US Army Historical Archives
Lifestyle

Vietnam, febbraio 1965. Gli Stati Uniti in guerra

Getty Images
Reparti americani in azione in una radura del Vietnam del Sud. Sopra di loro, in appoggio, sciama una formazione di elicotteri della "Air Cavalry".
United States Marine Corps
Lo sbarco del 9th MArines presso Da Nang l'8 marzo 1965.
United States Marine Corps
Contingente del 9th Marines in marcia sulla terraferma. 8 marzo 1965.
United States Marine Corps
Marines appostati nei pressi dell'aeroporto di Da Nang con bazooka da 3.5
Ufficiali dei Marines osservano la zona di Da Nang dalla postazione missilistica "Hill 327". Febbraio 1965.
Getty Images
Gli USA, oltre ai cacciabombardieri, impiegarono spesso bombardieri pesanti come i B-52.
US Air Force
Cacciabombardieri F-5A pronti al bombardamento armati di ordigni subalari da 340kg ciascuno.
Getty Images
Una trappola artigianale in bambù usata dai nordvietnamiti sin dal 1965. Questa in particolare serviva a disturbare gli elicotteri in fase di atterraggio.
USAF Archives
Immagine a colori dell'aeroporto di Da Nang dove si notano i ripari antischegge per i cacciabombardieri.
Getty Images
L'ombra sinistra di un McDonnell F-101 "Voodoo" sorvola quel che resta di un ponte dopo un'azione sul Vietnam del Nord.
US Air Force
Rifornimento in volo per tre F-5 dell'USAF prima del bombardamento sul Nord Vietnam
Getty Images
Metà del 1965. Uno dei primi elicotteri americani abbattuti dai Vietcong. Molti altri seguiranno.
La prima batteria di missili dei Marines sopra l'aeroporto di Da Nang.
Getty Images
Mc Namara, Segretario della Difesa USA nei primi giorni dell'intervento diretto in Vietnam
U.S. Air Force
RF-4 "Phantom" pronto al decollo per una missione di ricognizione sul territorio nordvietnamita.
Allen Hoe
Un Bell UH-1 noto come "Huey" in volo. Icona della guerra in Vietnam.
U.S. Air Force
La notte di un pilota di Phantom pronto all'azione sulla pista dell'aeroporto di Da Nang
US Air Force
Una formazione di F-4 "Phantom" durante un bombardamento su postazioni militari nordvietnamite del febbraio 1965.
US Marines Photo Archives
Il ritratto di un giovanissimo Marine, tra i primi a giungere in Vietnam ai primi di marzo del 1965.
US Army Historical Photo Archive
Bambini sudvietnamiti scherzano al primo checkpoint dei Marines a Da Nang nel febbraio 1965.
US Marines Photo Archives
Marine USA in una delle prime azioni di rastrellamento di villaggi rurali nei primi mesi del 1965.
Us Marine Corps Photo
Van Tuong, Vietnam (agosto 1965). Prigionieri Vietcong in attesa di interrogatorio catturati dai Marines.
William Westmoreland in Vietnam nel 1965.

[…] We must stop communism / in that land /
or freedom will start slippin' through our hands […]
Dalla canzone "Hello Vietnam" (1965) di Tom T. Hall, cantata da Johnny Wright.

Alla fine del 1964 per l'esercito sud vietnamita e per i loro consiglieri militari americani le cose si stavano mettendo male. L'esercito dei Vietminh stava sfondando le linee di difesa e puntava dritto a sud, verso la capitale Saigon.

Gli americani erano presenti in forze in Vietnam da quasi 2 anni, come appoggio tattico all'Esercito Regolare sud vietnamita (ARVN). Da quando nel 1954 i Francesi avevano abbandonato l'Indocina, il Vietnam si era spaccato in due. A Nord era governato dai comunisti di Ho Chi Minh, mentre il Sud del paese era retto da un regime autocratico retto dal generale Ngo Dinh Diem. La tensione tra i due Vietnam crebbe rapidamente tra il 1954 e il 1959, tanto che i Vietminh alla fine del decennio erano pronti ad un'azione militare su vasta scala.

Negli Stati Uniti il Presidente Eisenhower e il generale Douglas Mc Arthur -entrambi protagonisti nella Seconda Guerra Mondiale- erano risolutamente contrari ad un coinvolgimento diretto dell'esercito USA in Indocina. Ritenevano infatti l'ex colonia francese non sufficientemente strategica da giustificare un pericoloso intervento negli anni più delicati della Guerra Fredda. Tuttavia, con la presidenza Kennedy si fecero strada le teorie del cosiddetto "effetto domino", il quale avrebbe innescato una rivoluzione generalizzata del sud-est asiatico una volta che il Vietnam fosse caduto in mano ai comunisti. 

