Nasce ufficialmente l’Agenzia Spaziale Africana (Afsa), organizzazione voluta a partire dal 2016 dalla Commissione dell’Unione Africana per riunire i 55 paesi membri e realizzare le ambizioni spaziali del continente. La sede centrale è stata creata in Egitto, al Cairo, nazione che ha lanciato il primo satellite africano nel 1998. Da allora, 18 paesi africani hanno lanciato altri 63 satelliti e molte nazioni africane hanno implementato i propri programmi spaziali a beneficio delle proprie popolazioni. Ora l’Afsa ha l’obiettivo di sfruttare la scienza e la tecnologia spaziale per lo sviluppo socioeconomico della regione promuovendo la ricerca collaborativa e l’esplorazione pacifica dello spazio.
L’inaugurazione è avvenuta poco prima dell’inizio della conferenza New Space Africa in programma la scorsa settimana (15-19 aprile), che ha riunito le agenzie e le aziende spaziali di tutto il mondo per discutere di come l’innovazione possa contribuire a rafforzare l’economia africana. Il Direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Josef Aschbacher, ha espresso le congratulazioni affermando: “L’istituzione dell’Agenzia spaziale africana è una vera pietra miliare per il continente e segna un importante passo avanti per la strategia spaziale africana. Lo spazio ha il potere di stimolare innovazione e ispirazione e non vedo l’ora di lavorare insieme a beneficio dei cittadini di entrambi i continenti”. Intervenendo all’inaugurazione al Cairo, il Direttore dei Servizi Interni dell’ESA, Marco Ferrazzani, ha dichiarato: “L’Esa è orgogliosa di collaborare con questa nuova agenzia spaziale regionale. La collaborazione con l’Africa risale a tre decenni fa e oggi l’Esa gestisce persino un’iniziativa dedicata denominata Eoafrica. Con l’Afsa, questa cooperazione raggiungerà un livello superiore”.
Formalmente l’Esa ha firmato una lettera d’intesa con l’Afsa che sosterrà l’attuazione del Programma di partenariato spaziale Ue-Africa da parte dell’Unione europea, iniziativa volta a rafforzare i legami tra i due continenti e a incoraggiare l’uso delle tecnologie spaziali da parte di operatori pubblici e commerciali. Poiché l’Africa è colpita in modo violento dai cambiamenti climatici, l’obiettivo specifico è quello di migliorare i sistemi d’allerta precoce per eventi meteorologici estremi o difficoltà legate al clima. In un ulteriore progetto cofinanziato dall’Unione europea, l’Esa collabora già con il settore spaziale africano all’implementazione di un sistema di potenziamento satellitare per il controllo del traffico aereo, al fine di migliorarne la sicurezza.
Di fatto la nascita dell’Agenzia africana segna la piena globalizzazione dell’economia spaziale poiché le opportunità commerciali e scientifiche del continente sono enormi. Si pensi all’osservazione e al controllo di aree vastissime, dello stato e della conservazione della fauna; i servizi di comunicazione laddove non esistono reti telefoniche mobili, la trasmissione di parametri sanitari, il pattugliamento anti-bracconaggio e molti altri servizi. A oggi l’Egitto è la nazione africana con il maggior numero di satelliti in orbita (14), e ha stretto un accordo con l’Esa tramite la sua agenzia spaziale (Egsa) per il satellite EgyptSat2 lanciato nel dicembre 2023 per l’osservazione climatica del territorio. Seguono il Sudafrica (13 satelliti), Nigeria (7) e Algeria (6). Altri Paesi come Tunisia, Uganda, Sudan, Senegal, Ghana e Botswana hanno messo in orbita un solo satellite. Nelle nazioni la cui stabilità politica è compromessa da guerre e colpi di stato non è mai garantita la continuità economica e tecnica per poterli mantenere sotto controllo, e sovente i satelliti vengono utilizzati per scopi che esulano da quelli per i quali sono stati lanciati. Tipicamente per sfruttarne le capacità come ripetitori di segnali radio e “occhi” sul territorio.