Moda
May 19 2024
Le stagioni e le tendenze passano veloci nella moda, ciò che rimane invece sono gli scarti di tessuto provenienti da ogni collezione. Non è infatti una novità che il settore del fashion sia tra i maggiori produttori di rifiuti al mondo, responsabile oggi del 10% delle emissioni globali di carbonio. Secondo l'Agenzia europea dell’ambiente infatti gli acquisti di prodotti tessili nell'UE nel 2020 hanno generato circa 270 kg di emissioni di CO2 a persona, equivalenti a 121 milioni di tonnellate di gas serra emessi solo in territorio europeo. A questo problema sempre più urgente è arrivata in soccorso Zerow, l’innovativa start-up che punta a rivoluzionare l’industria della moda offrendo una soluzione sostenibile per amministrare e gestire al meglio gli scarti di pelli e tessuti.
Sostenitrice di una moda sostenibile, Zerow è convinta che l’industria della moda possa diventare nel tempo un modello di responsabilità ambientale. Scopriamo meglio questa realtà, a rispondere oggi alle nostre domande Gabriele Rorandelli, uno dei due fondatori di Zerow.
(Zerow)
Per chiarire ogni dubbio dei più scettici, su cosa lavora esattamente la vostra start-up?
La nostra start-up, Zerow, si occupa di ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile e della pelle. Offriamo soluzioni innovative per il recupero di scarti di pelle e tessuto, promuovendo l'uso sostenibile dei materiali attraverso un marketplace che facilita lo scambio di risorse tra aziende del settore. Affrontiamo una sfida significativa, considerando che, secondo fonti ISPRA, quasi un miliardo di kg di scarti tessili e di pelle vengono smaltiti ogni anno.
Da dove nasce l’idea per questa realtà?
L'idea di Zerow nasce dalla mia esperienza personale e professionale. Sono nato a Scandicci, una città rinomata per essere uno dei principali esportatori di borse in Italia. Crescendo in un ambiente così legato all'industria della moda, ho visto da vicino sia le potenzialità che gli sprechi del settore. La mia passione per la sostenibilità si è sviluppata durante gli studi, sia in Italia che all'estero, in paesi che affrontano gravi difficoltà ambientali. Questa consapevolezza mi ha spinto a creare una piattaforma che non solo aiutasse a ridurre gli scarti tessili e di pelle, ma che potesse anche promuovere una cultura dell'economia circolare nella moda. Secondo fonti ISPRA, quasi un miliardo di kg di scarti tessili e di pelle vengono smaltiti ogni anno, e questo è un problema che siamo determinati a risolvere.
Cos’è Zerolab?
Zerolab è il laboratorio di upcycling, che nasce prima di Zerow, dove promuoviamo il recupero dei materiali e attività formative inerenti all'applicazione dell'economia circolare nel settore della moda. Qui, sperimentiamo insieme ai nostri designer e artigiani per migliorare il recupero dei tessuti e degli scarti di pelle, sviluppando prodotti sostenibili. È il cuore e la sede centrale della nostra azienda, dove si svolgiamo anche le attività di supporto legate alla piattaforma.
Zerow può considerarsi una sua versione avanzata?
In un certo senso, sì. Zerow è l'applicazione pratica della esperienza sviluppata in Zerolab. Mentre Zerolab si concentra sulla creazione e lo sviluppo di prodotto, Zerow offre un'esperienza digitale rivoluzionaria legata alla rivendita dei materiali che è stata possibile grazie anche alle relazioni che sono nate proprio dentro il laboratorio.
Come funziona il vostro marketplace? Chiunque può acquistare dal sito oppure è concesso solo ai marchi?
Il nostro marketplace è progettato per facilitare la compravendita di tessuti, pelle e materiali di produzione. Attualmente, l'acquisto è aperto a tutti i professionisti, artigiani e designer e alle e alle aziende che operano nel settore tessile e della pelle, garantendo così ai venditori un ampio mercato per i proprio materiali e quindi una maggiore valorizzazione degli stessi.
Chi invece può vendere tessuti o macchinari?
Chiunque possieda tessuti, pelle o macchinari in linea con i nostri standard riuso può vendere sul nostro marketplace. Collaboriamo con numerosi brand e produttori che condividono la nostra visione di un'industria tessile e della pelle più sostenibile e responsabile nell'utilizzo delle risorse.
Cosa ha significato per voi la vincita dell’e-P Summit Innovation Award?
La vincita dell’e-P Summit Innovation Award è stata una conferma importante del valore e dell'impatto delle nostre soluzioni. Ci ha dato visibilità e credibilità e l'opportunità di stare a stretto contatto con numerosi brand del lusso che poi sono diventati nostri clienti nel giro di poco tempo, oltre a motivarci ulteriormente a continuare a lavorare duro per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi.
Pensate che la vostra realtà possa fare la differenza nel mondo della moda?
Siamo convinti di sì. La moda ha un grande impatto ambientale e crediamo che, con le nostre soluzioni e un approccio circolare, sia possibile ridurre significativamente questo impatto. Zerow e Zerolab lavorano ogni giorno per offrire soluzioni concrete e scalabili che possano essere adottate da tutto il settore.
Dove mirate ad arrivare? Qual è il vostro obiettivo?
Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento per l'economia circolare nell'industria della moda, nello specifico per quanto riguarda la rivendita e il riciclo dei materiali di scarto. Vogliamo che il nostro marketplace sia la piattaforma leader per tutte le realtà che cercano materiali di recupero a livello globale e, in definitiva, puntiamo a creare insieme ai nostri partner un futuro dove la moda sia sinonimo di sostenibilità e rispetto per l'ambiente.