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Milan e Inter, cosa contiene la proposta d’acquisto di San Siro

Milan e Inter, cosa contiene la proposta d’acquisto di San Siro

I due club presentano al Comune di Milano l’atto formale per chiedere il vecchio stadio e l’area circostante. Ecco cosa c’è nel loro progetto tecnico e finanziario. Il via dei lavori nel 2027

Milan e Inter hanno presentato al Comune di Milano il Documento di fattibilità delle alternative Progettuali e la relativa offerta di acquisto dello stadio di San Siro e dell’area di riferimento. E’ l’atto formale atteso da Palazzo Marino, giunto con una settimana di ritardo per i dissidi tra i due club circa alcune clausole del contratto: da qui in poi il Comune si attiverà per riuscire a chiudere tutti i passaggi burocratici della pratica entro la fine dell’estate così da evitare che scatti sull’impianto il vincolo che lo renderebbe non abbattibile. “Nei prossimi mesi, i due club si confronteranno con l’amministrazione Comunale per condividere e approfondire i dettagli e gli elementi distintivi della proposta – si legge nella nota congiunta delle società -, con l’obiettivo di completare la procedura di acquisizione entro il mese di luglio 2025”.

E’ l’atto che avvia l’ultima fase di una vicenda fin troppo lunga che dovrà dotare Milan e Inter, non prima del 2030, di un impianto finalmente moderno e competitivo rispetto al resto del calcio europeo. Costo previsto, oltre un miliardo di euro che saranno finanziati dalle proprietà RedBird e Oaktree, interessante alla realizzazione dell’infrastruttura che farà lievitare anche il valore dei due club milanesi.

Di fatto si torna al punto di partenza, avendo buttato via duemila giorni tra veti incrociati, questioni politiche, minacce di vincoli e proteste dei residenti che hanno cercato di bloccare in tutti i modi l’iter, spalleggiati da una parte della maggioranza di Palazzo Marino. Ultimo atto: l’ipotesi di una delibera per la formulazione di un bando pubblico per la ristrutturazione del Meazza, da conservare bene pubblico, bocciata dal consiglio comunale con 25 voti contrari e 7 favorevoli. Ristrutturazione che da sempre è stata scartata dai due club perché considerata non funzionale ad avere, a lavori finiti, un impianto all’avanguardia oltre ai disagi per l’impossibilità di conciliare tre anni di interventi invasivi con lo svolgimento dell’attività agonistica delle due squadre.

COSA CONTIENE IL PROGETTO TECNICO DEL NUOVO STADIO

Nel dossier di oltre 200 pagine che accompagna la proposta d’acquisto dello stadio e delle aree circostanti, Milan e Inter depositano anche le linee guida del progetto per il nuovo impianto e per le opere connesse. Non ci sono particolati novità rispetto ai dialoghi con il sindaco Sala dei mesi scorsi. I club vogliono costruire il San Siro del futuro (non si chiamerà così) nella zona dei oggi occupata dai parcheggi del Meazza, a un centinaio di metri dagli ingressi dello stesso.

Si tratta di uno stadio da circa 71mila posti di cui 13mila hospitality, polifunzionale e moderno, costruito seguendo le attuali norme di mitigazione dell’impatto visivo, acustico e ambientale così da ridurre al minimo i disagi per i residenti che dal 2019 si stanno battendo per contrastare i progetti delle società milanesi e delle rispettive proprietà.

Siccome fino al marzo 2026, quando Milano ospiterà le cerimonie dei Giochi Olimpici e Paraolimpici dell’edizione 2026 delle Olimpiadi invernali, nulla si può toccare di San Siro né si può immaginare di avviare un cantiere nelle immediate vicinanze, il via ai lavori è ipotizzato per il 2027 con conclusione nel 2030 quando Milan e Inter potrebbero trasferirsi definitivamente nella nuova casa facendo contestualmente partire la seconda fase.

Dal 2030, data che è stata confermata anche dal sindaco Sala, si potrà intervenire sul Meazza che verrà in larga parte abbattuto mantenendone soltanto una parte, rifunzionalizzata, che ne ricordi le vestigia. Si tratta di quella occupata dalla Curva Sud e da parte del rettilineo dei settori arancioni. Nel progetto è previsto che gli interventi nelle aree circostanti l’impianto realizzato ex novo venga mantenuta un’incidenza del 50% di verde.

I TEMPI PER L’ACQUISTO DEL VECCHIO SAN SIRO

Il passo formale della presentazione della proposta d’acquisto era atteso con impazienza da Palazzo Marino, visto l’avvicinarsi del mese di settembre 2025 in cui scatterà il vincolo sul secondo anello che ne renderebbe impossibile qualsiasi demolizione, anche parziale. Una corsa contro il tempo per evitare l’intervento della Soprintendenza. Sei mesi in cui il Comune dovrà analizzare il dossier inviato da Milan e Inter, aprire un bando per mettere a gara la vendita dello stadio e dell’area (“dobbiamo fare comunque un bando pubblico ma è chiaro che avrà come presupposto che quell’area sarà dedicata al calcio” ha detto Sala) e perfezionarla nel corso dell’estate.

Milan e Inter hanno interesse che tutto venga fatto rispettando ogni passo necessario dal punto di vista burocratico, così da evitare futuri problemi con ricorsi al Tar che potrebbero tornare ad allungare i tempi della realizzazione dei lavori. Da quando l’Inter è nelle mani del fondo californiano Oaktree, le due proprietà sono tornate a marciare insieme su un progetto unico, accantonando progressivamente le alternative. Quell’Inter era solo una prelazione sull’area di Assago mentre il Milan si è portato più avanti procedendo all’acquisto dell’area San Francesco a San Donato Milanese.

Cosa ne sarà è presto per dirlo. Il fondo RedBird ha realizzato un investimento da 40 milioni di euro più le spese per recintare e ripulire la zona. Una volta ricevuto il via libera definitivo su San Siro, è possibile che metta in cantiere un progetto alternativo per San Donato Milanese che potrebbe ospitare il centro sportivo per le squadre giovanili, oggi accasate al Vismara mentre Milan Futuro gioca a Solbiate Arno.

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