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Se la legge (non) è uguale per tutti: in Gran Bretagna conterà il censo

Se la legge (non) è uguale per tutti: in Gran Bretagna conterà il censo

La Suprema corte inglese dà il via libera alla regola del «Two Tier Justice», espressione che si può tradurre in «giustizia a due velocità» o, se preferite, «differenziata». E non è una buona notizia per nesusno

Avete presente l’articolo 3 della Costituzione, quello che recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»? Beh, dimenticatevelo: anche se è scritto in ogni aula di tribunale, il principio che assicura a poveri e ricchi, cattolici e musulmani, bianchi e neri lo stesso trattamento di fronte alla giustizia potrebbe presto essere cancellato. Sebbene l’uguaglianza di ciascun cittadino di fronte alla legge sia il fondamento di ogni Stato di diritto, elemento cardine di qualsiasi democrazia, presto potrebbe non essere così. Anzi, in qualche Paese, come per esempio la civilissima Gran Bretagna, rischia già di essere abolita. A breve potrebbe infatti entrare in vigore la regola del «Two Tier Justice», espressione che si può tradurre in «giustizia a due velocità» o, se preferite, «differenziata». 

A decidere le nuove linee guida da adottare nei processi è stato il «Sentencing Council» d’Inghilterra e del Galles, una specie di Corte di cassazione britannica, che alla polizia e ai tribunali ha dettato un nuovo codice di comportamento. In pratica, agenti e magistrati di fronte a possibili reati avranno l’obbligo di redigere un «PreSentence Report», ovvero una specie di relazione preliminare in cui indicare le condizioni economiche, l’inserimento sociale e l’appartenenza a minoranze o categorie protette di ogni arrestato o imputato. Il rapporto sarà assolutamente necessario nel caso si tratti di immigrati (oppure di persone anche di seconda o terza generazione, ma comunque con origini al di fuori dalla Gran Bretagna), mentre per gli autoctoni, ovvero per gli inglesi, sarà facoltativo.

Vi state chiedendo a che cosa serva una relazione sulle condizioni economiche, le relazioni con il contesto cittadino o l’appartenenza a una minoranza di uno stupratore o di un assassino? Beh, mi sembra evidente e lo è soprattutto per il Parlamento inglese che è insorto di fronte alla decisione della Suprema corte: chi vive in condizioni disagiate, dal punto di vista del reddito o dell’ambiente che lo circonda, oppure fa parte di un gruppo etnico o religioso diverso, merita delle attenuanti. La logica che sta dietro il pronunciamento del Sentencing Council è che la legge non può essere uguale per tutti, in quanto non lo sono le condizioni di partenza. Se sei un cittadino inglese, nato e cresciuto in una famiglia che conosce il rispetto della donna, ma che ha anche assimilato i principi di tolleranza nei confronti delle altrui idee e della libertà di parola e di religione, non puoi essere giudicato con lo stesso metro che si deve applicare a chi è cresciuto in un contesto di degrado e ha vissuto in un ambiente oscurantista e intollerante.

Dunque? Due pesi e due misure. Se sei inglese la legge dev’essere inflessibile, mentre se sei straniero e pure fondamentalista bisogna capirti: se non assolverti, almeno darti il minimo della pena.  

Ne consegue che di fronte a determinati reati, come per esempio stupri, aggressioni, furti eccetera (la maggior parte dei quali sono commessi da immigrati) si dovranno usare proprio due pesi e due misure. In altre parole, secondo la Suprema corte inglese, la legge non dovrà essere più uguale per tutti, realizzando dunque ciò che lo scrittore inglese George Orwell scrisse ottant’anni fa: «Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri». 

La teoria dei giudici inglesi che compongono il Sentencing Council sembra prendere spunto dall’ideologia marxista di una responsabilità dello Stato borghese nella condotta criminale. Si delinque perché si è indigenti o perché si vive una condizione disagiata. Il vero reato non è dunque quello del ladro o dello stupratore, ma di chi non ha rimosso le condizioni sociali ed economiche che hanno portato il criminale a delinquere. 

Ne derivano tutte le attenuanti del caso e le aggravanti per coloro che non appartengono al circolo stentato di una minoranza. A dirla tutta, è il mondo al contrario del generale Vannacci. Che per fortuna il Parlamento inglese ha fermato, sospendendo l’applicazione delle regole dettate dal Sentencing Council, quantomeno per ora. 

Certo, colpisce che la giustizia a due velocità nasca nella patria della Magna Charta, primo trattato che oltre 800 anni fa riconobbe pari diritti a tutti i cittadini. Le regole del politicamente corretto evidentemente, sono riuscite a soppiantare anche la sola certezza della società democratica: nessuna discriminazione in base a sesso, religione e razza. Per chi è bianco, cattolico, ha un lavoro e un reddito e per di più non appartiene ad alcuna minoranza, si annunciano tempi duri.

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