Calcio
May 07 2023
Un'altra pagina da cancellare nella tormentata stagione del calcio italiano. Dopo Lukaku, ammonito (ed espulso) per aver zittito i cori razzisti nel finale della sfida tra Juventus e Inter allo Stadium ecco Vlahovic alle prese con i tifosi atalantini che per lunghi minuti lo hanno apostrofato in migliaia dandogli dello "zingaro". Urlo possente e sentito da tutti, tanto che l'arbitro Doveri ha sospeso il match per una manciata di secondi perché il pubblico si zittisse, salvo poi riprendere a far giocare le squadre. Nel recupero, Vlahovic ha segnato e zittito chi continuava ad insultarlo venendo ammonito dallo stesso Doveri.
Vittima e punito: lo stesso copione di Lukaku che potrebbe anche avere lo stesso finale. Da quanto si apprende da fonti federali, infatti, se il referto di Doveri dovesse confermare che il giallo è stato sventolato nei confronti di Vlahovic per punire la sua esultanza col dito davanti alla bocca per zittire gli insulti, la Figc e il presidente Gravina lo impugneranno nel momento in cui farà scattare una squalifica prima della fine della stagione. Un modo per sterilizzare gli effetti di una sanzione considerata sbagliata e fuori contesto, esattamente come fatto con la grazia a Lukaku.
A far discutere sono, però, soprattutto le dichiarazioni del tecnico atalantino Gasperini nel post partita: "Il razzismo è gravissimo e va combattuto: ma, secondo me, in questo caso si tratta piuttosto di maleducazione. E' rivolto a un singolo. Il razzismo è una cosa più seria - ha argomentato -. Se parlate di razzismo siete completamente fuori strada. Noi abbiamo Pasalic, Djmsiti, in passato Ilicic: avrebbero dovuto fare cori anche a loro... Condanno qualsiasi gesto di maleducazione, ma è come il coro "figlio di p.." o i "buu" anche se nella propria squadra hai giocatori di colore".
Una dissociazione molto debole davanti a quanto accaduto anche perché c'è un precedente che risale a quando Vlahovic vestiva ancora la maglia della Fiorentina e fu apostrofato con lo stesso coro, urlato da migliaia di persone, mentre si sottoponeva all'intervista a bordo campo al termine della gara. Allora non era stato preso alcun provvedimento nei confronti dell'Atalanta. Ora dipenderà da cosa viene scritto dall'arbitro, dai suoi assistenti e dagli ispettori federali nei rapporti che saranno inviati al Giudice sportivo. La certezza è che il coro, ripetuto per diversi minuti e che non si è arrestato nemmeno dopo il primo intervento dell'arbitro, è stato sentito con chiarezza da tutti anche davanti alla televisione. Impossibile sia passato inosservato a bordo campo.