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Dazi, caos in Borsa e incertezze politiche: come proteggere i risparmi

Dazi, caos in Borsa e incertezze politiche: come proteggere i risparmi

La volatilità sui mercati continuerà a lungo. Così come le montagne russe sui rapporti economici tra Stati. In momenti come questi, le parole d’ordine sono due: mantenere la calma e diversificare

Lo scorso 2 aprile è stato definito da Donald Trump “Liberation Day”, più concretamente, è stato il giorno nel quale il Presidente americano ha annunciato l’imposizione di dazi su praticamente tutti i Paesi del globo. Di fatto, esso ha segnato l’inizio di un periodo di estrema volatilità per i mercati finanziari. Gli indici borsistici di tutto il mondo hanno segnato crolli e rialzi altalenanti, mantenendo però un saldo negativo rispetto all’inizio dell’anno.

In un periodo caratterizzato da continui sconquassi geopolitici e da un’America che pare fortemente intenzionata a ricalibrare l’asseto dell’economia globale, diventa cruciale individuare i settori su cui investire e le strategie più efficaci per tutelare il proprio capitale.

I settori su cui investire

Anche in un contesto di volatilità estrema come quello attuale, alcuni settori mostrano maggiore solidità. Le telecomunicazioni, per esempio, con servizi essenziali e focus locale, offrono stabilità durante le crisi. Analogamente, i cosiddetti “servizi di pubblica utilità” beneficiano di una domanda costante e tutto sommato prevedibile.

Anche i beni di consumo di prima necessità si distinguono per resistenza agli shock: le persone continuano ad acquistare prodotti essenziali anche in periodi difficili. Inoltre, le filiere più corte riducono la vulnerabilità alle interruzioni commerciali causate dai dazi ora entrati in vigore.

C’è poi il comparto sanitario, che ha una domanda storicamente poco elastica. Esso rappresenta senza dubbio un’altra area sicura. L’invecchiamento della popolazione, infatti, sostiene la crescita del settore biotech, il tasso composto di crescita annuale (Cagr) secondo le più recenti previsioni è stimato intorno al 7,4%.

Nel mondo tecnologico conviene stare sui software e servizi, che risultano meno esposti agli effetti dei dazi. In particolare, è la cybersicurezza a mostrare prospettive solide (Cagr 10,6%) grazie al continuo aumento delle minacce digitali. Infine troviamo le energie rinnovabili, sostenute dalla transizione energetica. Queste ultime presentano un Cagr stimato dell’8,4% fino al 2030. In ogni caso, la parola chiave resta la diversificazione, nessun settore è completamente immune dalla volatilità.

Le strategie da adottare

Sapere dove investire non avrebbe senso senza avere le giuste strategie d’investimento. Disciplina e visione strategica sono fondamentali. La prima regola è non cedere all’emotività, vendere in preda al panico trasforma sicuramente perdite temporanee in permanenti, precludendo la partecipazione ai successivi rimbalzi. Anche in questo caso, la diversificazione rappresenta il baluardo più efficace contro l’incertezza attuale dei mercati. Distribuire gli investimenti tra diverse asset class e aree geografiche attenua certamente l’impatto delle oscillazioni. Una combinazione equilibrata può arrivare a offrire un rendimento annuo del 5% nel lungo periodo.

Rimane fondamentale mantenere una prospettiva di lungo termine. Ad esempio, investimenti ventennali sull’S&P 500 non hanno mai prodotto rendimenti negativi. Conviene anche evitare il cosiddetto “market timing”. Ovvero quella pratica di tentare di prevedere le oscillazioni di breve periodo per comprare e vendere in maniera più opportuna. Meglio adottare un approccio graduale, cogliendo opportunità durante i ribassi.

Etf e fondi indicizzati offrono esposizione diversificata con costi contenuti. Per rendimenti sicuri i conti deposito, BTP italiani e titoli indicizzati all’inflazione sono valide alternative. Consiglio finale: la pazienza resta la strategia d’investimento più redditizia. In sintesi: diversificazione, durata e disciplina.

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