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A lezione dalla supernonna

A lezione dalla supernonna

È un eroina la 95enne lucida e attiva, che ha sventato la truffa di tre giovani balordi. Al suo confronto appaiono flosci, apatici, senza futuro.


Se dovessi scegliere il personaggio dell’estate, sceglierei nonna Assunta. Un premio alla memoria. È morta, a 95 anni, due giorni dopo aver sventato una truffa: due ragazzotti, uno di 17 e uno di 19 anni, con la complicità di una ragazza, hanno provato a ingannarla fingendosi parenti. Un vecchio trucco. «Sono tua nipote», dicono loro. «Ciao, Chiara», risponde lei. Poi il copione prevede che i truffatori facciano parlare l’anziana per estorcerle prima le informazioni e poi i soldi. Ma Assunta non ci casca. Comincia a fare domande, capisce che quella voce femminile non è quella della nipote Chiara. Non molla nemmeno un’informazione, figurarsi i quattrini. «Era furba», ricorda il figlio. Furba, lucida, energica e determinata. Li ha fatti arrestare. Due giorni dopo è caduta in casa, un banale incidente domestico che ha aggravato le sue condizioni. È morta.

Troppe emozioni? Troppa agitazione? Difficile dire se la tentata truffa, e l’inevitabile relativo scombussolamento, c’entrino qualcosa con la morte, oppure no. Il figlio, al Corriere della Sera, ha detto: «Non credo che ci sia correlazione». Resta però forte l’impressione di una 95enne che, due giorni prima di morire, si trasforma in detective e impartisce una lezione come si deve a tre sciagurati che pensano di farla fessa facilmente. È la rivincita di Supernonna, la riscossa della Pantera grigia, il trionfo del bene sulla malvagità che dilaga. Quei truffatori, per altro, erano ben organizzati: quando Assunta ha provato a chiamare il 112, non c’è riuscita. Avevano bloccato la linea. Anzi: si sono sostituiti alla chiamata d’emergenza. Uno di loro si è finto carabiniere, e si è detto pronto ad andare a casa dell’anziana per raccogliere la denuncia. Ma, ancora una volta, lei non ci è cascata. Supernonna era furba e lucida. Non la si ingannava nemmeno così.

«Ha trascorso le ultime ore della sua vita con la soddisfazione di aver fatto catturare i truffatori», ha detto il figlio. E certo, pur nel dolore della scomparsa, dev’essere una bella soddisfazione sapere che la propria madre ha vissuto fino all’ultimo, a 95 anni, una vita così presente e attiva, intelligente e operativa. Ed è una bella lezione anche per tutti noi, che ogni tanto tendiamo a non considerare gli anziani come meritano. Assunta è una di quelle persone che ha costruito la bellezza di questo Paese: partita dalla Calabria, si era trasferita a Roma lavorando nei calzaturifici e diventando bravissima, tanto che le sue scarpe sono state indossate da Rita Hayworth, Totò, nobildonne e principesse varie. Figlia di un militare della Croce Rossa, mamma di due figli, a Roma frequentava assiduamente la parrocchia. E proprio lì, alcuni giorni fa, si era fermata a parlare con le amiche delle truffe agli anziani. «Io non ci casco, mica». Sembra di sentirla. È stata di parola.

Eppure le cronache di questa estate sono impietose. Sempre la stessa notizia: 4 luglio, anziana truffata a Roma. 18 luglio, anziano truffato a Genova. 20 luglio, anziana truffata a Procida. 24 luglio, 85enne truffato a Subiaco. 5 agosto, a Barletta. 13 agosto, a Albinea (Reggio Emilia). 15 agosto ad Artegna (Udine). Si potrebbe completare il calendario, e la cartina d’Italia, a spulciare fra le notizie locali. Ogni giorno una. Ogni posto una. A Milano un’anziana disabile è stata derubata di 1,3 milioni di euro: a sottrarglieli la sua curatrice insieme con il figlio, un ex culturista già condannato per l’omicidio della moglie, e lasciato libero dopo cinque anni di ospedale psichiatrico. Ha usato i soldi della truffata per pagarsi viaggi, orologi e una Ferrari Spider, come ha raccontato sul suo profilo Instagram.

E certo, a sentire certe notizie, c’è da interrogarsi su quanto siano spudorate le persone che si accaniscono sugli anziani. Che li truffano giocando sui loro affetti più cari, che non esitano a umiliarli, a distruggerli non solo economicamente ma anche psicologicamente, che li spogliano di tutto (a volte con la complicità di una legge sbagliata, quella sugli amministratori di sostegno) magari dopo averli rinchiusi contro la loro volontà in una struttura (un altro personaggio dell’estate è senza dubbio il 92enne che in Trentino è scappato da una Rsa di notte, calandosi con lenzuola e cuscini come in un film). Ma soprattutto c’è da interrogarsi su una società in cui gli anziani sono lasciati sempre più ai margini e sempre più soli. Se fossimo più furbi e più lucidi li proteggeremmo un po’ di più, valorizzeremmo la loro esperienza, ci faremmo aiutare e guidare, anziché lasciarli in balia dei delinquenti. Non lo so, ve lo confesso, come facciano a guardarsi ancora nello specchio senza sputarsi, quei tre farabutti che a Roma hanno cercato di fregare Assunta. Ma spero che la vittoria di quest’ultima, pochi giorni prima di morire, possa essere un messaggio chiaro per tutti noi. E ora aiutaci tu, Supernonna. Aiutaci da lassù ad essere tutti, anziani e non, più lucidi e più furbi. Proprio come sei stata tu.

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