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Trump taglia i capi del Pentagono e i giudici militari

Trump taglia i capi del Pentagono e i giudici militari

Detto e fatto, il Segretario alla Difesa Hegseth annuncia l’esonero dei generali Brown, Slifee della prima ammiraglio donna Franchetti. Polemiche in Senato per le motivazioni ritenute confuse.

Terremoto al Pentagono. Venerdì sera il presidente Donald Trump ha licenziato il presidente dei capi di stato maggiore congiunti, il generale Charles Brown, il capo delle operazioni navali, l’ammiraglio Lisa Franchetti, e il vice capo di stato maggiore dell’aeronautica, il generale Jim Slife. In una nota, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha dichiarato che Trump ha intenzione di nominare il tenente generale dell’aeronautica in pensione Dan Caine, entrato a far parte della società di capitale di rischio Shield Capital a gennaio, come prossimo presidente dei capi di stato maggiore congiunti della nazione.

“Il generale Caine incarna l’indole del combattente ed è esattamente il leader di cui abbiamo bisogno per affrontare il momento”, ha affermato Hegseth, “Non vedo l’ora di lavorare con lui”. Al momento non sono invece stati annunciati gli alti ufficiali che sostituiranno Franchetti (prima donna a ricoprire quel ruolo), e di Slife, i quali secondo Hegseth “hanno avuto carriere distinte e li ringraziamo per il loro servizio e la dedizione al nostro Paese”. Il segretario ha anche richiesto nuove candidature per i giudici avvocati generali dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, indicando che quelli attuali sono stati esonerati.

Quanto a Brown, dopo la rielezione di Trump, a Washington si erano diffuse voci sulla sua posizione precaria; l’alto ufficiale, che è stato il secondo presidente nero nella storia delle Forze americane e il primo di colore a ricoprire il ruolo di capo dei Servizi, era diventato un bersaglio per la sua apertura alle iniziative sulla diversità. Nella sua dichiarazione, Hegseth ha affermato che Brown “ha prestato servizio con distinzione in una carriera che abbraccia quattro decenni di onorevole servizio. Ho imparato a conoscerlo come un consigliere premuroso e lo ringrazio per il suo distinto servizio al nostro paese”.

Parole molto differenti da quelle che il Segretario ha destinato al generale Brown nel suo libro The War on Warriors, dove c’è scritto: “Charles Brown ha costruito la sua carriera di generale seguendo diligentemente le posizioni radicali dei politici di sinistra, che a loro volta lo hanno ricompensato con promozioni”. Brown è un pilota decorato pilota di F-16 che nella sua carriera di volo ha totalizzato 130 ore di combattimento tra le 3.000 ore totali con quell’aeroplano, e ha ricoperto diversi ruoli di leadership di alto livello prima di assumere la guida dell’U.S. Air Force.

Come vice capo del Comando centrale degli Stati Uniti, Brown aveva diretto la guerra aerea contro il gruppo militante dello Stato islamico e in precedenza aveva anche prestato servizio come comandante delle Forze aeree del Pacifico e come capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, un ruolo in cui si è concentrato sulla trasformazione della Forza armata per preparare gli Usa una possibile guerra contro la Cina.

Eppure la sua posizione era sembrata più sicura dopo che essere stato visto parlare con il presidente eletto Trump a un evento accaduto in dicembre e quando, nel suo primo giorno come segretario alla Difesa, Hegseth era entrato al Pentagono camminando fianco a fianco con Brown e dicendo che non vedeva l’ora di lavorare con lui. Tuttavia la scorsa settimana a Capitol Hill ha cominciato a circolare un elenco di generali che avrebbero potuto essere esautorati, al punto che un gruppo di senatori ha inviato una lettera a Hegseth venerdì 21 mattina chiedendo maggiore trasparenza sulla loro rimozione.

Il senatore democratico Jack Reed (del Rhode Island), elemento di spicco del Comitato per i servizi armati del Senato, ha affermato di essere “preoccupato dalla natura di questi licenziamenti”, spiegando: “Questo sembra essere parte di una campagna più ampia e premeditata del presidente Trump e del segretario Hegseth per epurare ufficiali di talento per motivi politici, provvedimento che minerebbe la professionalità delle nostre Forze Armate e manderebbe un pessimo messaggio tra i suoi ranghi.

L’America ha l’esercito più forte e capace al mondo”, ha continuato, “ma esonerare un leader in uniforme come una sorta di test di lealtà politica, o per motivi relativi alla diversità e al genere che non hanno nulla a che fare con le sue competenze, erode la fiducia e la professionalità di cui i nostri militari hanno bisogno per raggiungere le loro missioni. Un esercito professionale e apolitico che sia subordinato al governo civile e sostenga la Costituzione piuttosto che un partito politico è essenziale per la sopravvivenza della nostra democrazia”.

Rudy de Leon, ex vicesegretario alla difesa sotto il presidente Bill Clinton, ha dichiarato: “Pochi dipendenti pubblici hanno più onore, integrità e coraggio degli ufficiali militari che Trump ha licenziato oggi. Questa azione interrompe la catena di comando, erode la prontezza militare e danneggia il morale in tutti i ranghi creando un pericoloso precedente che potrebbe portare a un’ulteriore politicizzazione dell’esercito e spingere alti ufficiali a mettere la politica prima del loro dovere”. Dal canto suo, ricordando la sua carriera, Brown già una volta aveva detto in pubblico: “Non volevo essere il miglior pilota afroamericano di F-16, volevo essere il miglior pilota di F-16”.

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