Anche la Svizzera partecipa alla corsa agli armamenti: la Federazione prevede infatti di acquistare quattro o cinque sistemi di difesa aerea a medio raggio Iris-T Slm dalla tedesca Diehl Defence, formando un contratto che sarebbe in fase avanzata di trattativa. Lo ha dichiarato venerdì Armasuisse, l’ufficio federale per gli acquisti della Difesa, che avrebbe intenzione di chiudere la trattativa per le batterie di missili terra-aria nel terzo trimestre di quest’anno con l’approvvigionamento che avverrà nell’ambito dell’iniziativa “Scudo del cielo europeo”.
Lo scorso anno, i legislatori svizzeri avevano stanziato 660 milioni di franchi svizzeri (809 milioni di dollari) per la difesa aerea a medio raggio e hanno quindi portato avanti in modo coerente il programma di innovazione delle difese. Con tale iniziativa la Svizzera si unisce ai paesi di tutta Europa che si affrettano a rafforzare le loro difese, poiché gli attacchi missilistici e con droni della Russia contro le città ucraine, ormai quotidiani, hanno accresciuto la consapevolezza della necessità di proteggere obiettivi civili e militari dalle minacce aeree. Nel comunicato di Armasuisse si legge: “La futura difesa aerea terrestre contribuirà al mantenimento della sovranità nazionale, nonché alla protezione dagli attacchi con armi a lungo raggio.” Intanto le forze armate di Berna hanno recentemente concluso le prove del radar Trml-4D prodotto di Hensoldt per il nuovo sistema di difesa aerea a medio raggio, compiendo un ulteriore passo avanti nel processo di approvvigionamento di nuove tecnologie antiaeree. In questo caso si è trattato anche di collaudare, insieme con Diehl e Hensoldt, il sistema nella specifica topografia svizzera, con il radar utilizzato per rilevare varie tipologie di velivoli tra i quali monomotori a turbina Pc-12, cacciabombardieri F/A-18 ed elicotteri.
Con un’orografia tra le più montuose del Vecchio Continente, con oltre il 25% del territorio caratterizzato da cime oltre i 2.000 metri sul livello del mare, garantire la copertura radar nelle valli è un’impresa complessa, così come assicurare la compatibilità delle frequenze utilizzate con i sistemi civili come i radar meteorologici. Tuttavia, tale operazione è indispensabile sia per il funzionamento del sistema di difesa, sia per validare le attività che permettono alla Confederazione di aderire all’iniziativa European Sky Shield (come quindicesimo membro del programma), concentrandosi inizialmente sulla deterrenza a medio raggio ma senza rinunciare, in futuro, all’opportunità di cooperazione con altre nazioni per gli effettori a corto e lungo raggio.
Allo European Sky Shield aderiscono dall’ottobre 2022 Bulgaria, Belgio, Ungheria, Lituania, Lettonia, Olanda, Norvegia, Slovacchia, Slovenia, Romania e Regno Unito. A oggi, come utilizzatori del sistema Iris-T Slm figurano anche Germania e Ucraina, mentre la Lettonia ha ordinato il sistema nel novembre 2023 e la Slovenia e la Bulgaria lo scorso anno. Nel comunicato di Armasuisse si legge: “Il rinnovo colmerà un divario esistente nella capacità di difesa contro le armi a distanza per combattere bersagli in avvicinamento a media distanza e quindi espandere la difesa aerea terrestre a lungo raggio con il sistema Patriot; i sistemi attualmente in uso raggiungeranno presto la fine del loro ciclo di vita utile”.
Intanto Diehl Defence ha comunicato di aver firmato un accordo con la danese Mdsi per espandere l’integrazione del carico utile dei missili a corto raggio Iris-T sui velivoli da combattimento, poiché sistema d’arma è già integrato tra quelli utilizzabili dall’Eurofighter e del Gripen di Saab e può essere utilizzato anche sugli F-16 (Usa), il Tornado (UK, Germania e Italia), gli E/F-18 (Usa), il KF-21 (Corea del sud e Usa) e gli F-5E (Usa e Arabia Saudita).