Vinitaly, prodotti, qualità e tecnologia

Verona caput mundi del mondo del vino almeno fino al prossimo 17 aprile. Merito di Vinitaly, punto di riferimento internazionale tra i più importanti del settore e dei satelliti che le girano attorno: la 28ª edizione di Sol, il Salone Internazionale dell’Olio EVO che promuove l'Olio Extra Vergine d'Oliva e le Olive da tavolo nazionali e internazionali e il 25° Enolitech, il Salone Internazionale delle Tecnologie Innovative applicate alla filiera del vino, della birra e dell’olio.

Vinitaly giunto quest’anno all’edizione numero 56 non ha certo bisogno di presentazioni e la nutrita presenza di ministri al taglio del nastro di ieri, la dice lunga su quanto sia ritenuto strategico il settore. Lo dicono i numeri. La ricerca “Se tu togli il vino all’Italia. Un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto”, by Osservatorio Uiv-Vinitaly parla chiaro: senza vino, l’Italia perderebbe l’1,1% del Pil ed un valore di 45,2 miliardi di euro all’anno. Ecco il perché di un simile pellegrinaggio in quell’immensa cantina veronese che per 4 giorni ospiterà quattromila espositori, in 100mila metri quadrati di superficie, accogliendo trenta paesi rappresentati da tutto il mondo. Sono attesi più di 30mila operatori internazionali, tra cui 1200 top buyer in arrivo da 68 nazioni.

Una manifestazione riservata esclusivamente agli operatori del settore, aperta dalle 9.30 alle 18.00 con accesso consentito fino alle 17:00. Mercoledì 17 aprile, si chiude alle 16.30 con accesso consentito fino alle 14:30.


PIEMONTE

IL NUOVO VITIGNO DELL’ANNO, I DIECI ANNI DEL RICONOSCIMENTO UNESCO, I NUMERI

Il Piemonte è terra di vino, dei migliori vini e non poteva che essere tra i protagonisti del Vinitaly. L’occasione ha visto il passaggio di consegne da Erbaluce Vitigno dell’anno 2023 a Brachetto Vitigno dell’anno 2024.

Nell’Area Piemonte curata da Piemonte Land of Wine (l’ente che riunisce i 14 consorzi piemontesi del vino) sono presenti 12 aziende consorziate e associazioni di produttori.

In Piemonte sono 44 mila gli ettari coltivati a vigneto (il 7% del vigneto Italia), 19 i vini a Docg (su 73 nazionali, il 26%) e 41 i vini a Doc (su 332 nazionali, il 12%), che costituiscono il 94% della produzione a denominazione. Sono 20 i vitigni autoctoni storici e dal 2014 i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono riconosciuti patrimonio Unesco. Quest’anno si celebra il 10° anniversario.

Nel 2023 il valore della produzione è stato di 1,36 miliardi di euro, in crescita sul 2022 (1,23 miliardi) con un +10,2%. Sono 2,06 milioni di ettolitri prodotti per la Vendemmia 2023 (-14% rispetto ai 2,26 milioni del 2022) a causa di siccità e temperature record.


LAGO DI GARDA

LA NUOVA IDENTITÀ DEL CONSORZIO VINI BARDOLINO

Fondato nel 1969, un anno dopo l’adozione della denominazione, il Consorzio di Tutela del Vino Bardolino Doc è tra i primi consorzi vinicoli attivi in Italia. Su queste premesse poggia la scelta di cambiare veste. È stata studiata infatti una nuova identità visiva per far conoscere il territorio del lago di Garda e le sue espressioni vinicole della Corvina Veronese: il Chiaretto di Bardolino – il rosato a menzione geografica più venduto in Italia – e il Bardolino con le sue sottozone. Il nuovo logo racchiude le iniziali dei vini d’eccellenza della denominazione - Bardolino, Chiaretto di Bardolino, il numero 3, a indicare le tre Sottozone di La Rocca, Sommacampagna e Montebaldo e tre tipologie di segni che ricordano gli elementi naturali e geologici primari: righe per la pianura su cui sorgono i vigneti, triangoli per la collina del Monte Baldo e linee per l’acqua del Lago di Garda.

Un po’ di numeri. Le Bottiglie di Bardolino e Chiaretto di Bardolino prodotte nel 2023 ammontano a 21 milioni (10 milioni di Chiaretto di Bardolino, 11 milioni di Bardolino), i Comuni coinvolti sono 16, i soci del Consorzio sono 1029 (795 viticoltori, 120 vinificatori, 114 imbottigliatori).


