La Juventus prima di tutto, il piano di risanamento e rilancio del club bianconero ha bisogno della massima attenzione e d’ora in poi avrà un amministratore delegato focalizzato solo di esso. La scelta di John Elkann è stata ufficializzata al culmine di dieci giorni in cui il numero uno di Exor si è preoccupato dell’andamento del club calcistico come mai nel recente passato. Prima il via libera all’esonero di Thiago Motta, protagonista dei problemi che hanno spinto la squadra ai margini della zona Champions League, poi la preferenza indicata per Igor Tudor nella veste di traghettatore, così da tenersi le mani libere per selezionate il prossimo allenatore in estate, quindi l’intervento per supportare con 15 milioni di euro subito (con disponibilità a un ulteriore aumento di capitale fino a 100 milioni) i conti della società così da non incorrere in limiti sul mercato di giugno.
L’ultimo tassello è stata la scelta di avvicinare ulteriormente Maurizio Scanavino, uomo di fiducia della proprietà, alla Juventus mettendo fine al part time con il gruppo editoriale Gedi. La comunicazione è arrivata al termine del Consiglio di amministrazione: “Il Cda ha nominato Paolo Ceretti consigliere di amministrazione e Presidente della Società, in sostituzione di Maurizio Scanavino, che lascia GEDI per concentrarsi sui suoi impegni in Juventus”. Una mossa che chiarisce come Elkann consideri centrale il dossier Juventus, pur rappresentando esso una parte minoritaria nella galassia Exor ed essendo spesso accusato di non essere tifoso come il cugino Andrea Agnelli. Critica che viene mossa in questo periodo storico anche dai tifosi bianconeri, nostalgici per la presidenza Agnelli e per la presenza quotidiana che essa garantiva al fianco della dirigenza.
Maurizio Scanavino è entrato nel club nel gennaio 2023, nel piano della bufera per l’inchiesta sulla plusvalenze e i bilanci del triennio precedente. Insieme a lui il presidente Gianluca Ferrero, professionisti nominati da Elkann per gestire le questioni legali relative alla giustizia sportiva e avviare un processo di riordino e risanamento dei conti. E’ stato lui a scegliere Cristiano Giuntoli come responsabile della parte sportiva nell’estate dello stesso anno, affidando all’ex architetto del Napoli di De Laurentiis il compito di avviare un nuovo ciclo vincente.
I risultati fin qui non sono stati all’altezza degli investimenti. La Juventus sta completando una stagione di risultati sportivi deludenti con il rischio di restare fuori dalla prossima Champions League, scenario che Exor vuole scongiurare a tutti i costi perché causerebbe un inevitabile passo indietro nel business plan che prevede il ritorno all’utile di bilancio nel 2026/2027. I soldi della Uefa, non meno di 80 milioni di euro a stagione, servono per corroborare i conti e garantire la possibilità di investire ancora nella (ri)costruzione di un gruppo che fin qui è costato molto in sede di mercato e ha reso poco sul campo.
La scelta di ridurre gli impegni professionali di Scanavino, concentrandolo sulla Juventus in difficoltà, è anche l’ennesima risposta a chi immagina una volontà da parte di Elkann di disfarsi della proprietà del club dopo 103 anni. Nessun distacco, nemmeno emotivo, dalla creatura di famiglia, semmai un rilancio in grande stile perché i difetti di costruzione di questo progetto non producano effetti difficili da riparare.
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