Nel calcio italiano che tira la cinghia, almeno a parole, c’è una categoria che continua a incassare senza che ci sia alcun segnale di contrazione. E’ quella degli agenti, intermediari e procuratori. Nell’anno solare 2024, che comprende le sessioni di calciomercato di gennaio e della scorsa estate, secondo i dati ufficiali pubblicati dalla Figc i club della Serie A hanno speso alla voce “commissioni” la bellezza di 226,171 milioni di euro. Abbattuto il record precedente che risaliva al 2023 con 220,163 milioni, un balzo del 2,7% che può sembrare poco significativo in termini assoluti ma che conferma come proprietà e dirigenti non riescano ad imporre un freno all’uscita di denaro dal sistema.
Soldi che finiscono nelle tasche dei procuratori e delle rispettive agenzie e che non vengono reinvestiti nella filiera del pallone. Unica, piccola, consolazione è sapere che non siamo gli unici. Anzi. Nei campionati più ricchi, a partire dall’inarrivabile Premier League inglese, il conto per le intermediazioni nelle operazioni di mercato o per la sottoscrizione dei rinnovi di contratto si fa sempre più salato con il passare delle stagioni.
Quanto pesa sui bilanci? Dal 2020 al 2024 (ultime cinque annate) la Serie A ha speso in commissioni poco meno di un miliardo di euro: 963,925 milioni. Ed è un dato corretto al ribasso dall’impatto dell’emergenza Covid che ha fermato tutto nel 2020 (138 milioni contro i 187 dell’anno precedente ancora “libero” dalla pandemia) ed ha impattato anche sul successivo 2021 (173,831) altrimenti il saldo finale sarebbe stato ancora più pesante. E nemmeno la crisi che ha colpito trasversalmente tutti, con enorme rilevanza sui conti delle big, ha convinto a rivedere le strategie se è vero che dal 2021 al 2024 il tasso di crescita è stato del 30%.
Uno schema dal quale non si riesce ad uscire. Relativamente al 2024 la Juventus è stata la società più munifica; non sorprende perché l’arco temporale preso in esame comprende il mercato molto oneroso della scorsa estate. Sul podio anche Inter e Napoli mentre la prima non big a comparire nella classifica è il Verona (7°) con la considerevole cifra di 13,9 milioni di euro. Ecco l’elenco tutte le società della Serie A dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024:
- Juventus 33.989.949,48
- Inter 24.737.661,00
- Napoli 18.184.273,62
- Roma 17.108.857,50
- Milan 15.295.975,47
- Atalanta 14.331.146,96
- Verona 13.990.552,85
- Fiorentina 11.503.695,53
- Lazio 10.642.160,00
- Bologna 10.303.335,14
- Udinese 8.416.856,33
- Genoa 8.092.892,60
- Como 6.160.135,71
- Parma 6.070.110,75
- Lecce 5.250.697,85
- Monza 4.793.202,33
- Venezia 4.615.221,60
- Torino 4.371.000,00
- Empoli 4.259.527,24
- Cagliari 4.053.757,78
QUANTO HANNO SPESO LE BIG DAL 2020 AL 2024
Interessante anche mettere in fila le cifre relative alle spese per commissioni delle maggiori società italiane nell’ultimo quinquennio. La premessa è che, più alto è il livello del mercato che si fa, più è fisiologico che ci si debba affidare ad agenzie e procuratori per attrarre in Italia calciatori contesi dalla concorrenza internazionale. Dunque, è anche un segno di volontà di competere e non solo una cattiva pratica quella di provare a stare sul mercato utilizzando la leva dei procuratori.
Però ci sono differenze anche marcate nell’impostazione delle strategie delle diverse proprietà. Ad esempio, nonostante la violenta spending review imposta da Exor alla Juventus già a partire dal 2021 non si può non notare con il club bianconero abbia tagliato su tanto ma non sulle commissioni: 158,1 milioni di euro in cinque anni con un trend a salire e con il record assoluto di 51,3 nel 2022. Solo l’Inter con i suoi 116,6 milioni ha sfondato “quota cento” e la spiegazione è facilmente riscontrabile nella necessità di lavorare molto sui parametri zero in assenza di possibilità di investimento eccessivo sui cartellini per le difficoltà della famiglia Zhang prima che subentrasse Oaktree.
Diverso, invece, il comportamento di due proprietà made in Usa presenti in Italia da tempo. Quella della Roma (Friedkin) non si discosta dal modo di operare classico e i 98,7 milioni la sistemano sul podio alle spalle di Juventus e Inter. Più attenti Elliott e RedBird che si solo alternati alla guida del Milan dal 2018 in poi: nell’ultimo lustro hanno investito 69,5 milioni nei servizi esterni. Anche il Napoli di Aurelio De Laurentiis (63,3) ha avuto un approccio conservativo con parziale eccezione nell’estate scorsa (18,1) che è stata quella degli acquisti per ricostruire la squadra da consegnare ad Antonio Conte. Tra i grandi, il più attento è sicuramente Claudio Lotito con la sua Lazio: 36,3 milioni dal 2020 al 2024 e una sola volta, l’ultima, oltre la soglia psicologica dei dieci.