Il presidente Kennedy era convinto inizialmente che le forze anticomuniste di Diem sarebbero state in grado di sconfiggere i Vietcong. Il corso degli eventi gli darà torto. Diem era estremamente impopolare nel Vietnam del Sud e il suo esercito totalmente impreparato ad affrontare una guerra fratricida. Fu così che durante la breve presidenza di JFK i "consiglieri" militari americani sul suolo sud vietnamita salirono a 16.000 unità. 

Intanto nel 1963 la crisi del regime di Diem precipitò quando i buddisti vietnamiti reagirono alle misure volte a favorire i cattolici come il dittatore, convertito dai francesi. A questo punto fu chiaro agli americani che Diem fosse dannoso, e quindi da eliminare. Il 1 novembre 1963 alcuni generali del' esercito sud vietnamita, con l'avvallo degli Stati Uniti, attuarono un colpo di stato. Diem fu ucciso la mattina dopo assieme al fratello.

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

Picture Post/Hulton Archive/Getty Images
Paracadutisti della Legione Straniera Francese in azione antiguerriglia nel gennaio 1952.

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

Getty Images
Il leader comunista Ho Chi Minh nel 1945.

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

Getty Images
Maggio 1954. Soldati francesi prigionieri scortati dai vietnamiti dopo la battaglia di Diem-Bien-Phu, che decretò la fine del dominio francese in Indocina.

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

circa 1965: Hanoi citizens of all ages turn out for a city wide reception for Ho Chi Minh (1890 - 1969), the Vietnamese leader. (Photo by Fernand Gigon/Three Lions/Getty Images)

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

Getty Images
Saigon, Vietnam del Sud. 1955. Il presidente Ngo Dinh Diem, detto Il "Churchill d'Indocina". Il suo autoritarismo oppressivo generò il disprezzo del popolo vietnamita. Muore in un colpo di stato nel 1963.

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

Getty Images
Dwight Eisenhower fu risolutamente contrario all'impegno in Vietnam assieme al Generale McArthur.

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

Il presidente Kennedy con il segretario della Difesa Mc Namara e il Generale Taylor durante la crisi vietnamita del 1962-63.

Dai Francesi agli Americani (1954-1964)

Getty Images
Febbraio 1965. Un F-100 dell'USAF durante un'azione di bombardamento sul Nord Vietnam. L'occasione per gli attacchi fu data dall' "Incidente del Tonchino" di pochi mesi prima.

Dopo la fine del regime di Diem, il nuovo governo militare si rivelò addirittura più debole del precedente. Nel frattempo Kennedy era sempre più convinto della effettiva consistenza della teoria del "domino" e pressato dal Congresso che lo accusava di debolezza dei confronti della lotta anticomunista. Alla sua morte, il nuovo presidente Lyndon Johnson non fece altro che confermare la linea di Kennedy, portando gli Stati Uniti sempre più vicini ad un coinvolgimento diretto in Vietnam. 

Il 2 agosto 1964 si verificò quello che sarà poi ricordato come "l'incidente del Tonchino". Due incrociatori USA ingaggiarono un breve conflitto a fuoco con forze nord vietnamite, fatto che permise all'amministrazione Johnson di procedere al bombardamento del Nord Vietnam in segno di ritorsione. 

Passano pochi mesi e l'avanzata dei Vietminh, unita alla totale incapacità della giunta militare sud vietnamita di garantire la sicurezza del territorio, fece precipitare gli eventi. Il 9 febbraio 1965, dopo una serie ripetuta di attacchi Vietcong alla base aerea di Da Nang dalla quale decollavano i cacciabombardieri dell'USAF, fu impiegata la prima batteria di missili direttamente gestita da militari americani pronti al combattimento. Si stabilirono su un'altura sopra l'aeroporto, chiamata in codice "Hill 327". Nelle settimane successive cominciò l'impiego di reparti dei Marines, sbarcati in forze l'8 marzo 1965. Per gli americani comincia la guerra più difficile dal secondo conflitto mondiale, contro un nemico determinato e spesso invisibile e per la prima volta seguita in diretta Tv da milioni di spettatori nel mondo.

YOU MAY ALSO LIKE