Wi-Fi e telefoni in aereo, come e quanto li usiamo

Per ovvi motivi di privacy, il contenuto resta sconosciuto. Ma il tempo totale è comunque clamoroso: 3 ore e 50 minuti. Tanto è durata lo scorso febbraio, nella tratta tra Orlando e Dubai, la telefonata più lunga effettuata a bordo degli aerei della compagnia Emirates. La prima, con uno storico di ormai dieci anni, a dare la possibilità di fare chiamate e ricevere sms dal proprio cellulare dopo avere allacciato le cinture di sicurezza. In due lustri, i suoi passeggeri hanno scambiato 87 milioni di sms, a riprova del bisogno di rimanere in contatto con la terraferma anche quando sono sospesi tra le nuvole.

Lo smartphone è sovrano anche in quota

Più di recente, a rendere tutto più semplice e immediato, sta provvedendo il Wi-Fi di bordo. La connessione internet a portata di sedile. La stessa Emirates, che è rappresentativa delle abitudini dei consumatori perché vanta una copertura del 98 per cento della sua flotta, fa sapere che ogni mese quasi 1 milione di persone accede al web mentre si trova in volo. Ancora più interessante, la ripartizione dei dispositivi usati: vincono in modo schiacciante gli smartphone. Rappresentano il 92 per cento delle connessioni al web in quota, a dimostrazione che WhatsApp, Facebook e dintorni hanno la priorità, la corsia preferenziale sulle attività da desktop o da tablet. Ai pc e alle tavolette non rimane che accontentarsi di un 4 per cento a testa.

Emirates

Prima del decollo

Per allargare e mettere ancora meglio a fuoco la prospettiva, si può chiedere aiuto alla Sita, specialista nella tecnologia applicata al trasporto aereo. In attesa di usare il nostro volto al posto della carta d’imbarco, già in aeroporto il 52 per cento dei passeggeri inganna l’attesa della partenza approfittando della connessione Wi-Fi messa a disposizione dai singoli scali. Come distrazione è più gettonata di bar e ristoranti (scelti dal 46 per cento dei viaggiatori) o delle tentazioni dello shopping (44 per cento) o delle aree relax (34 per cento) su cui stravaccarsi, con il rischio ragionevole di addormentarsi.

Il menu digitale

Secondo i dati di Sitaonair, entro l’anno prossimo il 66 per cento delle compagnie aeree offrirà una connessione a internet, ma ciò non significa che abbandoneremo completamente i servizi interattivi di bordo per rifugiarci nel nostro telefonino. Il 52 per cento dei passeggeri interpellati, infatti, vuole continuare a utilizzare lo schermo posto sul sedile di fronte, che funziona senza bisogno di essere ricaricato ed è perfetto per addormentarsi guardando un film dopo un pasto. Il 29 per cento è disposto a scaricare un’applicazione della compagnia per avere accesso al catalogo digitale di contenuti, il 19 per cento accetterebbe un tablet distribuito da una hostess. Non comodissimo, ma sempre meglio di finire incastrati a blaterare per 4 ore sopra l’oceano.

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