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L’omeopatia cresce in Italia: 18 milioni di persone l’hanno usata nel 2024

L’omeopatia cresce in Italia: 18 milioni di persone l’hanno usata nel 2024

Il 66% degli italiani ha provato l’omeopatia; chi la sceglie, perché e quanto vale il settore. I numeri nella Giornata Mondiale

Nell’ultimo anno oltre 18 milioni di italiani hanno usato medicinali omeopatici. Vuol dire quasi quattro adulti su dieci. Oggi è la Giornata Mondiale dell’Omeopatia, un settore certo non più di nicchia, stando ai numeri dell’indagine realizzata da Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende produttrici e distributrici di medicinali omeopatici e antroposofici in Italia.

I dati parlano chiaro: il 98% della popolazione adulta italiana, cioè circa 49 milioni di persone, conosce i medicinali omeopatici. Due italiani su tre (66%, circa 33 milioni) li hanno acquistati almeno una volta nella vita. Ma emerge anche una criticità: la mancanza di informazione.  Oltre la metà degli italiani (il 54%), ad esempio, considera i medicinali omeopatici prodotti naturali. E se si parla di effetti collaterali il 42% li ritiene privi di questo rischio e il 33% li associa al rafforzamento delle difese immunitarie. Informazione strutturata significa ampliare il mercato per le imprese del settore che stanno lavorando su quel 46% di popolazione che ad oggi è “neutrale”, cioè non ha una posizione precisa sull’omeopatia, ma che rappresenta un bacino importante per l’espansione delle vendite.

Come si arriva al farmaco omeopatico? Su consiglio dei professionisti soprattutto. Il 44% degli utilizzatori ha acquistato un medicinale omeopatico su prescrizione del proprio medico di base o pediatra, mentre il 52% ha seguito il suggerimento del farmacista. In termini di fiducia, il medico di medicina generale è riconosciuto dal 54% degli intervistati come la figura più autorevole per fornire informazioni sull’omeopatia, seguito da medici omeopati (40%), specialisti (34%) e farmacisti (39%). Ma in molti, quasi tre italiani adulti su dieci, vorrebbero che anche le strutture sanitarie pubbliche dessero informazioni su questa categoria di medicinali.

Chi sono i 18 milioni di italiani che nell’ultimo anno si sono affidati all’omeopatia? L’utilizzatore tipo ha tra i 35 e i 55 anni (72%), vive nel Centro o Nord-Est Italia (boom in Toscana con 75%) e ha figli (71%). L’omeopatia è appannaggio soprattutto delle donne, al 60%. E si usa soprattutto per sintomi influenzali, raffreddore e mal di gola (33%). A seguire insonnia e stress (28%), rafforzamento del sistema immunitario (26%), dolori muscolari-articolari (23%) e disturbi gastro-intestinali (20%).

Per ora per gli acquisti omeopatici resistono i negozi fisici (farmacie e parafarmacie) scelti da oltre nove acquirenti su dieci. Ma anche l’e-commerce sta guadagnando terreno: il 21% degli utenti ha acquistato almeno una volta online, ma solo il 6% lo fa in maniera esclusiva. Anche questo significa che nel settore si sceglie il rapporto diretto con il professionista.

Le previsioni parlano di un mercato in espansione. Entro il 2028 il valore complessivo nel mondo si stima supererà i 5 miliardi di dollari e l’Europa, con una previsione di ricavi ci circa 3 miliardi, ha il primato.In Italia il potenziale del mercato si vede in quel 46% di popolazione che ad oggi è “neutrale” e in quel 35% di chi non ha mai acquistato medicinali omeopatici ma si dichiara comunque favorevole al loro utilizzo.

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