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Scudetto e Champions League: come sarà il finale della Serie A

Scudetto e Champions League: come sarà il finale della Serie A

Mancano 810 minuti alla fine del campionato e i verdetti sono ancora tutti da scrivere. Ecco una guida ragionata a cosa bisogna attendersi da qui al 25 maggio

Meno 810 minuti, che significa ancora 13 ore e mezza di calcio, più recuperi, per conoscere i verdetti di una stagione appassionante come raramente in passato. Dalla capolista Inter al fanalino di coda Monza, la verità è che all’abbrivio della retta finale c’è quasi tutti in discussione con l’eccezione, forse, della sola retrocessione dei brianzoli la cui situazione di classifica si è deteriorata con il passare delle settimane. Scudetto, Champions League, un posto nell’Europa di secondo e terzo livello: nulla è scolpito nella pietra se non la sicurezza che, smaltita l’ultima sosta per lasciare spazio alla nazionale di Luciano Spalletti, da qui in poi sarà una volata senza respiro fino al traguardo del 25 maggio.

Cosa accadrà? Impossibile dirlo in anticipo, ci sono troppe variabili in gioco a partire dagli incastri con il calendario di chi è rimasto in corsa nelle coppe internazionali (Inter, Lazio e Fiorentina) e chi, invece, si può giocare la chance della Coppa Italia partendo da punti di vista differenti: può essere il salva stagione, un’impresa storica da celebrare oppure semplicemente il contorno di un piatto molto più ricco. Cambiando le motivazioni, è possibile che muti anche l’approccio con relativo dispendio di energie psicologiche e fisiche. Ecco, allora, una guida ragionata agli ultimi 810 minuti di campionato. Domande e risposte, senza presunzione di avere il quadro completo in tasca.

Esiste una favorita nella volata scudetto? Corrono solo Inter e Napoli o anche l’Atalanta?

I risultati dell’ultimo turno prima della sosta hanno cambiato gli equilibri in vetta alla classifica. E’ come se l’Inter avesse fatto un break tennistico nei confronti di Napoli e Atalanta. Non è tanto il vantaggio (3 punti sono pochissimi), quanto il peso della nuova situazione. Inzaghi ora è favorito per il tricolore, seppur di un’incollatura; se, però, dovesse uscire dalle prossime due giornate con un vantaggio superiore (5 punti?) allora il break sarebbe consolidato con tutto quello che ne consegue. Ecco perché il doppio incrocio Udinese e Parma per i nerazzurri, Milan e Bologna per i partenopei è determinante. L’Atalanta è in corsa solo per l’aritmetica, ma per arrampicarsi a quota 84-85 punti dovrebbe vincere sempre e il calendario non l’aiuta.

Chi ha il calendario migliore tra Inter e Napoli?

Sicuramente Antonio Conte, a patto di uscire indenne dalle prime due domeniche. Da lì in poi si apre una lunga discesa in cui il Napoli sfida avversarie inferiori mentre l’Inter ha la trasferta a Bologna e la doppia sfida con le romane a San Siro in mezzo agli impegni europei e ai derby di Coppa Italia. Insomma, un inferno.

La Juventus ha cacciato Thiago Motta: è stata una mossa tardiva per la Champions?

Senza entrare nel merito della vicenda, la risposta è no. Il ragionamento è semplice: a 70 punti il pass per la prossima Champions League è quasi garantito e alla Juventus ne mancano 18. Basterebbe che Tudor ripetesse il cammino di un anno fa con la Lazio (ultime 9 in panchina con proprio 18 punti presi) e la scansione delle avversarie dice che l’impresa è alla portata: Genoa, Lecce, Parma, Monza, Udinese e Venezia valgono un filotto tenendo le trasferte contro Roma, Bologna e Lazio come riserva senza eccessive pressioni.

La Lazio ha gli scontri diretti in casa. Non è la favorita?

Detto che deve gestire anche un’Europa League in cui può pensare di arrivare almeno in semifinale, che significa l’inizio di maggio, la squadra di Baroni è apparsa stanca. Roma e Juventus davanti al pubblico amico sono un vantaggio, ma ci sono anche i viaggi per fare visita ad Atalanta e Inter a complicare il percorso. La sensazione? Ha meno chance dei bianconeri e l’Europa è una meravigliosa distrazione visto che potrebbe consentire di sognare anche in grande con proiezione sulla Champions senza passare dal campionato.

Davanti a tutti c’è il Bologna: perché non può farcela?

Nessuno la esclude, anzi. Italiano guida in questo momento una squadra praticamente perfetta per intensità e qualità di gioco. Il calendario, però, è il peggiore di tutti tra quelli che puntano al quarto posto: Napoli, Atalanta, Inter, Juventus, Milan e Fiorentina. Senza respiro. E in mezzo le due semifinali di Coppa Italia, anche se con l’Empoli, e l’eventuale finale del 14 maggio che cadrebbe tra le trasferte contro Milan e Fiorentina. Chance? Ci sbilanciamo: non più del 20%.

Il Milan è già spacciato?

Quasi. La verità è che Conceiçao è appeso a un filo sottile in cui peserà allo stesso modo il rendimento dei rossoneri (servono almeno 7 vittorie e al massimo una sconfitta) e la speranza che le tante squadre che si trovano davanti rallentino abbassando la quota qualificazione alla Champions League. In ogni caso, le poche chance saranno da subito soggette a verdetto perché dopo la trasferta a Napoli (non può perdere) ci sono Fiorentina, viaggio a Udine e Atalanta. Con meno di 10 punti il ‘game over’ sarebbe quasi una certezza.

E la Roma di Ranieri ora che è senza impegni infrasettimanali?

L’infortunio di Dybala nella fase decisiva della stagione è un brutto colpo. Non definitivo, però. Molto passerà dalla settimana dal 6 al 13 aprile con la Juventus all’Olimpico e poi derby. Con 6 punti tutto diventerebbe possibile…

La Fiorentina?

Troppo incostante nel suo procedere. A occhio è quella, insieme al Milan che pure precede in classifica, in possesso di minori carte da giocare. Anche perché la Conference League è una tentazione notevole: c’è da chiudere un cerchio rimasto aperto nelle finali perse contro West Ham e Olympiacos…

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