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February 13 2014
Javier Zanetti come Alessandro Del Piero. A distanza di due due anni dall'addio del fantasista alla Juventus, un'altra grande bandiera del nostro calcio potrebbe finire ammainata. Il capitano interista è in scadenza di contratto a giugno con i nerazzurri e al momento da Corso Vittorio Emanuele è giunto un silenzio assordante in merito al possibile rinnovo.
Zanetti, nei propri intendimenti, avrebbe gradito giocare un'altra stagione per poi intraprendere la carriera dirigenziale. Massimo Moratti aveva promesso all'argentino la poltrona di vicepresidente del club già prima del grave infortunio patito nel marzo scorso al tendine d'Achille. Ipotesi al momento congelata. Moratti era pronto ad investire Zanetti di un ruolo operativo al fianco di un Leonardo general manager; tuttavia Thohir non ha dato alcun segnale in tal senso.
Il numero quattro interista è stato scaricato tecnicamente anche da Walter Mazzarri, che ha dimostrato apertamente di non puntare sullo storico capitano della Beneamata per il nuovo ciclo nerazzurro. Appena ducentoquarantatre minuti totalizzati sinora e numerose panchine: mai sul campo Zanetti era stato così poco considerato. Neppure all'epoca di Tardelli, ovvero quando "El Tractor "aveva vagliato l'ipotesi di lasciare Milano per approdare a Madrid, sponda Real.
Da allora sono passati tredici anni costellati da trionfi e dal certezza di un legame indissolubile. Zanetti e l'Inter: un amore destinato a durare per sempre anche nell'immaginario dei tifosi. La chiusura nei confronti della vecchia guardia da parte del tecnico livornese, che sta avallando la decisione del managment indonesiano di non rinnovare i contratti in scadenza, pone Zanetti dinanzi ad un bivio: ritirarsi in anticipo come fece nell'estate del 1999 il suo predecessore Beppe Bergomi in modo da chiudere la carriera in nerazzurro o chiudere in una parte remota del pianeta alla stregua del collega Del Piero. Nonostante gli interessamenti giunti dall'Argentina e dagli Stati Uniti, Zanetti si sente profondamente legato all'Inter e non si immagina ad indossare un'altra maglia. Un'intesa viscerale che dovrebbe sfociare in un ruolo dirigenziale, Thohir permettendo...