Comunque vada a finire, sarà un successo. Anche se la nazionale degli Stati Uniti non dovesse riuscire nella mission affidatagli dal presidente Donald Trump, vincere la coppa in uno sport tradizionalmente europeo o sudamericano. Sarà un successo lo stesso perché le due grandi manifestazioni che la Fifa porterà negli States nel 2025 (Mondiale per Club allargato a 32 squadre) e nel 2026 (Mondiale insieme a Messico e Canada) genereranno un impatto economico complessivo per gli USA di oltre 47 miliardi di dollari.
La stima è contenuta in uno studio congiunto di Fifa e WTO, sviluppato da OpenEconomics. Un dossier che mette in fila le previsioni positive che accompagnano i due eventi assegnati negli anni scorsi da Zurigo a Washington. Nello scorso mese di febbraio il numero uno del football mondiale, Gianni Infantino, era stato ospite di Trump alla Casa Bianca per lanciare la prima edizione del Mondiale per Club allargato che avrà inizio il 14 giugno per chiudersi a New Yok il 13 luglio. Manifestazione con montepremi da un miliardo di dollari e grandi incassi per le squadre selezionate attraverso i ranking continentali: per l’Italia ci saranno Inter e Juventus.
Per gli Stati Uniti, che hanno già ospitato un Mondiale nell’ormai lontano 1994, si tratterà di una prova generale ma già dalla prossima estate l’occasione di business sarà importante. Lo studio Fifa-WTO, infatti, stima un impatto economico complessivo del torneo per club da 17,1 miliardi di dollari con ricaduta da 9,6 sul PIL nazionale statunitense e benefici da 1,9 in tasse e contributi diretti e indiretti. Un affare, insomma, per il governo a stelle e strisce che potrà beneficiare anche della creazione (stimata) di 105.000 posti di lavoro equivalenti a posti full time.
A questi dati vanno aggiunti quelli previsti per il Mondiale 2026, organizzato insieme a Canada e Messico. Solo negli States varrà 30,5 miliardi di impatto generale con ricaduta da 17,2 sul prodotto interno lordo, genererà 3,4 miliardi di tasse e contribuirà a creare in tutto l’indotto 185.000 posti di lavoro.
Il totale delle due coppe porta a 47,6 miliardi l’impatto economico, 26,8 sul Pil degli Stati Uniti e 290.000 posti di lavoro equivalenti. Il soccer non sarà lo sport più amato dagli americani, ma l’asse con la Fifa stabilito negli anni scorsi certamente sta rendendo non poco all’amministrazione di Washington. Rispetto a Usa ’94 è crescita anche la cultura calcistica di una nazione che si è sempre concentrata maggiormente su basket, football americano, hockey su ghiaccio e baseball. La MLS è un campionato che si sviluppa in arene modernissime, ha una media spettatori europea intorno alle 30mila unità e di tanto in tanto attira anche qualche talento dal Vecchio Continente. Non necessariamente al termine della carriera, anche se la presenza di Leo Messi a Miami è il gioiello in vetrina di tutto il movimento.