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Le Borse nell’era dei dazi, che cosa succede ora e quanto durerà

Le Borse nell’era dei dazi, che cosa succede ora e quanto durerà

È scoppiata la guerra commerciale globale: la Cina risponde a Trump. Recessione sempre più probabile. Lo tsunami travolge i mercati

Comincia l’escalation della guerra commerciale scatenata da Donald Trump. I riflessi sono devastanti.  I mercati globali sono sotto scacco, e l’economia degli Stati Uniti si trova a un bivio, con scenari sempre più preoccupanti. La caduta di Wall Street non accenna a fermarsi.  Dopo il crollo di ieri costato oltre 2.000 miliardi di dollari l’ondata di vendite non sembra essersi arrestata. I futures lasciano immaginare un’altra giornata molto difficile visto che sono già in calo del 2%.  I  principali indici europei stanno per concludere la settimana più nera dal 2022.

Il picco della crisi si è concretizzato nelle ultime ore  quando, in risposta all’escalation delle tariffe imposte da Trump, la Cina ha annunciato un aumento dei dazi del 34% su tutti i beni statunitensi, con effetti devastanti che non si sono fatti attendere. Il Ftse Mib ha perso il 7%, arrivando ai minimi di gennaio 2025, e le perdite si sono estese alle principali banche italiane, con Unicredit, Mps e Bper che hanno visto crollare i loro titoli di oltre l’11%. Ma non è solo l’Italia a soffrire: Parigi, Londra, Francoforte e Madrid stanno registrando pesanti cali, mentre i mercati americani si preparano a un ulteriore declino con il Dow Jones e il Nasdaq in forte flessione.

I numeri sono impietosi: lo Stoxx 600 delle principali capitalizzazioni europee è in caduta libera, con un calo del 2,2%, mentre le previsioni per il mercato azionario degli Stati Uniti sono altrettanto cupe. La causa principale di questo disastro è la paura crescente di una recessione globale, alimentata dalle tariffe imposte da Trump che hanno cominciato a far sentire i loro effetti anche sulle multinazionali americane che da anni avevano scelto di produrre nei paesi a basso costo. Nike, Apple, Dell, e molte altre sono ora nel mirino. Le loro operazioni all’estero non sono più vantaggiose e l’incertezza regna sovrana, con le aziende americane costrette a tornare sui propri passi, ma a un prezzo altissimo.

Nel contesto di questa tempesta perfetta, le previsioni non sono rosee. Gli analisti avvertono che se la situazione non cambierà rapidamente, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi di fronte a un periodo di autolesionismo economico che richiederà anni per essere sanato. La frattura tra le economie occidentali rischia di allargarsi, mettendo sotto pressione anche i giganti manifatturieri come la Germania, che dipendono in modo significativo dalla domanda americana.

Le ripercussioni non si fermano qui. Con il rendimento dei Treasury USA a 10 anni sotto il 4%, il mercato obbligazionario è anche in crisi, e l’aumento degli spread tra Btp e Bund è la prova tangibile di una crescente incertezza sul futuro del debito pubblico italiano. L’aumento dei tassi di interesse, combinato con la discesa dei rendimenti obbligazionari, lascia prevedere una spirale negativa che non fa che accentuare la crisi.

Intanto, a livello globale, il prezzo delle materie prime come il petrolio e il gas sta vivendo un calo drastico, con il Wti che cede il 3,1% e il Brent che scende a 68 dollari al barile. Ma, come sempre, la vera battaglia si gioca sul piano delle aspettative: se la recessione dovesse materializzarsi, gli effetti sarebbero devastanti non solo per l’industria americana, ma anche per l’intera economia globale.

In sintesi, la guerra commerciale voluta da Trump ha acceso una miccia che rischia di mandare in crisi  l’intero sistema economico mondiale. Le perdite sui mercati finanziari sono solo l’inizio di un percorsoi che si preannuncia lungo e doloroso. E la vera domanda è: chi pagherà il prezzo di queste politiche? La caduta di Wall Street non colpisce solo i patrimoni ma anche il futuro di milioni di persone. Negli Usa le pensioni non vengono pagate dallo Stato come in ma con i proventi che i fondi pensione ricavano dai loro investimenti sui mercati. La salute di Wall Street diventa essenziale. I dazi la stanno rendendo malferma e così arriviamo al paradosso: da una parte i dazi di Trump vogliono riportare fabbriche e operai in Usa. La manovra, però, sta facendo crollare i mercati minacciando la stabilità dele pensioni di quegli stessi operai.

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