Musica
December 15 2020
Sono molto geloso di D.O.C. perché ha sonorità diverse dai dischi precedenti, che uniscono la musica organica a quella digitale, grazie anche al tocco moderno dei produttori di Avicii e Rag 'n' Bone Man. Non è facile rinnovarsi rimanendo sé stessi. Non vedevo l'ora di eseguirlo dal vivo: mi avrebbe dato la possibilità di confermare quello che provo io su questo disco». Parola di Zucchero, che in un'affollata conferenza stampa virtuale via Zoom ha parlato della riedizione del suo ultimo, fortunato album D.O.C, di cui è uscita pochi giornifa una edizione deluxe con l'aggiunta di sei brani inediti, tra cui l'inedito September, in alta rotazione radiofonica, realizzata con l'amico Sting. «
Mi ha chiamato a giugno per propormi di adattare un testo in italiano alla melodia che aveva appena scritto. A me il brano è piaciuto subito, poi lavorandoci insieme è venuto fuori questo duetto che risente e parla del periodo che stavamo vivendo quando l'abbiamo composto, e che ancora viviamo». D.O.C. Deluxe Edition è disponibile in formato doppio cd, triplo vinile colorato, digitale e triplo vinile autografato (quest'ultimo solo in edizione limitata e in esclusiva per Amazon). «Si sono inventati questa roba dei colori per vendere 1.000 copie in più. Per me è ok, non devo fare nessuna fatica. Perfino il manager di Paul McCartney mi ha detto che loro hanno fatto undici colori diversi. Si vede che uno lo vuole giallo, la mademoiselle lo vuole rosa, quell'altro col figlio appena nato lo vuole azzurro. Hai capito come siamo messi?». Zucchero non ha mai amato lo streaming, né la promozione attraverso i social network, e non fa nulla per nasconderlo. «Non mi intendo molto di Spotify e streaming, e forse non mi interessa nemmeno tanto, il che non sarà un buon investimento per il mio futuro. Lo streaming andrebbe cavalcato, e io non lo faccio, come non sono molto social: i social stanno a me come una cravatta al maiale. Spero che questa bolla scoppi e che si ricominci a fare dischi e canzoni come una volta». Gli altri brani nuovi di D.O.C. Deluxe Edition, oltre a September, sono Non illudermi così, rivisitazione del brano Don't Make Promises, riscritto per l'occasione da Zucchero con un testo in italiano, Wichita Lineman,cover del brano di Jimmy Webb, oltrea gli inediti Succede, Facilee Don't cry Angelina. «Wichita Lineman è un brano che mi è sempre piaciuto da quando ho iniziato a cantare. La suonavamo con la band nei baleroni, appartiene a quel periodo. Ho voluto farla a mio modo, un po' minimalista, in una tonalità tenuta un po' bassa». Meno recente è Don't Cry Angelina, il cui titolo, tipicamente "zuccheriano", strizza l'occhio al celebre brano di Madonna.
«Parte della musica l'avevo scritta al tempo di Oro, incenso e birra. L'ho sempre tenuta nel cassetto perché c'erano alcune cose che non mi convincevano. Tra giugno e luglio l'ho finita, riarrangiata e soprattutto ho messo un testo, che parla di una staffetta partigiana. Una storia drammatica, ma, al tempo stesso, una grande storia d'amore basata su una storia vera». La pandemia ha costretto tutti a fermarsi e a riflettere, ma ha avuto anche alcuni aspetti positivi per chi, come il cantautore, era continuamente in giro per il mondo a fare concerti. «Quando, con l'avvento del Coronavirus, abbiamo avuto lo stop, c'è stata un po' di depressione generale. Poi, tanto per tenere il motore caldo, ho cercato di inventarmi alcune cose. Ringraziare questa pandemia sarebbe troppo, ma mi ha permesso di sentirmi, pur da lontano, più spesso con gli amici che di solito sono molto impegnati, come me, in giro per il mondo. In primavera ho collaborato con Bono suonando al Colosseo, poi ho cantato in piazza San Marco a Venezia Amore adesso, versione di No Time for Love Like Now, un brano di Michael Stipe, quindi ho partecipato all'iniziativa benefica di Lady Gaga intitolata One together». Zucchero non è affatto soddisfatto di come il governo abbia gestito la crisi drammatica per il settore culturale, un comparto intero di professionalità e maestranze che ancora non sa né quando, né come potrà tornare a lavorare.
«Vedo poco interesse verso la musica, come anche verso il cinema e il teatro, da parte del governo. Quando parlano di cultura parlano di mosaici a Pompei, che va benissimo, ma anche la nostra musica è cultura, magari più bassa, ma sempre cultura è. E io non ne sento mai parlare, dal governo, anche se di manifestazioni per sollecitarlo ce ne sono state. Noi artisti, come ha detto quello, facciamo divertire, è vero, ma facciamo anche un lavoro, non siamo solo divertimento. Ci vorrebbe più attenzione nei nostri confronti, e soprattutto vorrei che arrivassero dei soldi alla gente che lavora dietro le quinte, che rischia e si fa un mazzo così: quelle persone vanno sostenute e aiutate economicamente». Zucchero ha spiegato che una cover, per lui, ha senso solo se fatta in un certo modo: «Devo affrontare una canzone poco conosciuta, di cui voglio cogliere un'anima diversa, anche trasformandola nel suono, se necessario, perché fare la copia dell'originale non mi interessa. Pensate a With a little help from my friends dei Beatles, che Joe Cocker cantò sul palco a Woodstock, rendendo epica una marcetta, detto con il massimo rispetto». Sugar ha infine rivelato il suo segreto per una carriera lunga e ancora creativamente feconda: «Penso che la fortuna di aver avuto, come è successo a me, una carriera lunga sia quella di essere riuscito a invecchiare bene: i miei esempi in questo senso sono Johnny Cash, James Taylor, Tom Waits. Non cerco a tutti i costi di essere giovanile e radiofonicamente attuale, ma rimango fedele a me stesso, pur senza stare fermo sulle posizioni già raggiunte, ma rimettendomi in gioco ogni volta».