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Processo Maradona, l’ex moglie: “Sequestrato dai medici”

Processo Maradona, l’ex moglie: “Sequestrato dai medici”

Veronica Ojeda accusa lo staff di Diego: “Nella casa in cui lo tenevano rinchiuso non c’erano le condizioni igieniche, ci hanno mentito spudoratamente e lui mi chiedeva di venire via con me ogni volta che lo vedevo”

“Diego è stato sequestrato”. Alla nona udienza del processo sulla morte di Diego Maradona al Tribunale San Isidro la durissima testimonianza di Veronica Ojeda, ex compagna di Diego Armando Maradona e madre di Dieguito Fernando  (che oggi ha 12 anni)  conferma quello che ormai tutti pensano sugli ultimi tragici giorni del Diez e aumenta i rimpianti per quello che si sarebbe potuto e dovuto fare per salvare la vita del Diez. Prima di Veronica ha testimoniato il medico di famiglia Schiter confermando anche lui che Diego non avrebbe dovuto continuare con la sua guarigione in ospedale mentre l’altro medico di fiducia di Maradona, Leopoldo Luque, lo costrinse a curarsi a casa. “Diego è stato sequestrato, aveva paura e chiedeva aiuto – ha detto Veronica –  Quando lo vedevo mi diceva che voleva andare via con me. Ma io che cosa avrei potuto fare?”. Veronica aveva interrotto la relazione con Maradona nel 2018. Negli ultimi tempi è stato difficile per lei tornare ad essere in contatto con lui.

“Il suo entourage non mi ha permesso di avvicinarmi a lui. Sono stata con Diego per 9 anni, lo conoscevo e conoscevo anche le smorfie di Diego. Quando era buono quando era cattivo, sapevo e ho capito che gli stava succedendo qualcosa”, ha detto.

“Mi ha detto che aveva una casa a La Plata e che voleva andarci, ma non glielo hanno permesso. E gli ho detto che con un’autorizzazione poteva andarsene. Con l’aiuto del mio compagno lo abbiamo portato a La Plata. Lì si rianimò. Vedeva mio figlio a giorni alterni, si divertivano”. La testimonianza di Veronica è stata molto forte, spesso interrotta dalle lacrime. L’ex moglie di Diego non ha risparmiato accuse a Maximiliano Pomargo e Vanessa Morla, assistenti di Diego e alla guardia del corpo Julio Coria, accusato di falsa testimonianza. Ma è soprattutto contro Luque e lo psichiatra Cosachov che si è scagliata: “Ci hanno mentito spudoratamente, a noi e a tutta la famiglia. Mi avevano detto che la residenza di Tigre era il posto giusto per curarsi dopo l’operazione, secondo loro in quella casa ci sarebbe stato tutto il necessario. Due giorni prima della morte sono andato a trovarlo ed era in condizioni pietose, nella stanza dove si trovava c’era una forte puzza di urina e di feci, aveva la pancia e le mani molto gonfie. Con lui c’era solo un’infermiera e la guardia del corpo. Non c’erano le condizioni igieniche adatte per un paziente che aveva subito un intervento di neurochirurgia. Ma Diego è stato sequestrato e io ho saputo della sua morte dalla radio”.

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