Brian Wilson: il signore della spiaggia fa ballare Umbria Jazz - Recensione
Il concerto ha fatto rivivere le spensierate atmosfere della California degli anni Sessanta, anche se la voce del cantante ha mostrato qualche incertezza
Il pubblico delle grandi occasioni ha affollato ieri sera l'Arena Santa Giuliana di Perugia per l'unica data italiana del tour mondiale di Brian Wilson, uno degli eventi più attesi di Umbria Jazz 2017.
Un'occasione forse irripetibile, vista la non più verde età della geniale mente dei Beach Boys che ha da poco compiuto 75 anni, di ascoltare dal vivo per intero il capolavoro Pet Sounds, uno dei migliori album pop di sempre.
Certificato disco di platino, dal 1998 l'album è entrato a far parte della Grammy Hall of Fame, inoltre è al primo posto della classifica dei 100 migliori album di "Mojo", al primo posto dei 200 album più belli di sempre di "Uncut" ed al secondo posto dei 500 migliori album di "Rolling Stone".
Pet Sounds non è semplicemente un disco pop, ma una sinfonia tascabile in tredici movimenti, un viaggio emotivo di 36 minuti dentro la mente geniale e imprevedibile di Brian Wilson, che impiegò oltre un anno per realizzarlo, lo stesso lasso di tempo in cui i Beach Boys pubblicavano normalmente due-tre album.
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Wilson è accompagnato sul palco dall'altro Beach Boys Al Jardine, da Blondie Chaplin e dalla straordinaria band dei Wondermints, per un totale di 12 artisti sul palco.
Il bassista, cantante e compositore principale dei Beach Boys sembrava destinato a ripercorrere la medesima discesa negli inferi senza ritorno di Syd Barrett, il "diamante pazzo" dei Pink Floyd che, dopo il fatale abbraccio con l’Lsd, non è più tornato a brillare. La seconda vita di Brian Wilson è iniziata negli anni Novanta, grazie alle amorevoli cure della seconda moglie Melinda, conosciuta in un concessionario di auto dove lavorava la donna, fino alla spettacolare rinascita artistica degli anni Duemila.
L'età, però, non fa sconti e la carta d'identità, che segna tre quarti di secolo, inizia a pesare all'artista, che ieri sera è apparso in alcuni momenti quasi assente, dimenticando alcune frasi di brani cantati centinia di volte e lasciando le parti vocali più impegnative e acute al bravo Matt Jardine, figlio d'arte di Al Jardine.
Un po' come accade nei concerti di Bob Dylan, la magia della sua voce si accende ad intermittenza, ma quando accade, le emozioni sono ancora fortissime.
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L'inizio è scoppiettante con tre successi epocali dei Beach Boys come California girls, Dance dance dance e I get around, mentre è decisamente più originale la scelta di Salt Lake City, recuperata dall'album Summer Days del 1965.
"Adesso canterò per voi la prima canzone che ho scritto", racconta Wilson per introdurre la magnifica Surfer girl, brano fortemente influenzato dal vocalese dei Four Freshmen, una delle band che l'ha maggiormente ispirato ad inizio di carriera.
La delicata Don't worry baby e la solare Darling mantengono intatte la loro magia, mentre Wilson intoduce Blondie Chaplin, ex componente di Beach Boys e Rolling Stones, che canta Feel flow, brano di chiusura del film-cult Almost Famous, e Sail on,sailor mettendo in mostra una bella voce blues oltre alle sue doti di chitarrista.
Arriva il momento tanto atteso dell'esecuzione integrale di Pet Sounds, che si apre con l'irresistibile Wouldn't It Be Nice, un muro del suono spectoriano di fiati, percussioni e campanelli di bicicletta che esaltano le doti strumentali e vocali dei Wondermints.
You still believe in me è sempre affascinante per il suo contrasto tra registri alti e bassi, mentre I'm waiting for the day è una vera e propria festa di percussioni e di cori.
Al Jardine rivela eccellenti doti vocali nella malinconica Sloop John B, mentre non si può dire altrettanto di Brian Wilson in God only knows, uno dei suoi capolavori, dove la voce latita e il cantante, nelle parti strumentali, guarda perfino l'orologio.
Splendida l'esecuzione degli avventurosi brani strumentali Let's go away for a while e Pet Sounds, che tengono insieme Bach, Phil Spector e Burt Bacharach, fino ad arrivare all'ultimo brano di Pet sounds, la struggente Caroline No, dove il protagonista rimpiange una ragazza di cui era innamorato da teenager e che ora, da adulta, non corrisponde più all’immagine romantica che aveva di lei.
La trascinante Good vibrations fa scattare il pubblico della platea, fino ad allora piuttosto compassato, sotto al palco, per vivere da vicino il momento più coinvolgente del concerto, con i successi tutti da ballare Barbara Ann, Surfin' U.S.A. e Fun, Fun, Fun che trasformano l'Arena Santa Giuliana in uno spicchio di California degli anni Sessanta.
Il finale è affidato alla magnifica Love and mercy, title track del primo album solista di Brian Wilson del 1988 e del biopic diretto da Bill Pohlad, interpretato magistralmente da Paul Dano e da John Cusak rispettivamente nei panni di un giovane e di un maturo Wilson.
Brian chiama la band a raccogliere gli applausi di Perugia, assai calorosi, con il pubblico visibilmente soddisfatto per le emozioni vissute.
La voce del cantante non è più quella degli anni Sessanta ma, se pensate a quello che ha passato l'artista dal 1967 fino alla fine degli anni Ottanta, una spirale perversa di droghe, schizofrenia e abuso di psicofarmaci somministrati dal discusso medico Eugene Landy(poi radiato dall'ordine dei medici), è un miracolo che sia ancora qui tra di noi, unico sopravvissuto dei fratelli Wilson, a farci rivivere con le sue canzoni un'epoca lontana, in cui la musica si intrecciava indissolubilmente al mito del surf, non semplicemente uno sport ma un vero e proprio stile di vita, improntato sull’audacia e sulla libertà individuale.
Brian Wilson è oggi un momumento della musica del Novecento, magari con qualche piccola crepa, ma sempre bello da ammirare e soprattutto da ascoltare.
Scaletta del concerto di Brian Wilson del 15 luglio 2017 a Umbria Jazz, Perugia
California girls
Dance dance dance
I get around
Salt Lake City
Surfer girl
Feel flowSail non, sailor
Wouldn't It Be Nice
You Still Believe in Me
That's Not Me
Don't Talk (Put Your Head on My Shoulder)
I'm Waiting for the Day
Let's Go Away for Awhile
Sloop John B
God Only Knows
I Know There's an Answer
Here Today
I Just Wasn't Made for These Times
Pet Sounds
Caroline, No
Good Vibrations
Barbara Ann
Surfin' U.S.A.
Fun, Fun, Fun
Love and Mercy