Vittorio Brumotti aggredito a Roma
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Non solo Brumotti: tutte le aggressione agli inviati di "Striscia la Notizia"

Malmenati, minacciati e insultati i personaggi del Tg satirico Mediaset ne hanno passate di tutti i colori

Spaccio di droga, abusivismo, cattiva amministrazione o maltrattamenti sugli animali.

Qualunque sia l'argomento sul quale Striscia la Notizia si mette a indagare se si tratta di un tema "Scomodo" finisce in rissa.

Tutte le aggressioni subite da Vittorio Brumotti

Lo sa bene Vittorio Brumotti, inviato di punta del tg satirico di Canale 5 che sempre più spesso viene aggredito e minacciato insieme alla sua troupe.

Da qualche tempo a questa parte, infatti, Vittorio sta conducendo una difficile campagna d'informazione circa i luoghi dello spaccio di droga andando, munito di megafono e telecamere, a stanare pusher e meccanismi di distrubuzione della droga nelle piazze italiane.

Un paio di giorni fa Brumotti si trovava presso il quartiere di San Basilio, periferia di Roma, per documentare l'essesima storia di vendita di cocaina sul territorio.

Due colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi da uno dei palazzi vicini all'inviato di Striscia e un uomo incappucciato ha lanciato un mattone verso la troupe ferendo il cameraman di Striscia a una gamba. Brumotti è stato anche minacciato di morte e si è dovuto allontanare portando a casa la pelle.

Pochi giorni prima (il 30 novembre) simile episodio si era ripetuto nel quartiere di Montagnola a Bologna dove Brumotti e la sua squadra erano già stati aggrediti il 15 novembre. Ancora a novembre (il 23) spinte e botte a Padova dove Vittorio ha inseguito uno spacciatore urlandogli col megafono di vendergli della coca.

Già nell'agosto del 2015 Brumotti, mentre si allenava in bici a Toirano, sulla riviera ligure, era stato attaccato dalla famiglia dell'albanese Rodeo Sinjari poi finito in carcere due anni dopo. Vittorio era stato spinto a terra e preso a pugni e se l'era cavata con qualche giorno d'ospedale. 

Luca Abete

Ha alle spalle un lungo curriculum di botte, spinte, calci e schiaffi anche Luca Abete che, con la sua pigna, cerca di togliere la polvere sotto il tappeto della microcriminalità campana.

Negli anni non si contano le aggressioni subite da Luca tanto che, in Rete, si trovano persino dei meme delle imprese di Abete e della sua truope con chi sostiene che tra le professioni più pericolose al mondo insieme a stuntman, pompiere e artificiere vada messa anche quella di cameraman di Luca Abete.

Una di quelle che hanno fatto più parlare risale al 14 ottobre 2016 quando l'inviato si trovava ad Avellino per intervistare il Ministro per l'Istruzione Giannino per avere informazioni circa il degrado scolastico campano.

Abete è stato tenuto lontano dalla Giannino e le forze dell'ordine impegnate nella sicurezza lo avevano spinto e picchiato talmente forte che l'inviato ha passato un mese in ospedale. A marzo di quest'anno, poi, Abete è stato malmenato a Caserta mentre stava cercando di realizzare un servizio sulla merce contraffatta venduta abusivamente per strada.

Ancora botte a gennaio 2017 quando ha cercato di tornare sui luoghi dell'inchiesta da lui stesso realizzata circa lo schilometraggio delle auto usate che permetteva di gonfiare il prezzo di macchine in apparenza più nuove di quanto in realtà fossero.

L'astio dei napoletani nei confronti dell'inviato di Striscia era culminato nel marzo del 2016 quando Abete, in auto con la troupe di Striscia per le strade della città, era stato aggredito verbalmente da un nutrito gruppo di passanti che lo invitavano malamente ad andarsene e a farsi i fatti suoi.

I casi scomodi di Edoardo Stoppa

L'amico degli animali Edoardo Stoppa è un'altra delle vittime della maggior parte delle aggressioni a danno di Striscia la Notizia.

La sua "colpa" è quella di andare a "ficcare il naso" negli affari di coloro che maltrattano gli animali, che li tengono segregati, che li vendono nel mercato nero o che praticano bracconaggio.

E' successo a Cipro lo scorso ottobre quando Stoppa ha firmato una serie di servizi sul bracconaggio nell'isola. Spinto e minacciato ha portato a casa la pelle per miracolo.

A Macerata, quando si è recato nell'aprile del 2015 presso un allevatore di Ussita colpevole di tenere le sue pecore in condizioni disumane, è stato preso a sassate così come era avvenuto a Caltanisetta il 17 marzo 2015 quando l'inviato era finito in una baracca dove vivevano animali ridotti all'osso e costretti in gabbie minuscole.

Il 20 ottobre 2014 se l'è vista brutta nel corso di un reportage sul traffico di cuccioli di cane dall'Ungheria anche se i rischi più grossi li ha corsi a Parma quando è stato aggredito in maniera pesante da un veterinario killer che, nonostante fosse stato deferito per i suoi trascorsi che, tra le altre cose, contavano violenze sessuali ai danni degli animali, continuava a praticare la professione. Stoppa finì in ospedale, ma per lo meno l'arrivo delle forze dell'ordine determinò l'arresto dell'uomo e la chiusura del suo centro medico lagher.

Petyx e il paradosso Ghione

Persino la povera Stefania Petyx e il suo bassotto hanno fatto i conti con la violenza della gente e a Palermo l'inviata dall'impermeabile giallo a fine settembre di quest'anno è stata presa a colpi di scopa nel corso di un suo servizio sull'occupazione abusiva di edifici pubblici. 

La"paura" di Striscia la Notizia genera paradossi come quello vissuto da Jimmy Ghione che il 23 ottobre 2014, alla stazione di Termini, a Roma, è stato aggredito da un gruppo di sconosciuti che lo hanno minacciato e spintonato. In realtà Ghione era lì per realizzare tutt'altro servizio, ma la fama delle telecamere di Striscia è talmente grande che chiunque abbia qualcosa da nascondere appena vede un microfono del Tg di Antonio Ricci teme per i propri loschi affari.

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Barbara Massaro