Artys, non chiamatele previsioni del tempo
La startup genovese ha messo a punto un software che monitora i cambiamenti climatici e pluviali misurando l'intensità dei segnali satellitari
Non chiamatele previsioni del tempo. Quello messo a punto da Artys, giovanissima startup nata dalla collaborazione tra la facoltà di Ingegneria dell’università di Genova e la società di consulenza informatica Darts Eingeneering, tecnicamente si chiama nowcasting: un brevetto che a sentirlo raccontare pare naturale sia stato pensato e sviluppato in un’area come quella ligure, martoriata dalle alluvioni e dalle errate valutazioni sul tema.
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"Siamo partiti da due osservazioni" spiegano i fondatori Andrea Caridi, Alessandro Delucchi e Daniele Caviglia. "La prima era l’esigenza di realizzare un sistema di monitoraggio delle precipitazioni operante in tempo reale, diffuso in modo capillare sul territorio e con costi compatibili con i budget limitatissimi delle pubbliche amministrazioni. La seconda è che in caso di intensa pioggia il segnale della tv satellitare è degradato e la ricezione dei canali viene disturbata o interrotta del tutto".
Il risultato si chiama Smart Rainfall System: un software che converte il dato di attenuazione del segnale in una stima molto attendibile dell’intensità di pioggia attesa e la invia, tramite internet o rete 3G, a un server centrale che fornisce tempestivamente i dati a chi è collegato al servizio: presto, con lo stesso sistema, potranno essere disponibili anche sui nostri decoder televisivi. Dal 2014 sono state già avviate sperimentazioni a Roma (in collaborazione con l’Enea), Firenze e lungo la riviera ligure. Ma l’obiettivo, anche per monetizzare il brevetto in fretta, è renderlo disponibile a settori dove lo strumento può rivelarsi più redditizio, dall’agricoltura allo smaltimento dei rifiuti, passando per la sicurezza stradale e quella fognaria.