Bove, malore e paura: rinviata Fiorentina-Inter
La sfida del Franchi fermata dopo pochi minuti. Il centrocampista viola in ospedale, momenti di terrore e le squadre lasciano il campo. La partita sarà giocata ripartendo dal momento del malessere
Momenti di terrore al Franchi di Firenze. Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina, colpito da un improvviso malore si è accasciato a terra ed è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Careggi dopo essere stato soccorso in campo. Gara sospesa immediatamente dal direttore di gara Doveri, giocatori in lacrime e pubblico che ha seguito in silenzio le fasi concitate in cui Bove è stato stabilizzato e poi portato sull'ambulanza che è partita, scortata dalle forze dell'ordine, verso l'ospedale.
Ci sono voluti diversi minuti perché arrivassero da lì notizie confortanti. Il giocatore ha ripreso conoscenza, respira autonomamente e il peggio sembra alle spalle anche se la paura è tanta. Tutto fino al comunicato ufficiale congiunto di Fiorentina e Ospedale Careggi che, intorno alle 20,25, hanno chiarito le condizioni di Bove: "ACF e l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi comunicano che il calciatore Edoardo Bove, soccorso in campo a seguito della perdita di coscienza occorsa durante la gara Fiorentina Inter, si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva. Bove è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico presso il pronto soccorso e i primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Sarà rivalutato nelle prossime 24 ore".
Al Careggi Bove è stato raggiunto dai dirigenti del club viola mentre la Lega Serie A ha disposto la sospensione definitiva del match che dovrà essere giocato, nella parte mancante, nelle prossime settimane. Quando sarà un'impresa, vista la compressione del calendario, ma non esistevano alternative alla cancellazione della sfida.
Una decisione ineccepibile, che ha trovato il consenso dei club. Così Beppe Marotta, presidente dell'Inter: "Siamo una comunità: davanti alla salute di un ragazzo di 22 anni non bisogna pensare ad altro. Arbitro, giocatori, allenatori, ovviamente non si è pensato ad altro. Quando succedono cose del genere è giusto muoversi così. I dirigenti della Fiorentina sono andati in ospedale, io ho parlato poco fa con Pradé ma sono qui solo per mandare un segnale di vicinanza alla famiglia del ragazzo e alla Fiorentina. La scelta del rinvio è stata spontanea".