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La Russa jr, chiesta l’archiviazione per l’accusa di violenza sessuale. Ma i Pm puntano al revenge porn

La Russa jr, chiesta l’archiviazione per l’accusa di violenza sessuale. Ma i Pm puntano al revenge porn

L’inchiesta contro Leonardo Apache era partita dopo la denuncia di una 22enne, che aveva incontrato il figlio del presidente del Senato in discoteca il 19 maggio 2023. Ora la mossa a sorpresa

Dopo un lungo e accurato iter investigativo, la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di violenza sessuale a carico di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa e per l’amico Tommaso Gilardoni. I Pm ritengono che il giovane non fosse in grado di comprendere pienamente la capacità della ragazza di intendere e di volere. Tuttavia, la questione resta aperta: gli inquirenti ora indagano sulla diffusione di video intimi che potrebbero configurare il reato di revenge porn.

Il contesto dei fatti

La vicenda ha avuto inizio con la denuncia di una 22enne che ha incontrato Leonardo in discoteca la notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, dopo una serata all’Apophis Club nel centro di Milano 2023. La giovane, immersa in un mix di alcol e sostanze stupefacenti, si è trovata in uno stato di profonda confusione. La denuncia racconta una storia complessa di esperienze vissute tra percezione e realtà. Gli inquirenti hanno raccolto testimonianze e perizie che, però, hanno sollevato dubbi sulla piena configurabilità del reato di violenza sessuale, vista la particolare condizione mentale della ragazza al momento dell’evento. I due erano finiti sotto inchiesta in seguito alla denuncia della giovane, che aveva raccontato di essersi risvegliata nuda a casa La Russa, senza memoria dell’accaduto e convinta di essere stata drogata. Il referto medico parlava di ecchimosi sul collo e un graffio a una gamba, ma dopo quasi due anni di indagini la pm Rosaria Stagnaro, con l’aggiunta Letizia Mannella e il procuratore Marcello Viola, ha ritenuto non ci fossero elementi per sostenere l’accusa in
giudizio.

Le prove e i video contestati

Sebbene l’accusa di violenza sessuale sia stata archiviata per mancanza di elementi sufficienti, sono emersi numerosi video che risalgono alla notte dei fatti. Il materiale, prelevato dai dispositivi degli indagati, include riprese di momenti intimi e rapporti in ambienti differenti. Tra questi si evidenzia un video girato dallo stesso Leonardo e altre registrazioni che documentano episodi in diversi contesti. Le riprese sollevano forti sospetti, poiché non supportano una dinamica consensuale pura. La diffusione non autorizzata di tali immagini potrebbe configurare il reato di revenge porn. Gli inquirenti hanno avviato ulteriori accertamenti per verificare se, infatti, il materiale sia stato diffuso senza il consenso della persona ritratta, violando così la privacy e la dignità della denunciante. A oggi, i due ragazzi sono indagati per la presunta diffusione non consensuale, all’interno della loro cerchia di amici, di video a contenuto sessuale della ragazza realizzati quella stessa notte.

Le versioni a confronto

Leonardo La Russa sostiene con fermezza che il rapporto è avvenuto in maniera consensuale, nonostante l’alterazione dello stato mentale di entrambi a causa dell’assunzione di sostanze. I legali degli imputati evidenziano, ad esempio, come la perizia eseguita sui capelli della giovane non abbia rilevato tracce significative della Ghb, nota anche come “droga dello stupro”. D’altra parte, l’avvocato Stefano Benvenuto, che rappresenta la giovane denunciante, sostiene che le evidenze raccolte – unitamente alle testimonianze della notte in questione – fanno sorgere seri dubbi sulla capacità della ragazza di dare un consenso informato, contribuendo così al quadro complesso della situazione.

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato la vicenda affermando: «Spero che questa scelta possa porre fine a un periodo di grande sofferenza, non solo per mio figlio, ma anche per la giovane coinvolta». Sebbene l’accusa di violenza sessuale sia stata archiviata, Leonardo La Russa e il complice Tommaso Gilardoni rischiano un procedimento per revenge porn, reato che le autorità intendono approfondire con ulteriori accertamenti.

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