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Automobili e grandi delitti

Automobili e grandi delitti

Da quella di Francesco Ferdinando a quella di Kennedy. Da Pasolini a Dalla Chiesa. Quali erano e dove sono oggi le auto al centro dei crimini famosi

Protagoniste involontarie di attentati e omicidi che hanno segnato la memoria collettiva, spesso le auto sono divenute simboli iconici di fatti di cronaca che in alcuni casi hanno cambiato la storia, come l’attentato all’Arciduca Francesco Ferdinando o l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas. Altre nascondono ancora misteri e interrogativi sugli esiti delle indagini, come l’auto di Pier Paolo Pasolini o la R4 dove fu ritrovato il corpo di Aldo Moro. Un viaggio cronologico attraverso la storia delle più famose automobili del crimine.

Sarajevo, 28 giugno 1914. Assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando e della moglie Sofia

Graf und Stift 28/32 Double Phaeton del 1910.
La mattina del 28 giugno 1914 l’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando è in visita a Sarajevo. Giunto con un treno speciale, attorno alle 10 prende posto a fianco della moglie Sofia su una Graf und Stift 28/32 Double Phaeton del 1910, intestata al Conte Von Harrach, comandante la Guardia dell’Arciduca. 

La vettura fu posta in terza posizione in una colonna di 7 automobili occupate da autorità bosniache, austriache e della Guardia Imperiale. Durante il tragitto di andata, la quarta vettura fu oggetto del primo assalto della giornata per mano del nazionalista serbo Nedeljico Cabrinovic. La bomba scagliata da quest’ultima colpì la vettura che seguiva quella di Francesco Ferdinando, causando il ferimento grave di occupanti e di cittadini che assistevano al corteo. 

Poche ore dopo, durante il viaggio di ritorno, la Graf und Stift dell’Arciduca sbagliò percorso e si venne a trovare a portata di tiro della pistola di Gavrilo Princip, membro della “Giovane Bosnia”. Dalla sua Browning partirono i primi colpi che trapassarono la parte posteriore sul lato destro della limousine. Il primo centrò la Principessa all’addome, il secondo fu fatale all’Arciduca. Sui sedili della Graf und Stift si erano spente le ultime speranze di pace in Europa. Oggi la macchina è conservata presso il Museo di Storia Militare di Vienna.

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