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Terza guerra mondiale: perché fa paura

Terza guerra mondiale: perché fa paura

La guerra nel discorso comune: gli adolescenti la temono, gli adulti la demonizzano, gli anziani se la ricordano. Ma questa sarebbe diversa

Terza guerra mondiale: perché fa paura

Abdelhamid Abaaoud in una foto su Twitter

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Twitter

Abdelhamid Abaaoud in una foto su Twitter

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Una foto di una vittima degli attentati di Parigi davanti al Cafe Belle Equipe in rue de Charonne – 15 Novembre 2015

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Alcuni parigini davanti al memoriale del Cafe Belle Equipe in rue de Charonne – 15 novembre 2015

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Una foto di una vittima degli attentati di Parigi davanti al Cafe Belle Equipe in rue de Charonne – 15 Novembre 2015

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Una foto di una vittima degli attentati di Parigi davanti al Cafe Belle Equipe in rue de Charonne – 15 Novembre 2015

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Bandiere francesi e un cartello sul ramo di un albero con la scritta: “Non vi faremo scegliere il futuro dei nostri figli” davanti al Cafe Belle Equipe in rue de Charonne a Parigi – 16 Novembre 2015

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Un fermo immagine del video diffuso da Anonymous

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Un musulmano davanti al ristorante Le Carillon di Parigi con un cartello: “Il terrorismo non è l’Islam. L’Islam è come questo fiore. Il terrorismo non ha religione”

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Salah Abdeslam, belga, coinvolto nelle stragi di Parigi – 15 novembre 2015

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ANSA/ BLIC.RS

La foto pubblicata sul sito BLIC.RS del passaporto siriano trovato accanto ad uno dei kamikaze dell’attacco allo Stade de France del 13 novembre a Parigi. Belgrado, 15 novembre 2015

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Lo scrittore francese Marek Halter (il secondo da sinistra), l’Imam della Moschea di Drancy Mosque, Hassene Chalghoumi (quarto da sinistra), rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane di Parigi rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan – 15 novembre 2015

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I parigini rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al ristorante Le Carillon – 15 novembre 2015

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Lo scrittore francese Marek Halter (il secondo da sinistra), l’Imam della Moschea di Drancy Mosque, Hassene Chalghoumi (quarto da sinistra), rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane di Parigi rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan – 15 novembre 2015

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Una donna piange davanti al Bataclan a Parigi – 15 novembre 2015

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I parigini rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan – 15 novembre 2015

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Lo scrittore francese Marek Halter (il quarto da sinistra), l’Imam della Moschea di Drancy Mosque, Hassene Chalghoumi (sesto da sinistra), rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane di Parigi rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan – 15 novembre 2015

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Valeria Solesin in una foto postata su Twitter.

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Fiori nei fori lasciati dai proiettili dei terroristi al ristorante Le Carillon di Parigi – 15 novembre 2015

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Parigi, 14 novembre 2015: l’omaggio di Bono e del gruppo degli U2 alle vittime dell’attentato al teatro Bataclan

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Parigi, 14 novembre 2015, fiori e candele davanti al teatro Bataclan

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Jeff J Mitchell/Getty Images)

Parigi, 14 novembre 2015, fiori e candele davanti al teatro Bataclan

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Parigi, 14 novembre 2015, il tributo alle vittime degli attentati terroristici: fiori e candele in Place de la Republique

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Parigi, 14 novembre 2015, il tributo alle vittime degli attentati terroristici: fiori e candele in Place de la Republique

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Parigi, 14 novembre 2015, fori di proiettile sulla vetrina di un bar

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Parigi, 14 novembre 2015, fiori all’ingresso del ristorante Le Carillon, uno degli obiettivi degli attacchi dei terroristi

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Valeria Solesin in una foto postata su Twitter (#Recherceparis), tra i dispersi negli attacchi del 13 novembre a Parigi. Roma, 14 novembre 2015.

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Una donna posa una candela davanti al bar Le Carillon di Parigi – 14 novembre 2015

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Un bambino posa una candela davanti al bar Le Carillon a Parigi – 14 novembre 2015

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Fiori e candele davanti al bar Le Carillon a Parigi – 14 novembre 2015

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Un abbraccio tra due amiche davanti al bar Le Carillon a Parigi – 14 Novembre 2015

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Alcune persone accendono candele in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi a Lion – 14 novembre 2015

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Il memoriale per le vittime degli attentati di Parigi in Place de la Republique – 14 Novembre 2015

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EPA/Tomasz Gzell POLAND OUT

Alcune persone mettono fiori davanti all’ambasciata francese in Polonia – 14 novembre 2015

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EPA/Tomasz Gzell POLAND OUT

Alcune persone mettono fiori davanti all’ambasciata francese in Polonia – 14 novembre 2015

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Guillaume B. Decherf, giornalista di Les Inrockuptibles: era al concerto del Bataclan per lavoro

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Valentin Ribet, avvocato, morto negli attentati di Parigi il 13 novembre 2015

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Le sorelle tunisine Halima e Houda Saadi, sul sito della radio Mosaique Fm che ha dato la notizia della loro morte negli attentati di Parigi

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La ricerca degli scomparsi viaggia sui social network

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EPA/JULIEN WARNAND

Alcune persone depongono fiori e candele in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi in Place de la Republique a Parigi – 14 novembre 2015

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La prima pagina di un giornale a Parigi con il titolo “L’orrore” tra candelel e fiori – Parigi, 14 novembre 2015

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Una donna piange davanti al Carillon cafe a Parigi – 14 novembre 2015

