Le storie, disumane, delle deportazioni degli ebrei sotto l’occupazione nazista sono impresse nella Memoria collettiva. Gli italiani, anche quelli che vivono nella profonda provincia e non hanno mai incontrato un ebreo, sanno cos’è Auschwitz e cosa sono state le persecuzioni e il tentativo di sterminio.
La più nota delle deportazioni italiane è probabilmente quella del 16 ottobre 1943 a Roma, quando le SS deportarono all’alba più di mille italiani di religione ebraica (oltre l’80 per cento morì all’arrivo ad Auschwitz-Birkenau, nelle camere a gas; gli altri morirono nel campo, tornarono vivi solo in 16). Ciò che è meno noto è cosa successe pochi giorni prima di quel 16 ottobre. Gli uomini di Kappler si recarono nei locali della Comunità e sequestrarono oltre 7.000 volumi della biblioteca ebraica, un immenso patrimonio di cultura raccolto in oltre duemila anni di storia di presenza ebraica a Roma.
Al popolo del libro – la Torah – deportarono prima i libri e poi le persone. I testi furono caricati su un treno e scomparvero letteralmente. Le ricerche, nazionali e internazionali, non hanno mai prodotto una ricostruzione della sparizione utile al ritrovamento e i volumi, come potete immaginare, sono ancora oggi da qualche parte, sotterrati o custoditi, avvolti da un mistero. C’è in Italia un nucleo dell’Arma dei Carabinieri che si occupa di ritrovamento di beni culturali, è il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale una delle grandi eccellenze italiane. Il comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri, l’ha guidato prima di prendere la più alta carica, e oggi a capo c’è il generale di brigata Roberto Riccardi.
Proprio ieri Nistri e Riccardi hanno partecipato alla firma di un protocollo con la Comunità Ebraica di Roma. L’accordo prevede una collaborazione nella «caccia» ai beni trafugati, rubati, razziati, di cultura ebraica o liturgici o comunque riferibili alle comunità ebraiche italiane. Alla presenza del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, della Presidente della Comunità, Ruth Dureghello, e della sottosegretaria al Mibact, Anna Laura Orrico si è svolta la cerimonia nei giardini della Sinagoga Maggiore di Roma. E proprio in questa occasione ecco che i Carabinieri hanno voluto da subito dare concretezza a questa collaborazione, restituendo alla Comunità 19 di quei 7.000 libri razziati dai nazisti.
Sono stati ritrovati nell’archivio di Rodolfo Siviero, oggi in possesso del Ministero, dopo un lavoro di indagini durato anni. La restituzione è stato un gesto inaspettato, emozionante, simbolo di una collaborazione che inizia in queste ore e che dà subito risultati. Del resto è nel dna dell’Arma essere accanto a tutti i cittadini. Va ricordato, infatti, che proprio a Roma pochi giorni prima della razzia del 16 ottobre, i nazisti arrestarono 2.500 carabinieri. Il motivo? Secondo le SS avrebbero ostacolato la deportazione degli ebrei.