Bologna-Milan non si gioca: rinviata a data da destinarsi
Senza esito il tentativo della Lega Serie A di trovare una soluzione alternativa dopo l'ordinanza del sindaco causa maltempo. E ora il nodo del calendario: il recupero ad aprile 2025?
Bologna-Milan non si gioca. Rinviata a data da destinarsi anche se non sarà facile trovare una collocazione alla sfida cancellata dal maltempo e dal timore che a Bologna si possa ripetere quanto accaduto una settimana fa. La decisione è stata presa dopo una giornata frenetica in Lega Serie A, analizzando le alternative e registrando con il passare delle ore anche le posizioni sempre più rigide (ma contrapposte) dei due club: il Milan per giocare comunque, con qualsiasi situazione alternativa, il Bologna per rinviare come è stato.
Lo stesso sindaco di Bologna, Matteo Lepore, aveva sintetizzato così la situazione in tarda mattinata: “Questa mattina ho sentito i rappresentati della Lega calcio, per un confronto che reputo utile. Mi sembra si stia andando verso una scelta di sensibilità verso il nostro territorio, per questo li ringrazio”. La decisione è maturata dopo due riunioni del Cda della Lega Serie A e non senza malumori, visto che i rossoneri spingevano per la disputa.
Il caso è esploso nella giornata di giovedì 24 ottobre quando il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha pubblicato un'ordinanza di annullamento e rinvio del match per motivi di viabilità e ordine pubblico legati alla situazione del maltempo. In particolare, essendo stata la zona dello stadio Dall'Ara interessata dall'alluvione del 20 ottobre, il primo cittadino felsineo ha motivato la sua presa di posizione con la necessità di evitare ogni tipo di sovraccarico di movimenti anche in presenza di una nuova allerta rossa per le precipitazioni alla vigilia del match.
Ordinanza che ha fatto balzare sulla sedia i dirigenti della Lega Serie A perché ritenuta non concordata con il Prefetto di Bologna, pure citato nel comunicato del sindaco, ma semp0lice iniziativa di Lepore. Da qui una lunga trattativa con la posizione della Lega ferma sulla necessità di giocare in ogni caso, eventualmente prendendo in considerazione la disputa a porte chiuse allo stesso stadio Dall'Ara (evitando così lo spostamento in massa di oltre 30mila persona), oppure su un campo neutro da identificare tenendo conto anche degli impegni delle società nel week end calcistico.
Dibattito che ha portato in primo piano anche l'ipotesi regolamentare di uno 0-3 a tavolino a favore del Milan nel caso il Bologna non fosse in grado di garantire l'agibilità del proprio impianto. Surreale, ma possibile a termini di regolamento e certamente foriero di uno scontro successivo tra legali con discussione sulla gerarchia delle fonti tra u8n'amministrazione comunale e l'organizzazione del campionato. In ogni caso, la Lega si è rifiutata di recepire nell'immediato l'ordinanza non disponendo l'annullamento con rinvio di Bologna-Milan e le trattative sono proseguite.
Il calendario sovraffollato dei due club e in generale del calcio internazionale ha fatto la sua parte. Causa impegni in campionato, Supercoppa italiana (Milan) e Champions League, infatti, prima di febbraio inoltrato non ci sarebbe stato spazio per il recupero a meno di non aggiungere una data a ridosso di Natale andando a spostare altre due partite già collocate definitivamente, con relativi disagi per i tifosi che si sono organizzati con viaggi e biglietti stadio. Un caos, insomma. Ma anche la fotografia della difficoltà ai limiti dell'impossibilità per chi gestisce il campionato in una condizione di moltiplicazione degli impegni che cancella qualsiasi margine di intervento in emergenza.