La strada verso l’equilibrio di bilancio è tracciata e la Juventus la sta percorrendo come da indicazione della proprietà. Un percorso irreversibile, parallelo a quello dei risultati sportivi e che – a differenza del campo – fa segnare per il club bianconero un segno positivo. Il consiglio d’amministrazione ha approvato la semestrale 2024/2025 con un utile di 16,9 milioni di euro in miglioramento evidente rispetto al -95,1 del 31 dicembre 2023, preludio del passivo monstre da 199 milioni di euro messo a bilancio nello scorso mese di giugno. Le cose sono cambiate e i risultati sono evidenti. Non significa che a fine stagione la Juventus sarà passata dal -199 all’utile, i bilanci delle società calcistiche risentono in maniera molto forte della stagionalità dei ricavi legati alle competizioni sportive, ma d sicuro la gestione Ferrero-Scanavino con il braccio operativo sull’area tecnica Cristiano Giuntoli ha invertito la rotta.
Il miglioramento era atteso visto il ritorno in Champions League garantito dal terzo posto alla fine dello scorso campionato, unito all’estate di plusvalenze dal mercato ottimizzando la cessione di calciatori della Next Gen. E’ vero che Giuntoli ha impegnato una notevole quantità di denaro per ricostruire la rosa da mettere a disposizione di Thiago Motta, ma dal punto di vista contabile gli effetti positivi sono emersi immediatamente e sono ben visibili nella semestrale. Non sorprende, dunque, che i ricavi al netto del player trading siano aumentati in maniera considerevole da 173,3 a 224,2 milioni, trainati dai premi Uefa per la Champions League che hanno garantito un introito di 64,1 milioni. Le plusvalenze hanno pesato per altri 67,4 (contro i 17,3 di un anno fa) il mix ha consentito di ammortizzare l’assenza dello sponsor principale di maglia, scaduto l’accordo con Jeep, che ha fatto scendere il dato delle sponsorizzazioni da 66,4 a 48,2.
In calo ovviamente, vista la dieta imposta al monte ingaggi, anche i costi operativi: da 205,5 a 193,4 milioni. La sforbiciata sugli stipendi è valsa nel primo semestre un risparmio di 19,5 milioni che raddoppieranno entro il 30 giugno. Cosa accadrà da qui alla fine? Il Consiglio di amministrazione della Juventus ha messo per iscritto di attendersi conti “in miglioramento rilevante” rispetto al 2023-24. La strategia è tentare di contenere la perdita finale entro il limite dei 32 milioni che significa non dover chiedere a Exor un nuovo aumento di capitale per sostenere l’erosione dello stesso dai 42 milioni di partenza. E sarebbe utile anche per presentarsi al vaglio della Uefa in posizione sostenibile secondo le nuove norme del Fair Play finanziario. Il rapporto tra ricavi, stipendi e ammortamenti è sulla buona strada e a Nyon pesano anche il percorso virtuoso intrapreso per evitare di dover parlare di sanzioni o settlement agreement troppo vincolanti per il progetto sportivo.