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Uefa, bilancio record con Euro 2024: 6,8 miliardi (e Ceferin sorride)

Uefa, bilancio record con Euro 2024: 6,8 miliardi (e Ceferin sorride)

Il presidente, che ha annunciato l’addio alla scadenza del mandato, mostra i muscoli. L’Europeo in Germania ha attivato un giro d’affari per 2,5 miliardi

I conti della Uefa tornano sempre e nella guerra per il controllo del business del pallone Aleksandr Ceferin, presidente che ha annunciato l’addio alla scadenza del secondo mandato nel 2027, ha potuto mostrare i muscoli davanti al numero uno della Fifa, Gianni Infantino, ospite del Congresso che a Belgrado ha fatto il punto sullo stato di salute del calcio europeo. L’ultimo bilancio della Uefa è stato il più ricco di sempre: 6,777 miliardi di euro di ricavi contro i 4,3 del 2022/2023, dato trainato dal successo finanziario dell’Europeo disputato in Germania la scorsa estate.

Sul campo ha vinto la Spagna di Lamine Yamal. Dietro la scrivania, invece, hanno sorriso i vertici di Nyon perché Euro 2024 ha fatto segnare un nuovo record nel giro d’affari generato: 2,5 miliardi di euro, il 32% in più rispetto a quella itinerante del 2021 che aveva scontato anche gli strascichi dell’emergenza Covid e il 30% in crescita rispetto a Euro 2016 ospitato dalla Francia che si era fermato a 1,916 miliardi.

La crisi della pandemia, insomma, è un ricordo lontano e il football è tornato ad essere una macchina da soldi per chi lo gestisce ed organizza. I numeri della Uefa non sorprendono e chiariscono perché la Fifa abbia messo in campo tutta la sua forza politica ed economica per dare vita al Mondiale per Club allargato a 32 squadre, che tra giugno e luglio metterà in palio un miliardo di euro, la metà dei circa 2 miliardi che Infantino stima di poter incassare tra diritti tv, biglietteria e accordi commerciali. Tutto con sullo sfondo il progetto della ex Superlega che ha avuto il via libera dalla Corte di Giustizia della UE e si sta strutturando con un nuovo format nella Unify League.

Ceferin registra il miglior anno di sempre per i conti della Uefa nel mezzo di questa battaglia per il controllo del pallone e dei suoi ricavi. Una gallina dalle uova d’oro con ancora margini di crescita. L’attuale stagione, secondo i contabili di Nyon, dovrebbe chiudersi con un fatturato complessivo di 4,976 miliardi di euro, quasi il 20% in più rispetto al dato del 2022/2023 con cui va comparato trattandosi di annata senza l’Europeo che rappresenta un acceleratore enorme per il giro d’affari della Uefa. E il 2025/2026 dovrebbe coincidere, nel budget presentato davanti all’assise riunita a Belgrado, con la prima volta sopra la soglia dei 5 miliardi in una stagione non aiutata dai campionati europei.

Nel dettaglio, però, è interessante vedere come Euro 2024 abbia ricavato i 2,5 miliardi che lo hanno reso l’edizione più ricca di sempre: il peso dei diritti tv rimane poderoso (1,4 miliardi) e ne ha garantito oltre la metà lasciando il resto a partnership commerciali (0,62) e biglietteria da stadio (0,47). Un modello attuale che dovrà, però, misurarsi con le sfide del futuro a partire da quella lanciata da chi punta a organizzare la Unify League, anticipata dalla Fifa che negli accordi per il Mondiale per Club si è garantita la trasmissione gratuita delle partite.

A chi critica Nyon per il suo approccio nella gestione del business, Ceferin ha risposto così: “Si dice spesso che la Uefa si concentri sul fare soldi ed è vero che ci preoccupiamo della crescita finanziaria. Ma non siamo avidi, spietati, prepotenti o intimidatori. Siamo bravi a raccogliere denaro, ma non siamo una macchina del profitto fredda e insensibile. Siamo una meraviglia nella raccolta fondi e nella distribuzione, abbiamo una coscienza. Perché non accumuliamo questi fondi. Il 97% delle entrate che generiamo viene redistribuito in modo equo, in buona fede, e reinvestito nel calcio europeo per il beneficio di molti, non solo di pochi”.

Secondo il bilancio presentato, relativo alla stagione 2023/2024, questo si è tradotto nella distribuzione di 3,7 miliardi in premi per le competizioni organizzate, versamenti di solidarietà per 1,5 a sostegno del calcio minore, giovanile e femminile con 1,3 miliardi di costi e un risultato netto ridotto a 209 milioni di euro. Basterà per mettere a tacere gli oppositori?

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