Milano, il design come cifra comune per sviluppare filiere trasversali, connettere i settori produttivi e ampliare la presenza all’estero dell’industria italiana. Il gruppo attraverso il Programma sviluppo filiere messo a punto dalla Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, ha sottoscritto contratti con oltre 200 filiere produttive del Made in Italy che includono più di 25.000 addetti e coinvolgono oltre 6.000 fornitori, per un giro d’affari superiore a 22 miliardi di euro. L’analisi sulle prospettive dei settori trainanti del Made in Italy illustrata da Stefania Trenti, responsabile Industry & Local Economies presso il Research Department di Intesa Sanpaolo, ha evidenziato come il design possa essere un agente culturale ed economico per la diffusione del Made in Italy nel mondo, per la crescita del PIL e dell’occupazione.
Per Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese della Banca dei Territori di Intesa ” Qualità e unicita’ devono essere supportate da strategie di investimenti attente a innovazione e crescita internazionale, obiettivi che Intesa Sanpaolo supporta con finanziamenti, formazione e valorizzazione per startup e PMI, accompagnandole in percorsi di crescita economica e industriale”. Dallo Studio “Le prospettive per le filiere del Made in Italy” a cura del Research Department Intesa Sanpaolo e’ emerso che i mercati internazionali continueranno a costituire un driver fondamentale per la crescita delle imprese del Made in Italy: la propensione all’export e’ attesa salire al 77,2% nel 2027 (era del 60% nel 2012). A fare da traino sara’ soprattutto la fascia alta della gamma produttiva: la quota di mercato italiana sui prodotti ad elevato prezzo e’ pari all’11,2%, rispetto ad una quota del 4,6% sui prodotti a prezzi medi e bassi. Dietro questo risultato c’e’ la forza delle filiere del Made in Italy, con la produzione altamente concentrata in aree ad elevata specializzazione, dove si tramandano know-how e competenze artigianali, coniugate con l’elevato livello estetico delle produzioni di design. Il design rappresenta una competenza chiave per il Made in Italy, a servizio di un ampio spettro di attivita’. Oltre agli elevati investimenti interni alle imprese, l’Italia, infatti, e’ il primo Paese europeo per le attivita’ di design specializzato: 6,3 miliardi di euro di fatturato (il 16,4% del totale UE27 nel 2023), con poco meno di 70 mila addetti, quasi il 20% del totale europeo (segue la Francia con 55mila addetti e la Germania con 53mila). Le politiche protezionistiche statunitensi potrebbero accelerare il processo di ricerca di nuovi mercati di sbocco, gia’ in atto da diversi anni. A conferma di questa tendenza, un’indagine Intesa Sanpaolo evidenzia come le imprese italiane si stiano gia’ muovendo su questo fronte, guardando con crescente attenzione a nuove rotte commerciali vicine e lontane, tra le quali spiccano India e Nord Africa