Fenomeno De Ketelaere
Il belga sta trascinando l'Atalanta di Gasp e alimenta i rimpianti del Milan. Che, però, le ha tentate tutte per far sbocciare il suo talento senza riuscirci. E oggi va riscritto anche il giudizio sulla scelta di Maldini
L'unico rimpianto che non si possono portare dietro è di non averci provato. Sul talento di Charles De Ketelaere il Milan ha investito molto, in termini di denaro e di aspettative. Anche in campo Stefano Pioli ne ha tentate tante per farlo emergere, se è vero che la sua unica stagione rossonera alla fine ha contato 40 presenze di cui una lunga fila nei primi mesi, quasi sempre da titolare. Attaccante esterno, sotto punta, centrocampista offensivo: tanti tentativi andati a vuoto fino a che progressivamente il belga si è spento finendo ai margini del progetto.
Ora che De Ketelaere è diventato uno dei pilastri dell'Atalanta dei sogni di Gasperini sarebbe facile dire che il Milan ha sbagliato tutto e a Bergamo, invece, ne capiscono di calcio. E' vero che il Gasp, appena salutato CDK a Zingonia, ha immaginato per lui un ruolo che Pioli non aveva quasi mai provato nel suo peregrinare intorno alle caratteristiche di Charles. Però va anche detto che Bergamo non è Milano e che un conto è stato allenare un giocatore costato tanto e sbarcato con le stimmate del predestinato, in una piazza in cui anche un pareggio viene accolto storcendo il naso, un conto è dover ricostruire un atleta che viene da un fallimento.
L'Atalanta si gode De Ketelaere con la consapevolezza di aver messo a segno un altro dei suoi colpi di mercato. Dopo un anno in prestito ha esercitato il diritto di riscatto a 22 milioni più 2 di bonus, con condizioni favorevoli di pagamento. Quanto vale adesso il belga? Parlano le cifre. Nel primo anno in nerazzurro ha messo a segno 14 gol in 50 partite e adesso è già a 10 (più 9 assist) quando non siamo nemmeno a Capodanno. Un crack, sotto tutti i punti di vista.
E un giocatore che ha caratteristiche perfette per piacere anche al calcio che conta, con tutto il rispetto per Bergamo e per la Serie A. Tecnico, con un grande fisico, duttile su tutto il fronte dell'attacco, funzionale anche di testa oltre che in possesso di colpi extra come quello che ha regalato all'Atalanta la sofferta vittoria contro l'Empoli spingendo il Gasp a definire "stratosferico" il movimento per liberare la conclusione.
Se il danese Hojlund è finito al Manchester United per 85 milioni di euro dopo un solo campionato promettente, la sensazione è che De Ketelaere - nel frattempo protagonista nella cavalcata in Europa League e, chissà, magari tricolore a maggio - potrebbe tranquillamente non stare distante da quelle cifre.
E il Milan? Di certo guarda con un pizzico di invidia e rammarico, ma deve anche pensare di aver trovato forse l'unica exit strategy possibile dopo il flop della stagione di debutto in Italia. Nella bottega di mastro Gasperini il talento di De Ketelaere è stato rilucidato come si deve e alla fine i rossoneri sono rientrati dell'investimento dell'estate 2022. Post scriptum: siccome per lunghi mesi Paolo Maldini è stato messo in croce per aver "sbagliato" la scelta di puntare una fiche importante su CDK, è giusto oggi che gli si riconosca che aveva visto giusto. De Ketelaere è fortissimo e valeva tutti i soldi spesi per portarlo a Milano.