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August 09 2017
Zinedine Zidane continua la sua veloce scalata nell'olimpo degli allenatori top al mondo. La Supercoppa Europea conquistata a Skopje battendo il Manchester United di Mourinho è il sesto successo di una carriera da allenatore che ha preso l'ascensore per la gloria solo nel gennaio 2016. Sei trofei in 580 giorni, uno ogni tre mesi. E che trofei...
Zidane, che prima di sedere sulla panchina dei Blancos lasciata libera dall'esonero di Benitez aveva solo qualche esperienza nella squadra B del Real, sta mettendo a tacere tutti i dubbi. In tanti pensavano che non fosse in grado di replicare da tecnico la straordinaria carriera di giocatore; i fatti stanno dando un verdetto differente.
A Skopje il Real Madrid ci è arrivato grazie al successo nella Champions League di Cardiff contro la Juventus. Una vittoria da record perché mai nessuno, dalla nascita della nuova formula negli anni Novanta, era stato capace di ripetersi a dodici mesi di distanza. E Zizou l'aveva già alzata, da debuttante, a Milano contro l'Atletico Madrid nel maggio 2016.
I numeri dicono che in meno di due anni Zidane ha raccolto in panchina lo stesso numero di trofei vinti col Real Madrid da giocarore in un lustro al Santiago Bernabeu. E anche che ha fatto qualcosa di doppiamente straordinario perché solo Arrigo Sacchi con il Milan degli olandesi a fine anni Ottanta era stato capace di rivincere subito Coppa dei Campioni e Supercoppa Europea.
Chi ci ha creduto è stato certamente Florentino Perez, anche se la sua intuizione di affidare la panchina all'ex numero 5 è parsa quasi una scelta dettata dalla disperazione dopo l'addio di Ancelotti, tecnico amatissimo dalla tifoseria, e il fallimento di Benitez: "Zizou è un predestinato e vincerà" disse. Ha avuto ragione lui.
Non tutto è stato semplice nella parabola di Zidane. In pochi ricordano, ad esempio, che un mese dopo l'investitura ha rischiato a sua volta l'esonero dopo un derby contro l'Atletico perso in casa che seguiva un paio di pareggio sparsio qua e là in un inverno in cui il Real Madrid nonè riuscito a rimettere in piedi la corsa alla Liga ma ha posto le basi per la Champions League 2016 a Milano. Vinta ai rigori contro l'Atletico replicando la beffa di Lisbona 2014.
Solo in quel momento Zizou è stato certo della conferma. Poi sono arrivate la Supercoppa 2016 a Trondheim contro il Siviglia, il Mondiale per Club strappato ai giapponesi del Kashima Antlers, la prima volta nella Liga 2017 tenendosi dietro gli eterni rivali del Barcellona, il bis da primato nella Champions League 2017 a Cardiff contro la Juventus e, infine, la Supercoppa Europea di Skopje alzata in faccia a Mourinho.
Una serie che promette di non essere terminata. Vincente come il suo club che in Macedonia ha allungato a 11 il numero di finali internazionali consecutive vinte. Non perde dal 2000 (Intercontinentale contro il Boca Juniors) e Zidane ne incarna perfettamente stile e spirito. Nessuna sorpresa, solo che in pochi ci avrebbero scomesso nel gennaio 2016 quando tutto pareva tremendamente difficile.