IL LEADER TECNOLOGICO NEL MONDO DEL VINO: CORAVIN, CONSERVA GLI SPUMANTI

Coravin non ha bisogno di presentazioni al pari della fiera stessa alla quale partecipa, semplicemente perchè è la prima e unica tecnologia mondiale che è riuscita a cambiare il modo in cui si degusta il vino. Parliamo di sistemi di conservazione del vino che consentono di versare qualsiasi vino, in qualsiasi quantità, e preservare la vita delle bottiglie per settimane, mesi o addirittura anni.

A Verona tutti gli occhi saranno puntati sul Coravin Sparkling™, capace di conservare il sapore e l'effervescenza dei vini frizzanti fino a 4 settimane. Il mezzo utilizzato per parlarne è un format, nato in collaborazione con Cantina Social: “Coravin - Dare to Compare”. Un ciclo di masterclass in cui sarà possibile degustare una selezione di etichette pregiate offerte da Ceretto – il Cremant d'Alsace Brut di Domaine Neumeyer e gli Champagne Cottet-Dubreuil e Nominé Renard Blanc De Noirs, testando l'efficacia di Coravin Sparkling nella conservazione dei vini spumanti.


MIXOLOGY. IL TREND INTERNAZIONALE DEGLI “CHAMPAGNE COCKTAIL” CONQUISTA VINITALY

Cinquant’anni fa un Negroni venne completato per errore con lo spumante al posto del gin. In quel preciso momento nacque il Negroni Sbagliato. È stato l’inizio, solo l’inizio di un movimento, di un trend che si è andato via via diffondendo sempre più e tanti cocktail a base di vino si sono presi la scena. È il caso del Rossini, del Bellini o del Mimosa, anche se il capofila, però, resta lo Spritz.

Perché tutto questo? Perchè il vino è duttile e si lega bene ad altri prodotti. Il recente rapporto Future of Drink di Datassential inserisce i wine cocktail tra i trend più in crescita per il 2024, mentre l’autorevole The Drinks Business riporta che la vendita di drink a base di vino è cresciuta del 1,2%, una quota maggiore rispetto a quella delle bevande con il rhum. Per Vinitaly 2024 un panel di esperti bartender ha studiato una speciale drinklist dei 10 Champagne Cocktail. Ne abbiamo scelto uno: FRENCH MISS

Ingredienti - 30 ml gin Amuerte Red; 15 ml Bacanha sciroppo verbena; 20 ml succo di limone; Champagne Jeeper Grand Assemblage Extra Brut.

Procedimento: shakerare il succo di limone, lo sciroppo di verbena Bacanha e il gin Amuerte Red. Filtrate il composto in una flûte da Champagne. Completare il cocktail colmando con lo Champagne Jeeper Grand Assemblage Extra Brut.


ETHICA WINES, GLI IMPORTATORI PER ECCELLENZA. CRESCE IL LORO PORTFOLIO

Il vino lo fai e poi lo devi vendere e se sei bravo il tuo vino riesci a venderlo anche dall’altra parte del mondo. Non ci si improvvisa però. Non ci si improvvisa vignaioli, enologi e neppure strateghi. È il caso dei ragazzi di Ethica Wines che dal 2016 rappresentano e commercializzano in USA, Nord America, Canada e Asia Pacific un’importante selezione di cantine italiane. Vince l’approccio dinamico, lo stesso che il mercato richiede. Oggi rappresentano 60 aziende vitivinicole e cantine con un’ampia gamma di denominazioni (DOCG, DOC e IGT) delle principali regioni vinicole italiane, e contano su un network di oltre 200 distributori. Due sono le importanti novità presentate a Vinitaly, l’ingresso nel proprio portfolio di Casanova di Neri, eccellenza ilcinese (di Montalcino) che da anni colleziona successi nelle più importanti guide internazionali (prima fra tutte Wine Spectator, la “bibbia” del vino), e Canella Specialty, spin off del marchio veneto che ha fatto la storia del Bellini in bottiglia in Italia e nel mondo. Diverse, diversissime tra loro eppure interessanti in egual modo per i wine lovers di tutto il mondo.

