Tecnologia
October 12 2018
Si fa un gran parlare di mobilità elettrica, ma quanto tempo dovremo ancora attendere prima che questa frontiera diventi una realtà bella e buona?
Se sul fronte automobilistico lo scoglio principale da superare resta quello del prezzo - in Italia, al momento, una vettura elettrica costa 986 euro al mese contro i 667 del benzina e i 628 del diesel (fonte Car Cost Index) - per quanto riguarda gli altri mezzi alimentati a batteria, nessuno, al momento, sembra avere ancora la forza o la capacità di imporsi come strumento definitivo, o comunque alternativo al trasporto tradizionale.
Hoverboard, Segway, skate, monocicli, scooter e acceleratori elettrici di vario tipo: in questi mesi ne abbiamo visti e provati di tutti i tipi e di tutte le taglie, nulla però che ci abbia davvero portato a cambiare le nostre abitudini quotidiane.
Su questa strada ancora tutta da battere, prova ora a farsi largo un mezzo che - nella sua versione tradizionale - tutti hanno guidato almeno una volta nella vita: il monopattino. Proprio così. Il velocipede più amato dai bambini di mezzo mondo punta a farsi largo anche fra gli adulti grazie all’iniezione di vitalità portata in dote dalle batterie ricaricabili di ultima generazione.
Qualche settimana a bordo del nuovo Xiaomi Mi Electric Scooter, uno dei primi monopattini elettrici acquistabile nel nostro paese (al prezzo di 399 euro), ci permette di spingerci in qualche considerazione in più sul valore e sull’utilità presente e futura di questo nuovo genere di locomozione.
La prima considerazione da fare, per quanto banale, è che per salire su un monopattino elettrico non servono libretti d’istruzione. Tutto è come ci ricordavamo dal nostro pregresso infantile. Due ruote, una tavoletta, un manubrio: l’essenza del mezzo non è cambiata.
Due ruote, una tavoletta, un manubrio: l’essenza del mezzo non è cambiata.
Le novità sono da ricercare fra le pieghe del telaio, in tutti quei componenti che permettono al monopattino di muoversi (e frenare) senza bisogno di usare i piedi: c’è una piccola leva, posta sulla parte destra del manubrio, che funge da acceleratore, e un freno a disco posteriore (regolato da una leva situata sull’altra metà del manubrio). E poi c’è ovviamente il motore, anzi una coppia di motori - uno per ruota - che però, come la batteria, sono stati opportunamente nascosti all'interno del veicolo.
Anche la stazza non è propriamente quella di un monopattino "baby": Xiaomi Mi Electric Scooter è abbastanza robusto per reggere il peso di un adulto da 100 kg ma non così ingombrante da impedirne il trasporto. Il peso complessivo è circa pari a quello di un fusto da 6 bottiglie d’acqua naturale (poco più di 12 kg). Insomma, basta richiudere il monopattino su stesso, per trasportarlo ovunque, in macchina, in treno, in metropolitana.
Si sale sul monopattino, si dà la prima spinta, quindi si schiaccia - letteralmente - sull’acceleratore. Tutto è molto fluido e naturale. Sembra di guidare uno piccolo scooter ma in posizione eretta. Intendiamoci, le velocità non sono quelle di un ciclomotore, ma nemmeno così basse. In piano abbiamo sfiorato i 30 chilometri all’ora, che sono all’incirca cinque volte la velocità media del passo d’uomo.
Ma, è evidente, chi acquista un monopattino elettrico non lo fa certo per questioni di velocità. La vera dote di questo oggetto stradale non ancora identificato sta nella sua maneggevolezza. La presenza di un manubrio, di un vero freno a disco, l’agilità del passo e l’accelerazione bruciante fanno di questo mezzo un potenziale crack per gli spostamenti cittadini (se non fosse per gli impedimenti di legge di cui parleremo più avanti).
