Home » Attualità » Opinioni » All’olimpiade balneare Castellammare batte Parigi

All’olimpiade balneare Castellammare batte Parigi

All’olimpiade balneare  Castellammare batte Parigi

Dopo la figura di palta causa le tragicomiche gare di nuoto nel fiume della capitale francese, il presidente Macron e sodali dovrebbero prendere ripetizioni. Nel golfo di Napoli…


Che volete che scriva di quello che è successo nella Senna se non quello che disse il grande Cambronne: «Merde!». Merda. Pierre Jacques Étienne visconte di Cambronne lo disse a Waterloo il 18 giugno del 1815, essendo colui che guidava l’ultimo battaglione imperiale che rimase a combattere contro gli inglesi nonostante la ritirata generale. Contesto nobile e valoroso.

Lo utilizzo oggi – e me ne scuso con la buon’anima del generale Cambronne -, in un contesto di incapaci, arroganti, velleitari, con alla guida «Macrojon», che hanno messo in piedi le Merdiadi (almeno per quanto riguarda le competizioni in acque libere): in questo caso non sono i francesi a dirlo di fronte agli inglesi, lo diciamo noi di fronte a questi impresentabili rappresentanti dei francesi e, soprattutto, indegni e immeritevoli di ricevere il fuoco della torcia olimpica che iniziò a bruciare nell’antica Grecia. Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi (che ha speso un miliardo e 400 milioni di euro dei francesi per un’opera di bonifica delle acque del fiume parigino, una follia delirante), Valérie Pécresse, la presidente del Consiglio regionale dell’Île de France, tutti e tre insieme non ne fanno uno, uno all’altezza di accogliere quella fiaccola e di far ardere quel braciere che rappresentano i valori altamente positivi legati al fuoco: amicizia e pace, da sempre associati dall’uomo al fuoco.

Sono altamente al di sotto dello standard medio – anche tendente al mediocre – di chi dovrebbe essere a quell’altezza per il ruolo istituzionale che ricoprono e per uno dei simboli straordinari della storia occidentale. Gente che potrebbe organizzare, forse, una fiera di paese, possibilmente in luogo distante da un torrente, rigagnolo o fiume che sia, sennò al posto delle celeberrime salamelle finirebbe tutto in «merdarelle». È disgustosa, poi, (siamo sempre nel vasto campo dei sinonimi dalle caratteristiche stercorarie) la faccia di tolla con cui mostrano disprezzo e sicumera di fronte all’indifendibile. E qui si tocca il fondo di quell’ometto che siede all’Eliseo e che ostenta ha un’indifferenza straordinaria (ci sarebbe da dedicargli uno studio psichiatrico) verso le ciabattate che prende spesso (vedi elezioni politiche per lui dai risultati disastrosi e, ultimamente anche il cosmico vaffa che si è conquistato con la proposta di inviare truppe di terra in Ucraina), e per le figure di m. – appunto – che ha fatto in queste Olimpiadi che sono state un disastro organizzativo totale. Dalla grandeur alla «merdeur» è un attimo. Nulla ha potuto neanche l’antica professoressa-moglie. Il vaso (da notte) è tratto.

Bisogna allora trovare il modo di fare incontrare Macron con Luigi Vicinanza, sindaco di Castellammare di Stabia che, in due mesi ha reso balneabile il suo mare – prima non lo era assolutamente- senza tanta pubblicità né fanfare. Ora i suoi concittadini e chi lo vorrà potrà rilassarsi con una giornata in spiaggia e fare un bagnonelle acque nel cuore del Golfo di Napoli – ed erano cinquant’anni che si aspettava questa bonifica. Bravo sindaco, faccia anche un viaggio a Parigi e metta attorno a un tavolo questi tre campioni del nulla e insegni loro come si fa. Vicinanza-Castellammare di Stabia/Macron-Parigi: 100 a 0. Ovvio, Castellammare non è Parigi ma non ha neanche i soldi di Parigi e, soprattutto, non doveva organizzare le Olimpiadi. Vi immaginate se l’Italia avesse fatto gareggiare nel Tevere o nel Lambro gli atleti di tutto il mondo, e in particolare i francesi, con Roberto Gualtieri e Beppe Sala che si tuffano nelle rispettive cloache cittadine con la muta e poi si ammalano pure? Impossibile, proprio così.

Il livello sanitario e di ricerche infettivologiche italiani non lo avrebbero mai permesso. Per carità, anche noi, in Italia, ne combiniamo di cotte e di crude ma a questi punti non ci saremmo mai arrivati. Povero Pasteur – scopritore di vaccini che dà il proprio nome al celeberrimo centro di ricerca medica parigino: si rivolterà nella tomba che si trova nella cripta dell’istituto…

© Riproduzione Riservata