Se pensate che i soldi risolvano qualsiasi problema, andate a raccontarlo all’uomo che nei giorni scorsi ha vinto 88 milioni al Superenalotto. Il fortunato vincitore, che ha centrato il fatidico 6 con un biglietto da soli 3 euro, oggi si ritrova a dover fare i conti con la (quasi) ex moglie che gli chiede almeno la metà del bottino.
La storia, riportata da “Il Messaggero”, vedrebbe protagonista un cinquantenne originario di Caserta, che ha acquistato il biglietto vincente in una ricevitoria di via della Giustiniana 71 a Roma. Tuttavia, ciò che sarebbe dovuto essere un momento di gioia si è trasformato in una battaglia legale. La moglie, da cui non è ancora legalmente separato, ha chiesto la metà della vincita o un mantenimento mensile adeguato, in virtù del loro regime di comunione dei beni. La coppia, residente a Rovigo, aveva già avviato le pratiche per la separazione a causa di un presunto tradimento dell’uomo, scoperto da un investigatore privato assunto dalla donna mesi prima.
Il dettaglio più curioso della vicenda riguarda la modalità con cui la moglie avrebbe scoperto la vincita. Sempre secondo “Il Messaggero”, il vincitore avrebbe confidato la notizia alla sorella tramite un messaggio WhatsApp. Il messaggio, in circostanze ancora poco chiare, sarebbe stato letto anche dalla moglie, che avrebbe immediatamente contattato i propri legali per avviare le pratiche giudiziarie.
L’avvocato della donna è Francesco Di Giovanni, già noto per essere stato coinvolto in altre vicende mediatiche. I legali della donna sostengono che, essendo la vincita avvenuta mentre il matrimonio era ancora in corso e il regime patrimoniale in comunione dei beni, la somma rientri nel patrimonio coniugale.
Dall’altro lato, gli avvocati del vincitore sostengono che la separazione fosse già di fatto in atto, con il marito che aveva lasciato il tetto coniugale da tempo. Secondo questa tesi, la vincita sarebbe un evento personale successivo alla fine effettiva del matrimonio e dunque non soggetta a divisione.
Mentre la verità emergerà nei prossimi giorni, una cosa è certa: la fortuna, talvolta, può trasformarsi in una condanna.