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Gaza: Israele pronto a riattivare la consegna di aiuti umanitari

Gaza: Israele pronto a riattivare la consegna di aiuti umanitari

Le forze della difesa israeliane (IDF) si preparano a rinnovare le forniture di cibo, medicine e carburante a Gaza, nonostante la mancanza di progressi nell’accordo per il rilascio degli ostaggi rimasti. Provato il supporto finanziario dell’Iran nelle stragi del 7 ottobre 2023.

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) si stanno preparando a riprendere la consegna di generi alimentari, carburante e farmaci nella Striscia di Gaza, nonostante la totale assenza di progressi nei colloqui per il rilascio degli ostaggi, secondo quanto riportato da Yediot Aharonot. Tutto avviene mentre dieci razzi sono stati lanciati domenica sera dalla Striscia di Gaza, provocando l’attivazione delle sirene di allarme ad Ashkelon, Ashdod e nelle zone limitrofe. Frammenti di uno dei missili sono caduti su Ashkelon, causando danni a diversi veicoli e il ferimento di tre persone.

Stando a quanto riferisce il quotidiano, nei giorni scorsi l’esercito ha introdotto il cosiddetto «dimmer umanitario», uno strumento che indica quanto tempo manca prima che le riserve di cibo ed energia nella Striscia si esauriscano. Attualmente si stima che Gaza disponga ancora di risorse sufficienti per circa un mese. Parallelamente, l’df si sta preparando ad avviare un progetto sperimentale, probabilmente nell’area di Rafah, in cui i militari israeliani controlleranno direttamente la distribuzione degli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, in collaborazione con organizzazioni umanitarie internazionali. Questo approccio nasce dalla preoccupazione per possibili violazioni del diritto internazionale, che potrebbero coinvolgere non solo le autorità politiche, ma anche i comandanti militari sul terreno.Nei 43 giorni dell’attuale tregua, Israele ha inviato a Gaza una media di 600 camion di aiuti al giorno, un numero triplo rispetto a quello registrato durante le fasi attive del conflitto.

Tuttavia, gran parte degli aiuti finisce per rafforzare Hamas e consolidarne il controllo: meno della metà degli aiuti raggiunge effettivamente i civili, mentre il resto viene intercettato da Hamas, che ne trattiene una parte per sé e rivende il restante a prezzi altissimi.  Lo scorso mese, la Corte Suprema israeliana, tradizionalmente orientata a sinistra, ha respinto all’unanimità una richiesta presentata da organizzazioni per i diritti umani. Tali gruppi sostenevano che il diritto israeliano e quello internazionale obbligherebbero Israele a garantire l’assistenza umanitaria ai civili di Gaza. Il presidente della Corte, Yitzhak Amit, ha specificato che «lo Stato di Israele, di norma, non fornisce direttamente aiuti umanitari nella Striscia, ma ne permette l’ingresso sul territorio durante il periodo stabilito, seguendo le direttive dei vertici politici»

La prova del coinvolgimento iraniano nel 7 ottobre 2023

Ieri Il ministro della Difesa Israel Katz l’Unità ha visitato di intelligence tecnica e raccolta dati ed è stato informato dai comandanti dell’unità sulle sue attività di intelligence e operative. Il Ministro ha rivelato un documento che attesta il sostegno dell’Iran al Massacro del 7 ottobre. «Sono qui in visita alla Technical Intelligence and Spoils Collection Unit, un’unità speciale creata durante la Guerra Spade di Ferro e basata su riservisti che portano una vasta conoscenza dai loro campi civili e hanno sviluppato un’abilità nazionale che prima non esisteva, una capacità di intelligence che attualmente detiene materiali critici che sono stati fisicamente raccolti in profondità sul campo: gli archivi di Hamas, Hezbollah e altri materiali di intelligence sensibili». Poi Katz ha rivelato: «Oggi, per la prima volta, presento un registro delle chiamate che è stato trovato nei tunnel di Hamas a Gaza, che dimostra una connessione diretta tra l’Iran e Yahya Sinwar e Mohammed Deif (entrambi uccisi dalle idf) , mostrando il sostegno dell’Iran al piano di Hamas di distruggere Israele. Nel documento, chiedono che il comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica trasferisca 500 milioni di dollari per la distruzione di Israele», ha riferito Katz.

Ha poi aggiunto: «Il capo dell’ala palestinese dell’IRGC, Ezadi, ha accolto la richiesta e ha risposto che, nonostante la difficile situazione economica dell’Iran e la sofferenza della popolazione iraniana, continuerà a trasferire fondi ad Hamas poiché la lotta contro Israele e gli Stati Uniti è la massima priorità del regime iraniano». Poi il ministro della Difesa ha concluso: «l’Iran è la testa del serpente e nonostante tutte le sue smentite degli ultimi giorni, anche ora sponsorizza e promuove il terrore su tutti i fronti, da Gaza, attraverso il Libano, la Giudea e la Samaria, e ora con gli Houthi in Yemen anche sotto la bandiera della distruzione di Israele. Israele farà di tutto per impedire all’Iran di ottenere armi nucleari e continuerà a colpire i suoi agenti nella zona finché l’asse del male iraniano non sarà schiacciato e crollato».

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