La crisi nello Yemen devastato dalla guerra continua a deteriorarsi e le agenzie dell'Onu hanno lanciato un Piano di risposta umanitaria per il 2018: ci vorranno 2,96 miliardi di dollari per raggiungere oltre 13 milioni di persone con aiuti salvavita. Si tratta del più grande appello umanitario per lo Yemen dove, dopo anni di guerra, tre quarti della popolazione ha bisogno di assistenza . Tra loro 11,3 milioni hanno bisogno urgentemente di aiuti solo per restare vivi. "L'assistenza umanitaria non è la soluzione per la popolazione dello Yemen, ma è l'unica àncora di salvezza per milioni di loro", ha detto Jamie McGoldrick, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite nel paese, rivolgendosi alla comunità internazionale. Le conseguenze più gravi le subiscono i bambini: secondo l'Ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha), quasi due milioni di minori non vanno a scuola , e 1,8 milioni di piccoli sotto i 5 anni sono gravemente malnutriti (tra loro 400.000 con malnutrizione acuta grave).
Già a novembre, le Nazioni Unite avevano suonato un campanello d’allarme sulle terribili condizioni della popolazione yemenita dovute alblocco agli aiuti umanitari imposto dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita . Il rischio è che la grave carestia che sta interessando il Paese sia la peggiore degli ultimi decenni.
MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images Un guerrigliero Houthi a Sanaa, capitale dello Yemen, 5 novembre 2017 ▲ EPA/YAHYA ARHAB 15 agosto 2017. Un gruppo di abitanti di Sana'a, in Yemen, attendono la distribuzione del pane gratuito. ▲ EPA/YAHYA ARHAB 15 agosto 2017. Un bambino di Sana'a, in Yemen, aspetta il pane distribuito gratuitamente alla popolazione. ▲ EPA/YAHYA ARHAB 15 agosto 2017. Un bambino di Sana'a, in Yemen, aspetta il pane distribuito gratuitamente alla popolazione. ▲ EPA/YAHYA ARHAB 15 agosto 2017. Una bambina di Sana'a, in Yemen, in fila per il pane distribuito gratuitamente alla popolazione. ▲ EPA/YAHYA ARHAB 14 agosto 2017. Una dottoressa si prende cura di una donna affetta da colera in un ospedale di Sana'a, in Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 15 settembre 2016. Una donna verifica i danni causati da un bombardamento aereo della coalizione a guida saudita nella capitale Sana'a, in Yemen. ▲ ABDULLAH AL-QADRY/AFP/Getty Images 27 settembre 2016. Soldati filo-governativi prendono parte a una parata militare per celebrare il 54esimo anniversario della rivoluzione nello Yemen del Nord, nella provincia di Marib, in Yemen. ▲ AHMAD AL-BASHA/AFP/Getty Images 1° novembre 2016. Un soldato del Comitato di resistenza popolare, impegnato a fianco delle forze leali al presidente Abedrabbo Mansour Hadi, osserva l'intorno in cima a una collina a Taez, la terza città dello Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 26 marzo 2017. Sostenitori del movimento sciita Huthi e dell'ex presidente Ali Abdullah Saleh urlano slogan durante una manifestazione a Sana'a, in Yemen, a due anni dall'inizio dell'intervento militare della coalizione a guida saudita. ▲ AHMAD AL-BASHA/AFP/Getty Images 16 marzo 2017. Una bambina con lo zaino in spalla osserva da lontano la sua scuola colpita da attacchi aerei a Taez, in Yemen. ▲ STRINGER/AFP/Getty Images 15 marzo 2016. Un gruppo di studenti a lezione in una scuola colpita da attacchi aerei nella città portuale di Hodeidah, in Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 2 febbraio 2017. Nuove reclute dei ribelli Houthi urlano slogan durante un evento organizzato dai per mobilitare altri combattenti contro le forze filo-governative, a Sana'a, in Yemen. ▲ SALEH AL-OBEIDI/AFP/Getty Images 11 gennaio 2017. Un soldato delle forze filo-governative pattuglia un'area del distretto occidentale di Dhubab, in Yemen, durante dei combattimenti contro i ribelli sciiti. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 3 gennaio 2017. Nuove reclute dei ribelli Houthi urlano slogan durante un evento organizzato dai per mobilitare altri combattenti contro le forze filo-governative, a Sana'a, in Yemen. ▲ AHMAD AL-BASHA/AFP/Getty Images 19 dicembre 2016. Un soldato del Comitato di resistenza popolare, impegnato a fianco delle forze leali al presidente Abedrabbo Mansour Hadi, punta un'arma verso postazioni nemiche a Taez, la terza città dello Yemen, mentre un commilitone cerca di recuperare il cadavere di un soldato rimasto ucciso. ▲ AHMAD AL-BASHA/AFP/Getty Images 22 novembre 2016. Un uomo ispeziona le macerie di edifici distrutti durante i combattimenti tra i miliziani filo-governativi, fedeli al presidente Abedrabbo Mansour Hadi, e i ribelli sciiti Houthi, a Taez, la terza città dello Yemen. ▲ AHMAD AL-BASHA/AFP/Getty Images 1° novembre 2016. Un soldato del Comitato di resistenza popolare, impegnato a fianco delle forze leali al presidente Abedrabbo Mansour Hadi, prapara un mortaio a Taez, la terza città dello Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 5 aprile 2017. Una donna coperta da un velo integrale mostra una foto di un suo parente, catturato mentre combatteva a sostegno dei ribelli sciiti Houthi, manifesta di fronte alla sede dell'ONU a Sana'a, in Yemen. ▲ AHMAD AL-BASHA/AFP/Getty Images 6 aprile 2017. Un soldato leale al presidente Abedrabbo Mansour Hadi durante dei