Economia
May 05 2016
È un vero e proprio giro di vite sui voucher quello che ha in mente il governo. Un decreto legislativo, pronto già per il prossimo Consiglio dei ministri, che dovrà servire a bloccare gli abusi che finora sono stati commessi attraverso questo strumento di pagamento delle prestazioni lavorative. La novità principale è quella che prevede un tempo molto contenuto, non superiore ai 60 minuti, per comunicare alla sede territoriale dell'Ispettorato nazionale del lavoro i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore che ha iniziato una prestazione con pagamento in voucher.
Ad effettuare la comunicazione, che potrà avvenire tramite un sms o con la posta elettronica, dovrà essere il committente, ossia l’imprenditore o il professionista che assumerà il lavoratore, e nei dati da fornire ci dovrà essere anche il luogo e la durata dell'impiego accessorio. Una disposizione che dovrà essere assolutamente rispettata, altrimenti scatteranno sanzioni amministrative che potranno andare da 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore non messo in regola.
Voucher, quando possono essere usati e quando no
Questo sistema dovrebbe impedire gli abusi commessi finora, e che traevano vantaggio da una normativa che lasciava fino a 30 giorni di tempo per effettuare la comunicazione in questione. Grazie a questa nuova norma, i voucher diventeranno ora perfettamente tracciabili, evitando appunto le storture che si sono verificate finora. Un aggiustamento a cui il governo tiene molto, visto che l’alternativa ventilata da più parti sarebbe quella della totale soppressione di questo strumento di pagamento, una prospettiva di cui lo stesso premier Matteo Renzi non vuole sentir parlare.
“Siamo contrari all'abolizione dei voucher e contestualmente disponibili a discutere con il Parlamento eventuali forme migliorative – ha precisato il presidente del Consiglio -. Se ci sono eccessi siamo pronti a discuterne”. E la base di discussione sarà appunto il decreto che dovrebbe essere approvato, come detto, in tempi molto rapidi.
Premi di produzione, tasse a zero con i voucher
Tra le altre novità ci dovrebbe essere anche quella che in sostanza equiparerà le procedure di tracciabilità dei voucher al lavoro intermittente. Il tutto senza toccare i limiti dei 7mila euro per la prestazione complessiva e di 2mila euro per la prestazione svolta per ogni singolo committente. Paletti che come noto non sono validi soltanto nel settore agricolo dove si applica invece il solo limite complessivo di 7mila euro per lavoratore, considerando che questo settore già prevede regole di limitazione proprie per l’attività stagionale prestata da pensionati e under 25enni. Vedremo dunque se le novità che il governo si appresta ad approvare miglioreranno le performance di uno strumento come i voucher che attualmente, secondo i dati forniti dal governo, viene utilizzato per retribuire circa il 3% della forza lavoro, soprattutto nei comparti del turismo e del commercio.