Tecnologia
October 27 2012
Il mouse è morto e anche il desktop non se la passa tanto bene.
E insomma finalmente è arrivata la nuova release di Microsoft, Windows 8 , che per noi appassionati di tecnologia è un po’ come il mondiale per i tifosi di calcio. Un evento che si ripete a cadenza di 3-4 anni e che in un certo senso segna il passagio dei tempi. Del resto basta mettere in fila le ultime 6 versioni dell’OS di Redmond (da Windows 95 a Windows 7) per capire com’eravamo e come siamo cambiati negli ultimi due decenni.
L’annuncio di quest’anno, poi, passerà alla storia giacché porta in dote non solo un sistema operativo ma una vera e propria rivoluzione culturale. Per Microsoft, diciamolo pure, è finita l’era del PC classico comandato dal mouse. L’era del post PC sarà fatta di computer di tutti i tipi e tutte le forme – soprattutto portatili leggeri – che si comandano con le dita, proprio come ci ha insegnato Apple.
Un’ammissione di inferiorità nei confronti della Mela? Non proprio. Perché Microsoft ha voluto metterci del suo nell’interpretazione della filosofia touch.
L’idea è quella di portare l’interazione tattile a tutti i livelli: non solo su tavolette e smartphone, dunque, ma anche su notebook, portatili "convertibili", persino i monitor piccoli e grandi dei PC fissi potranno essere manipolati come fossero dei "telefononi" full-touch.
E poi c’è Surface , che è il primo dispositivo ibrido prodotto da Microsoft in prima persona; un oggetto che promette di fare quello che fanno i tablet ma con tutti i vantaggi dei laptop tradizionali (tastiera compresa). Il massimo della vita insomma. Non è un caso che anche tutti i vari OEM fedeli a Redmond (da Samsung a Sony, da Asus ad Acer) abbiano cavalcato l’onda, mettendo sul mercato i propri personalissimi prodotti all-in-one.
Che poi non è nemmeno il caso di esagerare. La svolta non è così netta e avrà bisogno di un po’ di tempo prima che venga accettata dal mercato. Innanzitutto perché ci sono molti utenti che sono contentissimi di Windows 7 e non hanno nessuna intenzione di lasciare la strada vecchia per la nuova (qualcuno ha detto Windows Xp?); in secondo luogo perché l’ecosistema costruito da Microsoft va ancora completato, soprattutto in termini di applicazioni; infine – e questo è il punto più importante – perché dietro all’egida di Windows 8 si nasconde in realtà un sistema operativo ben più ramificato di quel che si vuol far credere. Che comprende ben tre diverse declinazioni: Windows 8, Windows 8 Professional e Windows RT. Finché gli utenti non avranno ben chiaro ciò che si può fare (e non fare) con questi tre differenti prodotti (accomunati da un’interfaccia pressoché identica), Windows 8 resterà un’entità un po’ astratta.
Insomma, l’impressione è che Microsoft abbia messo sul tavolo un mazzo di carte chiedendo agli utenti di capire qual è la briscola.
La mia personale convinzione – ma magari mi sbaglio – è che Windows possa diventare dirompente in ambito business sfruttando tutti quei dispositivi basati su Windows 8 e Windows 8 Professional che sanno fare tutto quello che fanno i notebook e i PC desktop ma con tutti i vantaggi delle interfacce touch; qualche difficoltà in più potrebbero incontrare i tablet e gli ibridi motorizzati Windows RT, oggetti interessanti per quanto riguarda le funzionalità di base (Internet, posta) ma ancora un po’ limitati quando il gioco si fa duro (ovvero quando si cercano, e non si trovano, le applicazioni utilizzate sulle ultime edizioni di Windows). Di certo il fattore prezzo potrebbe giocare un ruolo decisivo.
Vedremo. Ad ogni modo, il dado è tratto. Cominciate perciò a mettere i mouse in cantina. D’ora in poi il vostro universo digitale sarà sempre di più nelle vostre mani. O, meglio, nei vostri polpastrelli.
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