Arrestato Matteo Messina Denaro
Dopo 30 anni di latitanza il boss numero 1 della mafia è stato fermato dai Ros
Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa Nostra dopo l'arresto di Totò Riina è stato arrestato stamane dai Carabinieri del Ros nella zona di San Lorenzo. Sembra sia stato trovato all'interno di un bar che si trovava all'interno di una clinica privata, la Maddalena di Palermo, dove era ricoverato nel reparto di oncologia sotto falso nome, Andrea Bonafede per un cancro al colon.
Ad eseguire l'arresto anche le forze speciali dei Carabinieri che hanno messo in totale sicurezza non solo gli uomini delle forze dell'ordine ma anche le altre persone che si trovavano nella stessa clinica privata. Messina Denaro ha tentato la fuga, accorgendosi che c'era qualcosa di strano, ma una volta davanti ai carabinieri in assetto di guerra non ha opposto resistenza. I Carabinieri lo hanno arrestato dopo che era andato a fare un tampone anti covid in attesa din un nuovo ricovero per un tumore addominale per cui era già stato operato.
Matteo Messina Denaro è stato poi condotto in una caserma dei Carabinieri di Palermo e verrà poi trasportato con un elicottero dell'Arma in una località segreta
I Carabinieri dei Ros nella clinica La Maddalena
Finisce così la latitanza del boss numero uno, del latitante numero 1 d'Italia, durata 30 anni. Matteo Messina Denaro è stato al centro di alcune delle pagine più terribili degli ultimi 30 anni. Ci sarebbe lui infatti dietro alle stragi di via D'Amelio e di Capaci che hanno portato alla morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Ci sarebbe stato sempre lui dietro una delle pagine più macabre e terribili della mafia: il sequestro e l'uccisione, sciogliendolo nell'acido del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di Giustizia, prima sequestrato e poi strangolato e sciolto nell'acido due anni dopo il sequestro.
Una fuga, quella di Matteo Messina Denaro che sicuramente ha goduto di ampie protezioni. Da anni infatti le forze dell'ordine hanno provato a stringere il cerchio attorno a lui senza riuscirci, fino a questa mattina.
Da notare che esattamente 30 anni fa, il 15 gennaio 1993, venne arrestato Totò Riina.
«Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia», così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni commenta la notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro. «All'indomani dell'anniversario dell'arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia. I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell'esponente più significativo della criminalità mafiosa. Il governo - prosegue il presidente Meloni - assicura che la lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto che il primo provvedimento di questo esecutivo - la difesa del carcere ostativo - ha riguardato proprio questa materia».
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