combattimenti a Taez, la terza città dello Yemen. ▲ AHMAD AL-BASHA/AFP/Getty Images 9 giugno 2017. Un soldato del Comitato di resistenza popolare, impegnato a fianco delle forze leali al presidente Abedrabbo Mansour Hadi, punta un'arma verso postazioni nemiche a Taez, la terza città dello Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 9 giugno 2017. Un uomo tra le macerie di una casa distrutta da un raid della coalizione a guida saudita a Sana'a, in Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 9 giugno 2017. Un uomo osserva i dintorni dalla finestra di una casa distrutta da un raid della coalizione a guida saudita a Sana'a, in Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 18 giugno 2017. Ribelli sciiti Huthi urlano slogan durante un evento organizzato dai per mobilitare altri combattenti contro le forze filo-governative, a Sana'a, in Yemen. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 18 giugno 2017. Bambini armati prendono parte a un evento organizzato dai ribelli sciiti Huthi per mobilitare altri combattenti contro le forze filo-governative, a Sana'a, in Yemen. ▲ ABDO HYDER/AFP/Getty Images 23 luglio 2017. Donne e bambini si riforniscono di acqua da un pozzo in un un villaggio povero alla periferia della città portuale di Hodeidah, in Yemen. Nella regione la siccità ha reso molto difficile l'approvvigionamento idrico. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 12 agosto 2017. Un bambino che si teme affetto da colera viene curato in un ospedale di Sana'a, in Yemen. L'epidemia di colera scoppiata nel Paese ha causato la morte di circa 2000 persone in meno di 4 mesi. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 12 agosto 2017. Una donna che si teme affetta da colera viene curata in un ospedale di Sana'a, in Yemen. L'epidemia di colera scoppiata nel Paese ha causato la morte di circa 2000 persone in meno di 4 mesi. ▲ STR/AFP/Getty Images YEMEN - 20 febbraio 2017. Nei pressi di un villaggio costiero alla periferia della città portuale di Hodeidah, la popolazione riempie taniche d'acqua pulita, per far fronte alle continue interruzioni delle forniture idriche. In Yemen la scarsità di acqua potabile e di fonti idriche per il bestiame e l'agricoltura sta attualmente provocando una delle 4 peggiori crisi alimentari al mondo dal secondo dopoguerra. ▲ STR/AFP/Getty Images YEMEN - 20 febbraio 2017. Nei pressi di un villaggio costiero alla periferia della città portuale di Hodeidah, dei bambini si muovono sul dorso dei loro asini, trasportando taniche d'acqua pulita, per far fronte alle continue interruzioni delle forniture idriche. In Yemen la scarsità di acqua potabile e di fonti idriche per il bestiame e l'agricoltura sta attualmente provocando una delle 4 peggiori crisi alimentari al mondo dal secondo dopoguerra. ▲ kosmozoo/iStock Il paese più infelice risulta infine lo Yemen ▲ EPA/YAHYA ARHAB 11 marzo 2017. Delle donne trasportano del materiale recuperato da una discarica alla periferia di Sana'a, in Yemen. Centinaia di migliaia di persone nel Paese stanno soffrendo la fame e sono in disperata attesa di aiuti, dopo due anni dall'inizio di una guerra civile. ▲ EPA/YAHYA ARHAB 11 marzo 2017. Degli uomini intenti a cercare materiale di recupero in una discarica alla periferia di Sana'a, in Yemen. Centinaia di migliaia di persone nel Paese stanno soffrendo la fame e sono in disperata attesa di aiuti, dopo due anni dall'inizio della guerra civile. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images Luglio 2016. Un soldato Huthi durante i combattimenti nella capitale yemenita Sana'a. ▲ © 2012-2017 Steve McCurry Steve McCurry, Man Reading. Sana'a, Yemen, 1997 ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 17 gennaio 2017. A Sana'a, in Yemen, un gruppo di donne coperte da niqab sfila impugnando delle armi nel corso di una manifestazione anti-saudita, a sostegno dei ribelli sciiti Huthi. ▲ MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images 17 gennaio 2017. A Sana'a, in Yemen, un gruppo di donne coperte da niqab sfila impugnando delle armi nel corso di una manifestazione anti-saudita, a sostegno dei ribelli sciiti Huthi. ▲ Le ragioni del conflitto L’Arabia Saudita giustifica il blocc o deciso la scorsa settimana di tutte le vie di accesso , siano terrestri, marittime o aeree, con la necessità di impedire che nello Yemen entrino le armi destinate ai ribelli Huthi , dopo che questi ultimi avrebbero lanciato un missile contro Riad.
Il conflitto, esploso nel 2014 , vede da una parte le forze governative del presidente Abd Rabbo Mansour Had (costretto a fuggire dalla capitale Sanaa) sostenute da una coalizione guidata dall’Arabia Saudita e che comprende gli Stati del Golfo (tranne l’Oman), la Giordania , l’Egitto , il Marocco e il Sudan , con l'appoggio di Stati Uniti e Gran Bretagna, e dall’altra i ribelli Huthi riuniti nel movimento sciita Ansar Allah alleati con i fedeli dell’ex-presidente Abdalle Saleh e spalleggiati dall’Iran .
Si tratta, quindi, di una delle tante guerre per procura tra Riad e Teheran in rappresentanza, rispettivamente dell’Islam sunnita e Islam sciita motivate anche da tutta una serie di questioni economiche che hanno al centro la ricchezza petrolifera dell’area.
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