La ricerca punta sui farmaci senolitici. E a Milano si fa il punto sulle strategie per contrastare l’invecchiamento.
Come contrastare gli anni che passano con la medicina anti-age è il tema affrontato nei prossimi giorni a Milano al «Milan Longevity Summit – Riscrivere il tempo – Scienza e Miti nella corsa alla Longevità»: serie di incontri ed eventi (dal 21 al 27 marzo) dedicati a promuovere comportamenti, stili di vita e cure per rallentare l’invecchiamento. Tra i protagonisti, anche i medici di IRCCS Ospedale San Raffaele e Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS. Nel filone delle nuove strategie contro il declino esiste da qualche anno un’ampia area di ricerca assai promettente, quella dei «farmaci senolitici». Una volta introdotte nel nostro organismo, queste molecole colpiscono le cellule senescenti e malate, che con il tempo secernono sostanze infiammatorie. Le cellule vecchie sono così dannose che i ricercatori le chiamano anche «zombie», perché possono danneggiare quelle sane a loro vicine e trasformarle. I senolitici in sperimentazione prevedono l’uso di due elementi combinati: un antiossidante vegetale, il flavonoide quercetina (già venduto come integratore, anche se in quanto tale la sua efficacia non è documentata), e il dasatinib, farmaco impiegato per i tumori del sangue.
Studi sugli animali hanno dimostrato che possono aiutare nella prevenzione e nella cura di molte malattie, tra cui alcuni tipi di cancro: sono ora in corso trial clinici sugli uomini. Un test su un trattamento contro l’Alzheimer per stimolare il cervello a sbarazzarsi delle cellule senescenti è stato recentemente pubblicato su Nature Medicine. Il team che ha condotto lo studio, guidato da Miranda Orr, gerontologa della Wake Forest University School of Medicine, ha utilizzato quercetina e dasatinib concludendo che la terapia ha probabilmente contribuito a ridurre le placche amiloidi alla base della malattia. Ma è presto per esultare: per capire se questa nuova classe di farmaci combinati potranno rappresentare una svolta occorreranno lunghi trial, nei quali arruolare non solo chi già soffre di una determinata malattia, ma anche individui sani e gruppi di controllo. La lotta dei senolitici contro la nostra vecchiaia è solo all’inizio.