Lifestyle
February 08 2016
Non c'è dubbio: il protagonista della Final Four di Coppa Italia - che si è svolta nel weekend al Mediolanum Forum di Assago davanti a 11.200 spettatori - è stato Earvin Ngapeth. Lo schiacciatore francese è stato il migliore in campo sabato, nella semifinale contro Perugia (22 i palloni messi a terra), migliore in campo domenica, con la media stratosferica del 78 per cento di attacchi vincenti (16 punti in 3 set), nella finale che ha visto Modena imporsi su Trento per il secondo anno consecutivo. Lo intercettiamo mentre i festeggiamenti sono ancora in corso.
Ti aspettavi di battere Trento, vostra grande rivale, in 1 ora e 7 minuti?
"No. Ogni match contro i trentini è sempre una battaglia. Ieri al Forum siamo scesi in campo pronti e molto concentrati: avevamo preparato la gara con grande attenzione e il risultato è arrivato. Abbiamo giocato davvero alla perfezione, non esagero se dico che non abbiamo sbagliato niente, tra attacco, blocchi e difesa".
Sbarazzarvi di Perugia nella semifinale è stato invece meno facile.
"Di sicuro non siamo stati bravi come nella finale. Dopo un avvio complicato, con il primo set perso, ci siamo messi in carreggiata e abbiamo trovato un buon ritmo".
Il 12 febbraio festeggi 25 anni: non male la Coppa Italia come regalo di compleanno.
"Non ci avevo pensato, a dire la verità. Il regalo arriverà giovedì, qualche ora prima che diventi più vecchio: per combinaizone, alle 20.30 affronteremo di nuovo Trento per il turno infrasettimanale di regular season. Comunque, compleanno o meno, questo trofeo è un regalo eccezionale. Che però io e i miei compagni ci siamo guadagnati con un lavoro enorme".
Oltre a essere un pallavolista sei un rapper: quale canzone sceglieresti per celebrare questa vittoria?
"Un brano di musica adonaï, perché è nata per essere ascoltata insieme, proprio come facciamo noi nello spogliatoio, prima e dopo le partite".