Bobby Solo compie 70 anni - I 10 brani cult
Il cantante di "Una lacrima sul viso" sta per tornare nei negozi con l'album di inediti "Meravigliosa vita"
Tanti auguri all'Elvis italiano
"Non mi importa nulla di compiere 70 anni". Roberto Satti, in arte Bobby Solo, non sembra curarsi più di tanto di un traguardo così importante, che raggiungerà mercoledì 18 marzo. Forse perché il cantante è già proiettato verso nuovi traguardi, come il nuovo album Meravigliosa vita di imminente pubblicazione, nel quale spiccano nove inediti, di cui tre scritti da Mogol. Nella tracklist fanno capolino solo quattro classici del suo repertorio, Se piangi se ridi, Non c'è più niente da fare, Una lacrima sul viso e Gelosia, riarrangiati in chiave blues “alla B. B. King”. Negli anni anni Sessanta Bobby ha ingaggiato una sana competizione con Little Tony per lo scettro di Elvis italiano, anche se tra loro c’era amicizia e stima profonda, tanto da condividere il palco di Sanremo nel 2003 con la canzone-manifesto Non si cresce mai. Il nome d’arte Bobby Solo è dovuto a una svista della segretaria del discografico Vincenzo Micocci, che le disse "Ok, chiamiamolo all'inglese, Bobby. Solo Bobby". Lei capì male ed ecco spiegato il nome. Vediamo insieme, cliccando le frecce laterali, i 10 brani cult della sua carriera.
10) Non posso perderti (1981)
Nell’anno in cui a Sanremo ha trionfato Per Elisa di Alice, un’edizione impreziosita anche da Maledetta primavera di Loretta Goggi, Roma spogliata di Luca Barbarossa e Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri, non c’è stato molto spazio per Non posso perderti di Bobby Solo. Il 45 giri ha avuto comunque un ottimo risultato di vendite.
9) Gelosia (1980)
Gli anni Settanta furono un periodo difficile per Bobby Solo, soppiantato dall’ascesa dei cantautori italiani, dell’ hard rock, del punk e della disco. Come l’Araba Fenice, che risorge dalle sue ceneri ,il cantante si rilanciò nel 1980 con il successo di Gelosia, ottenendo un buon piazzamento al Festival di Sanremo del 1980, vinto da Toto Cutugno con Solo noi.
8) Siesta (1968)
Sonorità messicane e fiati mariachi caratterizzano la latineggiante Siesta, un brano che spicca nel repertorio di Bobby Solo per la sua originalità, partecipando anche al Cantagiro del 1968.
7) Una granita di limone (1968)
Mentre nel mondo infuriavano le proteste studentesche del 1968, l’Italia ballava al tempo di Una granita di limone, che ha un ritmo irresistibile e un refrain contagioso: “Una granita di limone/io e te sotto la luna ogni giorno che spunta il sole/trovarti qui/una granita di limone/darsi un bacio sul portone e restare vicini anche se pioverà”.
6) Domenica d'agosto (1970)
Nell’estate del 1970 impazzava in tutti i juke box questa canzone allegra e spensierata, che ha fatto da colonna sonora a decine di amori balneari. Il testo non contiene le metafore di Bob Dylan(“Vieni qui, lei mi fa, tulla tullalla/Vieni qui, se ti va, tulla tullalla/Qui da me troverai, tulla tullalla/tutto cio' che non hai”), mentre le musiche non erano affatto banali.
5) Cristina (1965)
Allegre sonorità e cori tipicamente Sixties scandiscono questo brano romantico e accattivante. Se vi chiamate Cristina, è probabile che qualche spasimante con gusti vintage ve l’abbia dedicata per dichiarsi.
4) Non c'è più niente da fare (1966)
Malinconica ballad sulla fine di un amore, cantata con voce rotonda e suadente. Indimenticabile il chorus: “Non c'è più niente da fare/e' stato bello sognare/la vita ci ha regalatodei lunghi giorni felici/qualcosa che il tempo non cambierà mai”. Fu la sigla di una serie di telefilm interpretati da Totò, Tuttototò.
3) Zingara (1969)
Tutti associano questa canzone a Iva Zanicchi, anche se in realtà è stata incisa per prima la versione di Bobby Solo. I due cantanti la interpretarono insieme al Festival di Sanremo 1969, vincendo a mani basse. Scritta da Enrico Riccardi e Luigi Albertelli, Zingara fu stata proposta inizialmente a Gianni Morandi, che declinò l’invito, ma partecipò ugualmente del disco, suonando la chitarra nel 45 giri di Bobby Solo.
2) Se piangi, se ridi (1965)
A firma Mogol, Gianni Marchetti e Bobby Solo, questa bellissima ballad vinse il Festival di Sanremo del 1965, dove venne interpretata anche dal gruppo folk statunitense New Christy Minstrels. La canzone venne successivamente incisa anche da Mina nell'album Studio Uno.
1) Una lacrima sul viso (1964)
Nel 1964 un giovanissimo Bobby Solo partecipa al Festival di Sanremo cantando in coppia con Frankie Laine il brano Una lacrima sul viso. La canzone vanta il testo di Mogol e la musica di Bobby Solo, che però non la può firmare, non essendo ancora iscritto alla Siae. Lascia così la firma a Lunero, pseudonimo di Iller Pattacini. Si riapproprierà dei diritti solo nel 1991, grazie all’aiuto di Red Ronnie. La notte prima di salire sul palco del Teatro Ariston, Bobby passò una serata allegra in un night, trascinato dall'amico-rivale Little Tony, perdendo la voce. Cantò in playback e per questo venne squalificato. Si consolò immediatamente con le vendite del 45 giri e con un posto d'onore nella musica popolare italiana.