Altro che atto d’amore: è un business collaudatissimo. Tanto è vero che online si può perfezionare l’affare in un battibaleno: a patto di sborsare oltre 30.000 euro. La procedura inizia a Cipro e si conclude in Italia. Tutto garantito, privazione di maternità compresa.
Va bene che, come vogliono farci credere i paladini dei diritti arcobaleno, l’utero in affitto è un «atto d’amore». Un «percorso complicato». Fatto sta che a noi, per procurarcene uno, sono bastati cinque minuti. E se avessimo davvero voluto proseguire con il programma di «gestazione per altri», avremmo dovuto sborsare almeno 30.000 euro. Tutt’altro che un iter difficile, tutt’altro che un gesto di altruismo gratuito. Anzi, i gestori dell’agenzia alla quale ci siamo rivolti sono stati chiari: le donne che prestano il proprio grembo lo fanno solo e soltanto per denaro.
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