Raffaele Boscaini Direttore Marketing di Masi


VENETO

VALPOLICELLA. ROSA DEI MASI 2023, RINASCE IL ROSÉ

La storica cantina della Valpolicella, leader nella produzione dell’Amarone, presenta la sua interpretazione della rinascita del rosé: il Rosa dei Masi 2023, svelato a livello internazionale proprio durante il Vinitaly. “È parte dei doveri di una realtà come la nostra fare innovazione e sviluppare nuovi prodotti, anche attenuando concetti solitamente fondativi per i vignaioli come il territorio per focalizzarsi sulla qualità, sull'esperienza sensoriale e sullo stile di vita che il vino rappresenta”, spiega Raffaele Boscaini Direttore Marketing di Masi. Parliamo di un vino prodotto con uve Merlot provenienti da vigneti dell’alta Valpolicella, dove le elevate escursioni termiche producono profumi incomparabili ed acidità sostenute

TRENTINO ALTO ADIGE

LO SPIRITO DEL MILLESIMO SECONDO PISONI 1852: DEBUTTA IL NUOVO TRENTODOC BRUT 2020

Una nuova etichetta entra a far parte della linea vini Pisoni 1852, storica casa spumantistica e distilleria di Pergolese (Trento). Parliamo del Trentodoc Brut Millesimato 2020 che prima di essere immesso sul mercato verrà presentato proprio a Vinitaly.

Nasce interamente da uve Chardonnay, coltivate a media collina nella zona della Valle dei Laghi e ha riposato per oltre 34 mesi nella cantina scavata nella roccia, un tunnel ricavato da un vecchio rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale che garantisce una temperatura naturale e costante di 12 °C durante l’intero anno. Il remuage è fatto a mano, ogni bottiglia è segnata sul fondo con un tratto di vernice bianca, visibile anche sulla capsula, impronta che distingue in modo unico ogni vino dell’azienda. La prima annata di Trentodoc Brut 2020 è prodotta in 10.000 bottiglie, a partire da 26,50 euro.


SICILIA

BARONE DI VILLAGRANDE SULL'ETNA. QUASI TRECENTO ANNI DI STORIA, FESTEGGIATI CON DUE NUOVI ROSSI DI CONTRADA

Nel 2027 Barone di Villagrande, azienda nata a Milo sul versante est del monte Etna, festeggerà 300 anni di storia. Parliamo di una realtà vitivinicola tra le più antiche del nostro paese. Dal primo giorno produce uva con sole uve autoctone: carricante, nerello mascalese, nerello cappuccio, più una manciata di altri vitigni locali. Alla guida Marco, l'ultima generazione dei Nicolosi Asmundo.

Milo è territorio di bianchi a base carricante e Barone di Villagrande ne è l'interprete storico. Al Vinitaly 2024 però arriva con alcune importanti novità. Due nuovi rossi di Contrada, singoli appezzamenti riconosciuti dalla zonazione etnea: l'Etna Doc Rosso Contrada Monte Ilice 2022 (nerello mascalese più una piccola percentuale di uve autoctone) e l'Etna Doc Rosso Contrada Monte Arso 2022 (nerello mascalese più una piccola percentuale di uve autoctone). Parliamo di pochissime bottiglie: un inizio. Cheers!


UMBRIA. I TOUR SOSTENIBILI, IL CINEMA.

L’Umbria arriva a Vinitaly con oltre 50 produttori riuniti sotto la guida della cooperativa Umbria Top Wines. Il claim scelto per la manifestazione “Umbria – Where the heart beats” pone l’accento sull’unicità del territorio umbro, impegnato oggi più che mai verso la sostenibilità e l’autenticità. Un hub interno al padiglione permetterà oggi (15 aprile) di assistere a due talk importanti. Alle 10.00 si parlerà di turismo slow: “Una pedalata tra gusto e cultura alla scoperta di itinerari unici, enogastronomia e tour sostenibili nel Cuore Verde dell’Italia” insieme a Damocle Magrelli (Presidente Federalberghi Provincia di Perugia e Umbria), Liù Pambuffetti (Cantina Scacciadiavoli, azienda storica nel territorio di Montefalco), Rolando Fioriti (Presidente Umbria & Bike) e Paola Agabiti (Assessore Turismo Regione Umbria).

Alle 14.15 “il cinema incontrerà il gusto” in un progetto innovativo che vuole unire cultura, turismo e ottimo vino, legandosi a doppia mandata ai festival di cinema umbri. Interverranno: Paola Agabiti (Assessore Turismo Regione Umbria), Roberto Morroni (Assessore Agricoltura Regione Umbra), Antonella Tirati (Dirigente Servizio Turismo, Sport e Film Commission), Franco Garofalo (Dirigente Servizio Sviluppo Rurale e programmazione attività agricole), Donatella Cocchini (Festival del Cinema di Spello), Chiara Montagnini (Umbria Film Festival).


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