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Il silenzio davanti al Carillon cafe a parigi – 14 novembre 2015

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Alcune persone in sillenzio davanti al Carillon cafe a parigi – 14 novembre 2015

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Una vittima degli attentati di Parigi – 14 novembre 2015

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EPA/ARMANDO BABANI

Fiori davanti all’ambasciata francese in Albania – 14 settembre 2015

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EPA/YOAN VALAT

Il dramma dei superstiti agli attentati di Parigi – 14 novembre 2015

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Un uomo guarda fuori dal Carillon cafe con la vetrina bucata dai proiettili dei terroristi dell’Isis – Parigi, 14 novembre 2015

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Una donna deposita fiori a Parigi dopo gli attentati da parte dell’Isis – 15 novembre 2015

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Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città

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Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città

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Una donna in lacrime davanti al Carillon bar nel X arrondissement di Parigi – 14 novembre 2015

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Giornali francesi il mattino dopo dell’attentato – 14 novembre 2015

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Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici

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Manifestazioni “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015

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A Sudney una donna mostra un cartello “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015

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Una delle vittime degli attentati di Parigi coperta da un lenzuolo

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Polizia francese fuori dal Cafe Bonne Biere in Rue du Faubourg du Temple a Paris – 14 Novembre 2015

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Francesi evacuati dal teatro Bataclan a Parigi – 15 novembre 2015

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Una donna deposita dei fiori fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015

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Il presidente francese nella notte degli attentati di parigi – 14 novembre 2015

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Un uomo pone un pezzo di pane in una tazza di plastica con vodka fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015

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Poliziotti fuori dal consolato francese a Manhattan a New York City dopo gli attentati nella notte a Parigi – 14 novembre 2015

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Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan

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Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015

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Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan

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Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015

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Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015

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Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015

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Lo sgomento sul volto di un sopravvissuto agli attentati di Parigi prima di essere portato via su un autobus – 14 novembre 2015

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La polizia francese raccoglie tracce nel café Comptoir Voltaire sede di uno degli attacchi terroristici – Parigi 14 novembre 2015

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Corpi a terra davanti al Comptoir Voltaire, il café di Parigi luogo di uno degli attentati della notte – 14 Novembre 2015

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Abbracci tra i superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015

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Alcuni parigini evacuati dal teatro Bataclan in Boulevard des Filles du Calvaire – Parigi, 14 novembre 2015

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Un post pubblicato da Rita Katz sul suo profilo Twitter, 14 novembre 2015.

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Alcune persone escono dal teatro Bataclan a Parigi dove sono avvenuti gli attentati nella notte del 13 novembre

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La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi

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Il presidente Barack Obama parla dopo gli attentati di Parigi – 13 Novembre 2015

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La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi

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La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi identifica i passanti – 13 novembre 2015

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Il presidente Barack Obama parla dopo gli attentati di Parigi – 13 Novembre 2015

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La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi

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Barack Obama

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Calciatori e spettatori sul prato dello stadio di Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia scientifica fuori dal ristorante vicino allo Stade de France a nord di Parigi, uno degli obiettivi degli attentati del 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia scientifica fuori dal ristorante vicino allo Stade de France a nord di Parigi, uno degli obiettivi degli attentati del 13 novembre 2015

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Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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I soccorsi ai feriti del Bataclan, obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015

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Polizia scientifica fuori dal ristorante vicino allo Stade de France a nord di Parigi, uno degli obiettivi degli attentati del 13 novembre 2015

“Sono commosso e addolorato. Non capisco ma queste sono cose difficili da capire”, queste le parole di Papa Francesco al telefono con l’emittente Tv200. Il giornalista ricorda poi al Papa che spesso ha parlato di una terza guerra mondiale “Questo è un pezzo”, aveva risposto il Pontefice.

L’ipotesi che possa scoppiare una terza guerra mondiale dalle dimensioni devastanti, è entrata negli animi della gente di prepotenza dopo il bombardamento francese di ieri sera su Raqqa. Ormai è un dato di fatto: nessuno si sente più al sicuro.

Lo confermano i social network e, soprattutto, testimoniano la tendenza degli adolescenti a temerla. Da un profilo all’altro rimbalzano le domande dei ragazzi: “Ma cosa può succedere? Pensate davvero che possa scoppiare la terza guerra mondiale?

E si leggono anche le preoccupazioni dei genitori: “Cosa dobbiamo dire ai nostri figli?”; “Mio figlio non vuole che io vada al lavoro o fuori a cena…”, scrivono dai diversi profili.


La vera paura nasce proprio da questo: non riuscire più ad affrontare la normale vita quotidana con serenità. Unita all’incapacità di gestire le proprie paure. Ne è un esempio il panico che si è scatenato ieri per lo scoppio di un petardo a Place de la Republique.

Non a caso, sui social, da un paio di giorni vengono venduti biglietti per concerti/opere o manifestazioni a prezzi irrisori.
E si leggono, sui profili degli adolescenti, cambi di programmi e di abitudini: “Piuttosto di prendere la metropolitana, mi sveglio un’ora prima e vado in autobus a scuola” e ancora “No ragazzi non troviamoci in Duomo: piuttosto in un luogo meno conosciuto”.

Tutti questi sono segnali preoccupanti perché abbiamo la coscienza di avere di fronte un nemico invisibile: può essere il nostro vicino di casa o il nostro panettiere.

Perché quello che sta spaventando di più è che gli autori delle stragi fossero dei cittadini francesi.

Combattere un nemico è già difficile, ma contrastare un avversario che si traveste da fratello, è quasi impossibile.




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