La presenza di un manubrio, di un vero freno a disco, l’agilità del passo e l’accelerazione bruciante fanno di questo mezzo un potenziale crack per gli spostamenti cittadini
Ma le notizie migliori arrivano sul fronte della sicurezza e della stabilità: nonostante due ruote dalle dimensioni comunque modeste (poco più di 21 centimetri di diametro), l’Eletric Scooter di Xiaomi non trasmette mai la sensazione di pericolo. Certo, sarebbe meglio evitare, buche, pavè e sanpietrini, ma la presenza di una camera d’aria ammortizza una parte delle asperità del terreno.
Da sottolineare, sempre in ottica sicurezza, la presenza di un campanello (poco tecnologico) e soprattutto le due efficaci luci di posizione, una davanti e una di dietro, con quest'ultima che lampeggia a intermittenza ogni qual volta si tocca la leva del freno
L'unico vero aspetto a cui prestare attenzione è la resistenza agli agenti atmosferici: il grado di protezione contro l'acqua (IP54) non è tale da consentire viaggi col bagnato. Anzi, è la stessa casa a sconsigliarne l'utilizzo su pozzanghere profonde più di 2 centimetri.
Con un’unica ricarica siamo stati in grado di superare i 30 chilometri di autonomia, un valore decisamente interessante tenuto conto che stiamo parlando di un mezzo nato per gli spostamenti brevi e che si può ricaricare tramite una comune presa di corrente. In meno di una notte, diciamo in 4-5 ore, si può riportare al 100% un monopattino completamente scarico.
Giova a questo proposito la presenza di un sistema dinamico di erogazione della potenza. L'Electric Scooter di Xiaomi è infatti in grado di dosare i "cavalli" in base alla carica residua: quando la batteria è al massimo non ci sono di fatto limitazioni, quando le tacche cominciano a scendere (c'è un pratico indicatore a quattro led posto al centro del manubrio) la spinta si riduce gradualmente per preservare i consumi.
Chi volesse consumare ancora meno, comunque, può intervenire sul livello di recupero dell’energia attuato dall’impianto frenante attraverso l’apposita opzione disponibile sull’applicazione mobile Mi Home (scaricabile su iPhone e dispositivi Android).
Dalla stessa app è anche possibile eseguire l’aggiornamento del firmware dello scooter, impostare un limitatore di velocità (Xiaomi lo chiama Cruise Control) e applicare una sorta di lucchetto virtuale che blocca di fatto il motore dello scooter a meno che non sia autorizzato dallo smartphone del padrone.
Non molto, almeno fintantoché non cambieranno le leggi. A causa di un vuoto normativo, i veicoli a due ruote alimentati elettricamente come i monopattini elettrici non trovano infatti una precisa collocazione all'interno del nostro codice della strada.
A causa di un vuoto normativo, i veicoli a due ruote alimentati elettricamente come i monopattini elettrici non trovano una precisa collocazione all'interno del nostro codice della strada. Che significa che al momento possono circolare solo negli spazi privati.
L’unica norma in materia è una direttiva comunitaria (la 2002/24/CE) che stabilisce che tutti i veicoli a due o tre ruote aventi una velocità massima superiore a 6 km/h e che non siano velocipedi a pedalata assistita, né costruiti per uso di bambini o invalidi, rientrano fra i ciclomotori, il che significa che possono andare in strada solo se opportunamente omologati, targati e assicurati. Altrimenti, come in questo caso, resta la facoltà di circolare solo negli spazi privati (nei cortili ad esempio)
La speranza, insomma, è che le istituzioni possano intervenire al più presto per regolamentare una nuova frontiera della mobilità che per prestazioni e sicurezza non è molto diversa da quella offerta dalle biciclette a pedalata assistita (cui invece è concessa la libertà di circolare).
Significherebbe allinearsi a tutti quei Paesi - è il caso di Francia, Spagna, Germania - nei quali il monopattino elettrico viene considerato non solo un mezzo alternativo per gli spostamenti dell’ultimo miglio, ma un vero e proprio deterrente al traffico e all’inquinamento promosso in prima persona persino dalle Pubbliche Amministrazioni.