Zucchero record, con 11 concerti all'Arena di Verona
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20) 13 buone ragioni - Zucchero
Ufficio Stampa/Foto di Meeno
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La residency, ovvero concentrare più concerti in un’unica città, è una tendenza che negli Stati Uniti seguono molti big, da Britney Spears ai Guns N'Roses, da Celine Dion fino alla new entry Mariah Carey.

Nel 2013 Renato Zero, con 15 date sold out in un mese al Palalottomatica di Roma, è stato il primo artista italiano a inaugurare il corso dei concerti stabili.

A settembre anche Zucchero “Sugar" Fornaciari, reduce dal successo televisivo di Zucchero Partigiano Reggiano sui Rai Uno con 3 milioni e mezzo di spettatori(19,4% di share), si esibirà in 11 concerti in uno scenario mozzafiato come l’Arena di Verona, presentando ogni sera uno show inedito. I live si terrannoil 16, 17, 18, 20, 21, 23, 24, 25, 26,27 e 28 settembre 2016. Con 11 date consecutive all'Arena, Zuccheromigliora il suo stesso primato, dopo le sette date realizzate in occasione del tour di Chocabeck.

Sono disponibili in prevendita sul circuito TicketOne e nei punti vendita abituali i biglietti per assistere all’undicesimo appuntamento live di Zucchero previsto il 26 settembre, mentre sono già sold out le date del 16, 17, 18, 23, 24 e 25 settembre e restano ancora disponibili pochissimi biglietti per le gradinate non numerate degli show del 20, 21, 27 e 28 settembre.

Zucchero sarà accompagnato sul palco  da una super band internazionale composta da 13 elementi: Polo Jones (musical director, bass), Kat Dyson (guitars, dobro, mandolin, bvs), Brian Auger (hammond organ c3),  Doug Pettibone (pedal steel guitar, dobro, lap steel, banjo, guitar), Queen Cora Dunham (drums), Nicola Peruch (keyboards), Adriano Molinari (drums), Mario Schilirò (guitars), andrea whitt (violin, mandolin, pedal steel guitar),  Tonya Boyd Cannon (backing vocals), James Thompson (sax tenor, sax baritone, flute, harmonica), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (trumpet, flugelhorn, french horn) e Carlos Minoso (trombone, tuba).

I concerti saranno l'occasione per ascoltare per la prima volta dal vivo i brani del nuovo album di inediti Black Cat, uscito a maggio del 2016, a 6 anni di distanza da Chocabeck. Un disco ambizioso e glocal, con radici saldamente piantate in Emilia, ma con un respiro internazionale raro da trovare in un album italiano.

Zucchero ha chiamato a raccolta un team all star di produttori, formato da Don Was(Rolling Stones, Bob Dylan), Brendan O'Brien(Bruce Springsteen, Pearl Jam, AC/DC, Aerosmith) e T-Bone Burnett(Roy Orbison e Elvis Costello), una scelta che si rivela vincente fin dalle prime battute del disco, che si apre con i ritmi indiavolati dell'honky tonky Partigiano Reggiano. La canzone, scelta saggiamente come singolo di lancio di Black Cat, è caratterizzata da un ostinato riff di piano e da una ritmica trascinante, mentre il testo è un elogio alla libertà in tutte le sue forme.

Atmosfere più delicate e sognanti caraterizzano Che si arrende, versione italiana di Streets Of Surrender (S.O.S.), arioso inno alla libertà, una canzone contro l’odio scritta da Bono Vox dopo il terribile attentato terroristico al Bataclan di Parigi, nel novembre del 2015. Sia Streets Of Surrender (S.O.S) che Ci Si Arrende sono impreziosite dall'inconfondibile suono della national guitar di Mark Knopfler, ex Dire Straits.

Zucchero ha dichiarato: Quella dei 10 concerti all’Arena di Verona  è una sfida, che mi stimola a non dare niente per scontato. Ogni sera sarò affiancato sul palco da un ospite speciale, per rendere ogni concerto inedito e irripetibile. In scaletta ci saranno i brani che hanno caratterizzato la mia carriera. Ovviamente darò molto spazio al nuovo album. Mi piacerebbe proporre anche canzoni che non suono da tempo e che i fan apprezzano sui social network”.

Nei giorni di residency suoneranno alcune street band che reinterpreteranno il suo repertorio per le strade di Verona, che ospiterà anche una mostra sulla carriera di Zucchero  e due serate dedicate ai giovani e agli emergenti.

Conoscendo la storia dell’artista, il cui elenco di collaborazioni è pressochè infinito, è facile immaginare la presenza di grandi ospiti. Chi altro può vantare collaborazioni con Miles Davis, Eric Clapton, Bono Vox, Sting, Queen, B.B.King e Tom Jones?

Oltre ad essere il primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, Zucchero è anche l’unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, al Freddie Mercury Tribute nel 1992 e a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela. È inoltre l’unico artista italiano nominato ai Grammy con Billy Preston ed Eric Clapton come best "R&B Traditional Vocal Collaboration”.

 Migliaia di chilometri separano il Delta del Missisipi, dove è nato il blues per alleviare la raccolta del cotone nei campi, da Roncocesi, un paesino in provincia di Reggio Emilia dove è nato Fornaciari.

Zucchero è riuscito ad accorciare queste enormi distanze grazie alla sua voce roca e passionale, al suo gusto melodico che ne addolcisce le asprezze, alla forza e all’irriverenza dei suoi testi.

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