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Donazione di organi, 4 italiani su 10 dicono no: diminuiscono i consensi sulla carta d’identità

Donazione di organi, 4 italiani su 10 dicono no: diminuiscono i consensi sulla carta d’identità

Nel 2025 aumentano i rifiuti alla donazione: il 39,7% dice no al momento del rinnovo della carta d’identità

Crescono i no alla donazione di organi e tessuti in Italia. Nei primi tre mesi dell’anno quasi quattro italiani su dieci hanno risposto “no” alla domanda dell’impiegato comunale durante la procedura di rinnovo della carta di identità. I numeri (e l’allarme) sono stati diffusi dal Centro Nazionale Trapianti alla vigilia della Giornata nazionale della donazione dell’11 aprile. Il 39,7% dei 950mila italiani che hanno dovuto rinnovare il documento da gennaio a fine marzo ha espresso la propria opposizione. Un dato in crescita del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2024 e la percentuale più alta degli ultimi dieci anni.

La possibilità didichiarare la propria volontà alla donazione direttamente al momento del rinnovo della CIE è stata introdotta nel 2015. E in dieci anni si sono registrate oltre 22 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di sì e 6,8 milioni di no. La procedura è stata semplificata (“sì” o “no” all’anagrafe), ma molti cittadini scelgono di opporsi, spesso a causa di una scarsa informazione, spiegano gli esperti. “È un fenomeno che rischia di compromettere la capacità del sistema di rispondere ai bisogni dei pazienti in attesa di trapianto”, ha commentato il direttore del CNT, Giuseppe Feltrin.

I consensi restano la maggioranza, con il 60,3%, ma nel primo trimestre di quest’anno le opposizioni hanno toccato quota 380mila e le astensioni (chi non ha voluto esprimersi) si sono fermate a 680mila, cioè in lieve flessione (0,6%) rispetto al 2024. I più favorevoli alla donazione si confermano i cittadini tra i 40 e i 50 anni, con un tasso di consensi del 68,6%. Al contrario, crescono le opposizioni tra gli over 60 (48,4%, contro il 45,5% del 2024) e i giovani tra i 18 e i 30 anni (37,9%, rispetto al 33,6% del 2024). Un trend che secondo il Centro Nazionale Trapianti evidenzia una preoccupante mancanza di informazione chiara e accessibile. Guardando alle singole città la più generosa, tra quelle con più di 100mila abitanti, si conferma Trento, dove oltre 7 abitanti su 10 hanno detto “sì”. Tra i piccoli comuni spicca Verceia (Sondrio), dove su 158 rinnovi, 138 cittadini hanno acconsentito e solo uno ha scelto di opporsi. In Liguria, il comune di Mele ha registrato un tasso di consenso del 98,2%.

Nel 2024 attraverso il rinnovo della carta di identità di 3,4 milioni di cittadini si sono ottenuti 2,1 milioni di consensi e 1,2 milioni di opposizioni (64% contro 37%). Questo lo scorso anno ha permesso di avere 1.730 persone che hanno donato i loro organi e permesso 4.602 trapianti. Un solo donatore può aiutare fino a sette persone, o anche nove. Oggi oltre 8.200 cittadini attendono un organo. Per questo il Centro Nazionale Trapianti, dopo la diffusione dei dati giudicati allarmanti, ha deciso di avviare un’indagine nazionale per comprendere meglio le ragioni delle opposizioni e mettere in campo strategie informative più efficaci e capillari.

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