«Se qualcuno vuole parlare di nuovo Sifar, l’antico servizio segreto deviato, non deve andare a bussare alla porta di Pasquale Striano, ma in via Giulia, presso la sede della Direzione nazionale antimafia». Le labbra dell’investigatore, dopo essersi staccate dal bicchiere con il succo di frutta, disegnano un sorriso sardonico. In passato l’uomo ha lavorato con Striano, il tenente della Guardia di finanza sotto inchiesta per i presunti accessi abusivi alle banche dati delle forze di polizia e sa bene quale sia il metodo di lavoro che impera alla Dna.
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